Prologo

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Lei è soltanto una preda.

L'ennesima per l'esattezza.

Adoro possederle e torturarle, sentirle gemere e chiedere pietà.

Pietà? Non conosco il significato di questa parola.

Ian Blaine non prova nessun tipo di emozione, fotte e basta.

Solitamente le abbordo in qualche locale esclusivo, frequentato dai praticanti del BDSM.

Devono essere remissive e sottomesse. Le uso una volta massimo due, dopodiché devono sparire dalla mia vita.

Non c'è posto per l'amore o altre cazzate del genere.
La mia società mi occupa già abbastanza.

< Jane, inginocchiati! >.

Stringo fra le mie mani un gatto a nove code, il mio oggetto preferito.

Mi guarda dritto negli occhi, come osa?
Nessuno mi manca di rispetto osservandomi senza il mio esplicito permesso.

Faccio schioccare una vergata sulla sua schiena.

< Ahi! >.

< Zitta! Non osare fiatare! Intesi? >.

< Si>.

La colpisco con un'altra frustata.

< Si cosa? >.

Sto perdendo la pazienza.

< Si signore! >.

< Bene, adesso mani dietro la schiena e toccati i talloni >.

Mi chino leggermente per legarle mani e piedi con una corda.

Sta soffrendo già, riesco a percepirlo, ma non me ne frega niente , godo nel vederle in questo stato.

< Adesso non muoverti >.

Inserisco dentro di lei due sfere dopo averle inumidite con la lingua.

< Stringi bene la tua figa tesoro e conta insieme a me, se osi venire non solo ti farò molto male, ma ti lascerò legata per due ore, chiaro? >.

< Si signore >.

< Si comincia >.

< Uno>. Le colpisco il seno con tutte le forze che ho.

< Due>. Le colpisco i glutei.

< Tre>. Il bacino.

< Quattro >. Questa volta metto più enfasi per colpirle le cosce.

< Cinque >. Schiocco un colpo secco sul clitoride.

Sta piangendo, vedo le lacrime scorrere sul suo viso.

Mi avvicino per osservarla meglio.

< Perché cazzo piangi? >. Non risponde.

< Parla! >.

< Solo per il piacere signore! >.

Mi chino sussurrandole all'orecchio.

< Allora per il mio piacere, ti scoperò il tuo bel sedere. Pronta o preferisci andare? >.

< No signore, proceda pure>.

La sollevo da terra liberandole solo le caviglie,  la strattono per i polsi e la lego alla sbarra del letto.

< Inarcati subito >.

Spinge il suo sedere avanti , povera illusa.

Afferro il mio membro  e comincio a massaggiarmi dietro di lei.

< Allora Jane lo vuoi? >.

< Si signore, la prego >.

< Le sfere ti stanno facendo eccitare abbastanza? >.

< Si, si, mi scopi, la supplico>.

Le assesto uno schiaffo sul sedere.

< Quando decido io>.

Continuo a toccarmi ritmicamente.
Sta sudando, vorrebbe che la sodomizzassi ,ma invece no, non ho nessuna voglia di scoparla.

Ho già giocato abbastanza e poi vedere le sottomesse cariche di desiderio e frustrate mi fa eccitare al massimo.

< Sai cara ci sono quasi >. Ansimo sul suo collo.
Sta fremendo, è al limite.

< Si! >. Urlo venendole addosso senza preavviso.

Dopo essermi ripulito le libero i polsi.

< Puoi andare via, grazie >.

< Ma che cazzo? >.

< Che cazzo cosa? >.

< Ti sei masturbato senza scoparmi?>.

< Oh si ed è stato appagante >.

< Tu sei malato! >.

< Tesoro lo so già credimi, adesso rivestiti, e sparisci dalla mia vista . Tieniti pure le sfere se vuoi , ti serviranno! >.

< Vaffanculo >.

< Dopo di te cara >.

Esce sbattendo la porta della camera.

Adesso che la serata è conclusa, posso dedicarmi al mio lavoro.
Cerco di ingannare il tempo ma alla fine la stanchezza arriverà e io sarò costretto ad addormentarmi,cazzo, anche se non vorrei.

Gli incubi torneranno a tormentarmi come accade già da ventisei anni.

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