Prologo.

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Dicono che la migliore condizione di vita sia la normalità. A me non piace essere normale, è troppo comune e superficiale esserlo. La normalità è così triste. