.Restart.

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'I'd die for you,that's easy to say
We have a list of people that we would take
A bullet for them, a bullet for you
A bullet for everybody in this room'

Stefano's pov

Tornati a casa, il mio stomaco non reggeva il cibo mangiato prima.
'Scusami un secondo.' Posai per terra il borsone e corsi verso il bagno per vomitare.
'Tutto a posto Stefano?' Urlò Salvatore dal bagno.
'S-si.' Le costole mi faceva male,ancora e avevo fame.
Decisi però di non mangiare, sapevo come andava a finire.
Uscii dal bagno esausto.
'Salvatore...'
'Si, sono io' Disse ironicamente.
'Mi manca troppo. Perchè non mi avete lasciato morire.'
Si schiarì la voce e si sedette sul divano ,davanti a me.
'Stefano, devi capire, che Sascha è uno stronzo e che ,la gente che non ti merita, non ha bisogno di essere ascoltata o calcolata. Ci hai provato, okay, ma devi andare avanti. Una storia , e questo vale sempre, quando finisce è finita. Punto. Non c'è bisogno di correre dietro a gente che ti farebbe soffrire più di quanto hai già sofferto... Si è comportato male, lo ammetto. Tu sei stato fin troppo gentile e comprensivo con lui. Fai come lui, aspetta non fraintendere, non essere uno stronzo insensibile, ma vai avanti.'
'Sai cosa ti dico?' Ero deciso, Salvatore mi aveva sempre fatto ragionare e ha avuto sempre ragione, sempre.
'Cosa?'
'Che hai ragione, vado avanti. Tanto è diventato freddo come il ghiaccio in pieno inverno e non ne vale più la pena.'
'Vieni qua' Aprì le braccia verso di me con un sorriso a trentadue denti.
Lo abbracciai fortissimo inserendo ad ogni stretta dei "grazie".
'Sempre insieme.'
'Sempre, per sempre.'
Ci vogliamo bene, niente di più, siamo due fratelli.

'Allora vado prima io?'
'Sisi, io devo ancora prendere l'accappatoio.'
'Va bene, vado allora'
Entrai nella doccia, adoro fare la doccia, l'acqua che ti sfiora la pelle, come le sue dita sul mio petto, sentire lo scroscio del getto, come i gemiti del nostro piacere sul letto, le gocce che cadono ,come le lacrime versate sulle coperte, stringendo i pugni, le nocche bianche e il tuo bacino in suo possesso.

'Stefano? Hai fatto? È un'ora che stai lì dentro!' *tratto da una storia vera*
Salvatore scosse via la presenza di Sascha dalla mia mente, invitandomi ad uscire dalla doccia.
'Ugh, arrivo!' Scesi il piccolo gradino e mi misi l'asciugamano in vita.
'Scusa, mi sono perso nella doccia..' Ridacchiai, grattandomi la nuca imbarazzato.
'Dai, fa niente, ora vado. Che stasera andiamo fuori eh...'
Cosa? Non sono pronto ad riavere relazioni sociali con gente che mi deluderà presto...

Prendo dal borsone una maglia a maniche corte nera, la mia felpa dei Mates e dei jeans classici blu.
'Dove andiamo stasera?' Chiedo a Sal che ,uscito dalla doccia, stava dirigendosi verso camera sua per vestirsi.
'Andiamo in un pub in centro, io, te e Giuseppe.'
'Ah, a proposito, dov'è Giuse?'
'È andato a fare la spesa per domani... Mi ha appena mandato un messaggio, tornerà tra qualche minuto.' Disse rileggendo il messaggio mandatogli da Giuseppe.
'Non ho molta vo-'
'Stasera, non si discute!' Disse come se fosse mio padre.
'Va bene papà...' Risposi con la voce di un bambino sottomesso, ridacchiando sotto i baffi.

'Desiderate?' Un cameriere di bassa statura venne da noi con un taccuino e una penna in mano.
'Vorremmo un aperitivo per tre, grazie.' Rispose Salvatore per tutti.
'Certo! E voi? Da bere?'
'Per me una bionda piccola...'  Era Giuseppe.
'Ehm.... Per me, non so, una coca grande.' Non ho fame, né sete. Ma per far contento il mio amico, presi qualcosa.
'Allora, Stefano.... Stai meglio?' La sua voce sembra quella di un professore apprensivo...
'Boh, credo. Mi fa ancora male la gola, ho la voce rauca e quando rido o vomito le costole fanno malissimo. Ma, relativamente, sto bene, sí'
Giuseppe era molto apprensivo su queste cose... Soprattutto quando riguardavano me e Sascha...
Arrivarono gli aperitivi e Salvatore si tuffò nelle patatine, Giuseppe rideva e io bevevo.

