Capitolo ventidue

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È da ore ormai che sono in bagno a piangere, dopo che le mie amiche mi hanno aperto gli occhi su Herry ho trattenuto le lacrime per fargli capire che in ogni caso per me lui non è così importante, ho distribuito al resto della squadra i pasticcini che avevo comprato per scusarmi per non aver giocato sabato e ho fatto finta di niente, ma arrivata a casa non c'è l'ho fatta, mi sbagliavo, in quel ragazzo c'ho visto qualcosa, non so bene cosa, ma è qualcosa di importante e vero, ci conosciamo da pochissimo, ma quando si è aperto con me parlando di sua sorella mi sono sentita quasi la causa del suo momentaneo benessere, in quel momento lui ha abbassato tutti i muri che si era costruito in torno, in quel momento ceravamo solo noi, si è aperto con me e io quasi ci ho creduto sul ' poi sei arrivata tu ', sembrava così importante per lui farmi conoscere il suo lato sensibile, ma evidentemente usa questa tecnica con tutte. Pensandoci bene noi non siamo niente, insomma io non mi sono mai aspettata di contare qualcosa per lui, lo credevo forse, ma senza averne la conferma. Dovevo stare più attenta, non dovevo fidarmi, perché se c'è una cosa che ho imparato è che non bisogna mai credere alle parole, sono quelle che ti illudono. Se fossi un'altra ragazza combatterei per lui, mi farei coraggio e mi butterei senza aver paura dell'atterraggio, ma ora come ora non ne ho le forze, ho lottato con me stessa anche l'anno scorso e non è finita bene: io distrutta, piena di cicatrici indelebili sulla pelle e nella mente, mio padre in carcere per mesi, il conto in banca in rosso e chili volati via con la mia purezza. Ma c'è l'ho fatta, ho superato quel periodo a testa alta con tanta voglia di vivere e di dimenticare. Voglio andare avanti, non posso fidarmi un'altra volta di un ragazzo dal carattere bipolare e imprevedibile capace di distruggermi con un solo gesto. Per non parlare di Lol e Susanne.
Susanne è vero! mi doveva parlare del suo rapporto con Herry, e se stesse con lei in segreto? Io questo non posso saperlo e di certo non mi avvicinerò più a lui finché non parlerò con lei, di si curo sta facendo il doppio gioco se non triplo, c'è lei, ci sono io e Lol, escluso ovviamente tutte le altre con cui sarà o è andato a letto.
Mi asciugo le lacrime che ancora sfuggono, sto cercando di trattenerle, ma con scarso successo purtroppo.
mi alzo e prima di uscire dal bagno do una veloce occhiata allo specchio, ho gli occhi arrossati così come le guance, mi capita spesso di  diventare rossa quando sono arrabbiata, c'è qualcuno che lo trova buffo, in effetti lo è, ma non posso farci niente, sembro una di quelle bambine imbronciate che fanno i capricci, per questo spesso le persone non mi prendono sul serio. Entro in camera, decido di indossare qualcosa di più comodo, perciò infilo una vecchia maglietta nera che mi arriva sopra il ginocchio e lego i capelli in una crocchia disordinata. Mio padre è rimasto in ufficio perché doveva finire un lavoro, non mi ha spiegato cosa doveva fare esattamente, ma lascio perdere sciocchi pensieri da ragazzina sul proprio padre sigle che potrebbe avere una nuova fidanzatina e prendo dalla scrivania il mio telefono e lo accendo buttandomi a letto a peso morto, sono davvero stanca. Ho una chiamata persa da Camila, che conoscendola vorrà sapere come sto non avendo creduto alla storia ' lui ancora non è niente per me, mi avete salvata in tempo', gli mando un semplice tutto bene accompagnato da un cuore rosso e controllo gli altri messaggi, ce ne è una da July che mi chiede di andare alla prossima festa, uno di Susanne è uno da Jek, decido di leggere prima quello di Jek:

Tranquilla, oggi non mi sentivo molto bene e ho
deciso di tornare a casa, ci vediamo domani.

Mi sembra strano questo suo comportamento, ma ho già i miei problemi, non me ne servono altri, perciò non insisterò con lui questa volta.  Leggo anche quello di Susanne:

Ciao, domani che cosa hai alla prima ora?

Rispondo con :

Ginnastica, in realtà c'è l'ho la prima e la seconda ora

La sua risposta non tarda ad arrivare:

Perfetto, le salterai dobbiamo parlare.

Non mi piace l'idea di saltare delle lezioni, ma infondo è ginnastica, perciò gli invio un semplice OK.
Di Herry non ce niente, non mi ha chiamata ne ha risposto al mio messaggio, sono un po' delusa ma forse è meglio così.
Mi addormento  con tantissime domande in mente, sperando di vedere Herry comparire dal balcone.

Problem 2Where stories live. Discover now