Prologo

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Era una notte d'inverno come tante, fuori pioveva a dirotto, il cane dei vicini non la smetteva di abbaiare, la casa era buia e silenziosa ad eccezione della fioca luce che emanava la lampada della stanza di Annabel, intenta a leggere un romanzo. La ragazza era sempre stata molto chiusa e riservata, non le piaceva partecipare a stupide feste notturne ad ubriacarsi, come invece erano soliti fare i giovani della sua età. Quando Annabel aveva bisogno di un rifugio non vi era posto migliore dei suoi amati libri. Se si sentiva sola, triste o semplicemente stanca, come spesso le capitava, non c'era nulla di meglio che andare in biblioteca per perdersi in un mondo migliore fatto di sogni e speranze.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto quando, un tuono più forte degli altri fece quasi tremare la casa.
Annabel si alzò dal letto, si mise le pantofole e si affacciò alla finestra; il temporale sembrava essersi intensificato, faceva freddo, e il suo respiro lasciava una piccola nuvoletta di vapore al vetro della finestra.
Dopo non molto il cielo venne nuovamente squarciato da una scarica elettrica bianca che per una frazione di secondi illuminò le strade buie della città,  per poi farmi scendere di nuovo l'oscurità che fino a quel momento aveva dominato il paesaggio.
Le gocce continuavano a cadere indisturbate, sembrava che il cielo stesse piangendo e che ogni goccia d'acqua fosse una lacrima e ogni tuono un singhiozzo disperato, perché le persone di questo mondo sapevano solo distruggere tutto ciò che è più bello.
Questo era quello in cui Annabel aveva sempre creduto, perché al di fuori della sua famiglia, dei suoi romanzi e di quella pioggia liberatoria non c'era nulla per cui valesse la pena di sprecare del tempo.
Continuando a guardare fuori dalla finestra la pioggia che scendeva, sembrava quasi che il tempo si fosse fermato, che le lancette dell'orologio avessero smesso di muoversi...in quel preciso istante, Annabel si accorse che qualcosa non andava, per uno strano motivo che neanche lei riusciva a spiegarsi, sentiva l'inquietudine farsi strada nel suo cuore, sempre più a fondo, finché non vide attraverso il riflesso della finestra, una lacrima staccarsi dalle lunghe ciglia e scendere giù per la pallida guancia fino ad arrivare al mento, per poi staccarsi e cadere sul freddo pavimento in marmo.
Un istante dopo il campanello di casa suonò.
Annabel si precipitò giù dalle scale, rischiando quasi di cadere,  raggiunse la porta e col fiato in gola, l'aprì.
Ad attenderla c'erano due poliziotti coi baffi e dalle folte sopracciglia dall'aria un po buffa; anche se dal loro sguardo serio, troppo serio, non c'era nulla di divertente:<<Ehm...Signorina Annabel Montrose?>> chiese il poliziotto basso e paffutello:<<S-si sono...io>> e con tono incerto e il fiato mozzo proseguì:<<Cosa è successo?...Si è fatto male qualcuno?>> ma in cuor suo lei già sapeva, lo aveva percepito.
Il poliziotto abbassò lo sguardo rassegnato così fu quello più alto e anziano a proseguire.
Dopo un istante di riflessione per raccogliere le idee su come dire a quella fragile ragazza ciò che solo due ore prima era successo,  alla fine parlò:<<Temo di doverla informare di un terribile evento...L'auto dei suoi genitori Elisabeth ed Edward Montrose, è stata rinvenuta alla luce da una ditta che effettuava lavori lungo il fiume, purtroppo dei corpi ancora nessuna traccia...Per i dettagli ci vorrà ancora qualche giorno, ma le probabilità che siano sopravvissuti all'incidente sono nulle...Le nostre condoglianze>>. Dopo un tempo che ad Annabel sembrò infinito, finalmente i poliziotti se ne andarono, e una volta che fu sola sotto la pioggia, le cedettero le gambe.
Ritrovandosi in ginocchio sul vialetto di casa, iniziò a piangere disperatamente. Le sue lacrime salate si fondevano con la dolce pioggia che scendeva dal cielo, il suo corpo era come quelle nuvole grige e ogni singhiozzo era un tuono, sembrava quasi che lei stessa fosse diventata come quel temporale. Si sentiva terribilmente stanca, aveva smesso di piangere, ma in lei c'era un vuoto incolmabile.
Si trovava davanti al corridoio con la schiena appoggiata alla porta chiusa e lo sguardo perso nel buio della casa...era sola, terribilmente sola.

Buongiorno! Ed eccomi di nuovo qui con una nuova storia d'amore dalle sfumature fantasy!!😍
Ammettetelo pensavate di liberarvi di me!! Ebbene vi ho fregati😈...fatemi sapere cosa ne pensate di questa mia nuova storia. Votate e commentate😊...buona lettura!❤

Arghayl حيث تعيش القصص. اكتشف الآن