Ora sono ancora in corridoio, aspetto ancora che qualcuno si degni di darmi qualche fottuta notizia dopo 5h e 50 min di fottuta operazione. Ma niente, nessuno.
Mi alzo e vado a prendere un caffè ma sento che una porta si apre e 4 dottori escono per primi mente si tolgono cuffie e guanti pieni di sangue e altri due che portano il lettino con su il mio amico con gli occhi chiusi. Non so che fare, il mio cervello suggerisce ovviamente di andare a chiedere come sta il mio amico ma ho troppa paura di rimanerne deluso, di non avere più nessuna speranza. Decido comunque di andare a fare qualche domanda perché non riesco a sopportare ancora il fatto di non sapere assolutamente niente. Mi avvicino ad un dottore che sembra quasi dover andare in pensione, barba canuta e capelli grigi sono la caratteristica più evidente, oltre al fatto che non mi spiego come riesca ad arrivare al carrello con gli strumenti {scusate l'ignoranza ma non so come si chiamano} perché è un nano alto un metro e 50cm massimo.
-"Dottore come sta? Andrà tutto bene? Si riprenderà?" Non riesco a dire altro perché in questo momento sono le uniche cose che mi interessano davvero.
-"Non possiamo esserne certi anche perché il suo amico ha subito gravi traumi ma se entro un mese si risveglierà dal coma si riprenderà totalmente altrimenti dovremo staccare i macchinari." Vorrei dire tante cose ma la voce non esce, ho le labbra socchiuse e le lacrime mi stanno abbandonando una ad una i miei occhi verdastri contornandoli di un rosso acceso.
-"Posso vederlo? Per favore..." La disperazione nella mia voce era palpabile. Molti potrebbero pensare che sono una femminuccia o un rammollito ma per me Calum è come un fratello, è sangue del mio sangue.
-"Mi spiace tanto ma purtroppo non oggi, sono le 5 del mattino e inoltre il suo amico ha bisogno di risposare.
-"Me ne sbatto il cazzo se sono le 5:00 del mattino io devo vederlo!" Questo dottore di merda è solo uno stronzo.
-Siamo Australiani e qui non abbiamo nessuno. Ho la fottuta paura di dover chiamare i suoi genitori e digli che il loro figlio appena diciottenne è morto. Ma lei non può capire perché tanto non glie ne frega un cazzo!- perdo decisamente la pazienza e lo afferro per il colletto del camice e gli urlo queste parole in faccia.
-"S-s c-calmi, altrimenti dovremo chiamare l-la s-sicurezza." Dice quasi in un sussurro balbettando.
-"E crede che con degli armadi senza cervello io mi possa calmare? Sono in tempo a spaccarle la faccia prima che arrivi la sicurezza"
Sto urlando ma non mi aiuta a calmarmi, anzi gli spaccherei quella faccia da culo che si ritrova.
-H-ha v-vinto lei, può fargli visita m-ma solo per c-cinque minuti anche perché n-non è la cosa migliore p-per il suo a-amico- è evidentemente spaventato, perché sto ancora tenendo le mani sul suo colletto. Mollo la presa sbattendo il vecchio contro il muro. L'infermiera di prima mi sta porgendo il camice per poter entrare, lo indosso ed entro nella camera dove solo 5 minuti prima avevano messo Calum. Entro dentro la stanza e vedo che sulla sedia vicino al letto di Calum è seduto un ragazzo. Ma sto impazzendo? Quel ragazzo è un fottuto angelo, occhi azzurri, capelli biondi, alto e vestito con un pigiama blu scuro.
"- S-scusa io h-ho sentito dei rumori e-e poi ho visto lui e-e si insomma...-" ma perché tutti appena mi vedono cominciano a tremare ad avere paura, non ne ho dato loro motivo, almeno non uno valido.
-Si ok ok, ma ora levati dal cazzo- so di essere stato uno stronzo, il ragazzo non ha fatto niente di male ma non sono dell'umore per essere gentile.
-O-ok, ma non ti do il d-diritto di trattarmi così- patetico, sta ancora balbettando e cerca di fare il duro. Decido di non rispondergli e di scansarlo semplicemente con la spalla perché si è alzato in piedi.
Mi guarda perplesso.
Mi avvicino a Cal, la visone e orribile, la testa è fasciata da una benda bianca che è macchiata di sangue, gli ematomi sul viso cominciano a farsi sempre più violacei e il braccio e ingessato come l'addome, segno che si è rotto qualche costola.
-Cal, sei un emerito coglione. Quando ti sveglierai, so che lo farai,mi dovrai spiegare come cazzo hai fatto a farti investire da un cazzo di camion.- la mia voce è soffocata dalle lacrime e non riesco a contenere i singhiozzi e scoppio in un pianto isterico. La testa mi sta scoppiando, ho l'impressione che da un momento all'altro gli occhi mi si staccheranno dalle orbite. Il biondino mi guarda esterrefatto, che cazzo ha da guardare.
Mentre glie lo sto per chiedere una dottoressa entra nella sala.
"-Mi scusi d-dovrebbe uscire-" ma che cazzo hanno tutti da balbettare come degli idioti.
-"Va bene esco subito-" non voglio uscire ma il dottore ha detto che la mia presenza non è la cosa migliore per Cal e anche se credo sia una grande testa di cazzo no mi perdonerei mai se per colpa mia il mio amico peggiorasse.
La dottoressa annuisce ed esce. Saluto Calum con un bacio sulla guancia che era diventata viola e mi avvio verso la porta.
-Mi d-dispiace.- è stato il biondino a parlare, mi giro verso di lui e alzo l'angolo lo sinistro dalla bocca.
-Sei patetico, ti scusi per una cosa di cui non sei responsabile.- e così stupido dispiacersi per qualcosa di cui non si è responsabili soprattutto se non si conosce nemmeno l'accaduto e i diretti interessati, per me è una cosa impossibile e ridicolo.
-I-io v-volevo solo...- non lo lascio finire ed esco sbattendogli la porta in faccia. Un mese, solo in fottuto mese.



Ciao ragazze/i
Spero che la storia vi piaccia
Se si lasciate una⭐️ e magari un commentino o una recensione pls, ve ne sarei molto grata perché ci tengo molto a questa storia.
Aggiorno a 5  ⭐️
Btw se ci sono errori scusate, rileggo velocemente e magari qualche errore di battitura {grazie t9} potrebbe essermi sfuggito

Hospital {muke clemmings} Where stories live. Discover now