'Noi andiamo a casa, Stefano, vieni?' La mano di Giuseppe e quella di Salvatore erano intrecciate insieme.
'Mah, resto ancora un po', mi so rilassando.'
Annuirono all'unisono.
'Mi raccomando Stefano, non fare cazzate.' Salvatore si preoccupava troppo in questi giorni...
'Tranquillo Sal, dieci minuti e arrivo.' Lo rassicurai con un sorriso.
'Mi fido eh.'
Annuii e continuai a bere la mia coca-cola.
In questo momento alla radio c'era "Ride- TwentyOne Pilots", mi piaceva molto come canzone, con il suo significato. *tratto da una storia vera*
La canticchio tutta nella testa andando a ritmo con il corpo.
Mi guardo in torno, tante coppie sedute ai tavoli, ridono, si baciano, mano nella mano.
Finche, ad un tavolo isolato, vedo un ragazzo, più meno della mia età.
Sembra alto, moro.
Guarda il telefono annoiato, sbuffando di tanto in tanto.
Non so perchè e con quali forze, ma mi avvicino a lui.
'Ciao!'Sembro un po' amichevole? Non so...
Alza lo sguardo ,stranito. Subito non capisce, poi sorride e mi risponde.
'Ci conosciamo, per caso?'
'Ugh, non proprio...'
Inclina la testa continuando a sorridere, sta volta il suo sguardo mi interroga sul perchè mi trovo qui, davanti al suo tavolo.
'Ti ho visto qui da solo, come me, e siccome mi sembri simpatico volevo solo stringere amicizia... Non sono né uno stupratore né uno spacciatore, tranquillo!' La mia risata isterica e nervosa lo divertì.
'Beh,sai. Il mio ragazzo mi ha appena mollato e non è che stia benissimo...'
'Ti capisco sai?' Abbassai lo sguardo cercando di scacciare via dai pensieri il suo viso.
'Non credo... È stata dura..'
Lo capivo, eccome se lo capivo.
'Comunque, come ti chiami?' I suoi occhi cerulei si strinsero con un sorriso.
'Eric, tu?' Mi porse la mano.
'Stefano...' Ricambiai la stretta per poi sedermi, dopo il suo invito.
'Anni?'
'22,tu?'
'Pure! Le coincidenze...' Ridacchiò.
Constatai che aveva un sorriso bellissimo, luminoso, con i denti bianchissimi e una sola fossetta, sulla guancia destra.
Parlammo un po' di tutto, dei posti che avevamo in comune, delle canzoni preferite, stranamente simili.
'Ho un carattere molto difficile... È strano parlare così naturalmente con qualcuno.'
'Anche per me!' Wow! Siamo simili, divertente...
'Segni particolari?' Chiese lui...
'Ho appena tentato il suicidio,non so se sia un segno particolare, ma vabbeh.'
I suoi occhi cielo si spalancarono e la sua espressione cambiò da felice a triste.
'Mi dispiace, spero vada tutto bene.'
'Sisi, ma parliamo d'altro...'
'Ehm.. Sono gay, se non si era capito.' Rise nervosamente.
'Pure io.' Sorrisi fissando i suoi occhioni.
'Wow, allora amici?'
'Amici, Daniel.' Sorridemmo.
Mi accompagnò a casa e se ne andò.
'Allora ci sentiamo su whatsapp!' Urlai.
'Ciaoo!' Urlò pure lui per farsi sentire dal ciglio opposto della strada deserta.
Per la prima volta ,dopo tanto, tornai a casa felice.

⭐️

Altro capitolooo😌
Stavo scrivendo il pezzo di "Ride" e per sbaglio avevo cancellato tutto, e dico TUTTO il capitolo.
Venero le revisioni, stavo già pensando di smettere di scrivere... Un FASTIDIO ENORME.
Comunque, spero vi piaccia.💦
Mi piace la parte sotto la doccia, da morire😻👊🏻
Ora vadoh👭
Dubaih🍕
Violah🌹

Only us -sequel-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora