2. With Mark.

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Siamo in questo noioso parco, da mezz'ora e io ancora non ho trovato qualcuno con cui stringere amicizia, o almeno per chiacchierare.

E sono ancora in piedi davanti a loro.

«Che ore sono?»Chiede Joey a Jacob, che ha l'orologio sul polso.

«Le dieci e quaranta»risponde Jacob alla domanda di Joey.

Merda, devo assolutamente inventarmi qualcosa o questa notte sarà la peggiore della mia vita.

Mi allontano un po' da loro, senza preavviso e guardo il cielo stellato di Los Angeles.

Solo a guardare quel cielo stellato, mi tornano in mente troppi ricordi, le quali non sono abbastanza piacevoli.

Flashback

«Guarda!»Esclama il mio migliore amico.

Ci sdriamo sul prato della villona in cuo vive e guardiamo il cielo stellato che ci ritroviamo sopra le nostre teste.

«Una stella cometa!»Esclamo, indicandola.

«Esprimi un desiderio»dice chiudendo gli occhi.

"Vorrei non perdere mai il mio migliore amico"

Questo era il mio unico desiderio.
L'unica cosa che io chiedevo a quell'età.
Ricky non volevo perderlo.
Era una persona fantastica.
L'unica che mi faceva sentire viva e amata.

Il giorno dopo mi sveglio e mi ritrovo i genitori con la faccia pallida, sembravano quasi vampiri.
Io pensai che magari un vampiro fosse entrato in questa casa e avesse morso i miei.

Risi e i miei mi diedero subito la notiziona.
Ricky stava venendo con la sua famiglia a casa nostra, a mezzanotte, per farmi gli auguri.

Era il mio compleanno quando ricevetti quella notizia.

Ricky e la sua famiglia sono stati investiti.
Ricky e il fratellino sono morti nel colpo.
La sorella, la sorellina, il fratello e i genitori ne uscirono feriti.

Erano ferite gravi.
Piansi per non so quanto tempo.
Non voglio neanche saperlo.

Fine flashback

Da quella notizia non ho più creduto ai desideri, e da quella notizia frequento solo ragazzi più grandi di me.

Era il regalo peggiore che mi sia mai stato dato.
Compii sette anni quel giorno.

«Ehi?»Jacob mi scuote il braccio, riportandomi nella realtà.

Jacob mi è stato vicino quando ho perso Ricky.
Dopo aver passato quel brutto periodo, io e Jacob abbiamo iniziato a frequentarci e vederci più spesso.
Siamo diventati migliori amici.

«Perché piangi?»Chiede, asciugandomi la lacrima con il pollice.

Sono tutti in cerchio attorno a me.
Ottimo inizio per fare nuove amicizie...

«Niente»rispondo e mi asciugo le lacrime.
Spero di non aver il mascara sbavato.

«Chi vuole venire con me?»Chiedo, sorridendo, per nascondere le lacrime.

Mark sorride maliziosamente e si fa avanti.

«Chi altro vuole venire?»Chiedo, guardando ognuno di loro.

Tutti loro si girano verso Joey e lui alza le mani in segno di innocenza.

«Ehm, scusate io no»risponde, scuotendo la testa.

Non riuscirò mai a capire il moro dagli occhi verdi.

«Va bene. Andiamo Mark»dico, sorridendo.
Corriamo verso la casa di un amico di Mark e subito in mente mi viene un'idea geniale.

Attraverso il cortile e Mark mi sta dietro.
Osservo le finestre: tutte chiuse e luci spente.

«Chi è il tuo amico?»Chiedo, cercando un modo per salire.

«Lo scoprirai tu stessa»risponde ridacchiando.

Salgo su un albero e passo lentamente sul ramo, per poi arrivare sulla terrazza della camera del ragazzo.

Mark è ancora laggiù e non riesce ad arrampicarsi.

«Ehi scimmietta aiutami»dice.
Lo aiuto e siamo entrambi sulla terrazza.

Mark mi sposta una ciocca di capelli che mi copre il viso e sposta lo sguardo sulla portafinestra.

Sorridiamo e facciamo piano.
Entriamo e mi avvicino alla radio.
Mark ha in mano della colla vinilica.

Mark gli mette la colla vinilica sul palmo della mano e non appena ha finito, io vado al bagno e prendo il rossetto rosso, che penso sia della madre.

Buongiorno coglione.

Scrivo sullo specchio e Mark dalla sua cameretta, alza il volume della radio e usciamo immediatamente dalla camera, chiudendo la portafinestra.

Perché non esiste una serratura anche da fuori?
La portafinestra è spalancata e io e Mark corriamo il più velocemente possibile verso il parco, dove ci aspettano Jacob, Brandon, Blake, Joey, Charles e Hayes.

Sono seduti sul tavolo di legno e io e Mark ci fermiamo, stanchi e ci guardiamo entrambi divertiti.

«È stato fantastico!»Esclama Mark, dandomi una pacca sulla spalla.

Ridiamo e ci uniamo al gruppetto.

«Com'è andata? Ci avete messo poco»dice Hayes, sorridendo maliziosamente.

«Siamo andati a fare qualche scherzetto a Seb»dice, ridacchiando.

«Cosa!? Il padre è un poliziotto!»Esclama Jacob.

Spalanco gli occhi.

«Come sarebbe a dire?!»
Guardo Mark che sorride e io gli do una pacca sulla spalla, ma lui mi prende per i fianchi e mi ferma.

«Ehm, era»si corregge Jacob.

Tiro un sospiro di sollievo e Mark ridacchia.

«Cosa ridi?»chiedo sarcasticamente.

Scuote la testa e si va a sedere accanto a Joey, che guarda dall'altra parte.
Che ragazzo misterioso.

«Io vado»dice Joey, senza neanche salutarci.

«Ehm.. ciao»dico, e lui si gira.

Mi mostra una smorfia non piacevole e Hayes si avvicina a me

«Lascialo stare. È così»dice.

Quel ragazzo mi interessa, ma cavolo quanto è fastidioso.

Best Mistake » Joey BirlemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora