Feedora

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Ancora venti minuti e il turno finisce.

Bottone blu.

Fatto.

Attendere dieci secondi.

Bottone verde.

Fatto.

Tirare la leva con pomello rosa.

Tirata.

E ora attendere fino alla fine del procedimento.

Questa è la parte più interessante di tutto il processo.

Avviene quasi tutto in automatico ed è un piacere vedere lavorare delle macchine ad una velocità assurda, quasi non percepibile ad occhio umano.

Un tubo lascia cadere su un nastro trasportatore una colata grigia.

Dei bracci meccanici impastano il tutto.

Il composto viene schiacciato da una pressa idraulica che le dona la forma di un parallelepipedo.

Il tutto passa in una fornace ad altissima temperatura che cuoce.

Il blocco cotto esce e viene affettato in porzioni da quattrocentocinquanta grammi pronte per essere sigillate ermeticamente sottovuoto in buste di plastica trasparente a cui verrà poi impresso il marchio della SynteFood.

Un cerchio diviso in cinque spicchi con ognuno un disegno bianco.

Un triangolo, un quadrato, un rettangolo, una "X" e una parentesi graffa chiusa.

Ovviamente il tutto raccolto in un cerchio dorato con la scritta "we feed the world", il motto dell'azienda.

Ed ecco servito il PanPlast.

La base della cucina del mondo civile.

La colonna portante della buona alimentazione, sana, genuina e nutriente.

La SynteFood, la nostra cara amica e mamma che ci prepara l'ottimo PanPlast e che ci disseta con lo squisito SynteJuice.

Come si leggeva sulla prima pagina dei libri e dei manuali operativi dell'azienda.

Beviamo e mangiamo.

Onoriamo e amiamo la Società.

Lavoriamo e produciamo.

Rispettiamo e viviamo nella Società.

Creiamo e accettiamo.

Lodiamo e ci rimettiamo alla Società

Una specie di mantra insegnato dalla tenera età e con il quale veniva aperto e concluso un pasto o un evento pubblico.

Ritornelli che fin da bambini ogni abitante di Feedora impara a conoscere e canticchiare.

E' un onore lavorare per la SynteFood.

Pensa il tecnico cuciniere 1167 mentre timbra il cartellino all'uscita della fabbrica.

E ogni giorno ringrazia il cielo di avere un lavoro che gli permette di poter vivere bene con una buona scorta annuale di PanPlast, SynteJuice, stecche di RealFish e altre leccornie.

Venerdì.

Fine della settimana.

E il turno che ha cambiato con il tecnico cuciniere 1493 è stato proprio un toccasana.

Il turno che va dalle dieci di mattina alle tre del pomeriggio è il più corto e il più ambito in quanto permette di avere gran parte della giornata libera e di cominciare un poco più tardi.

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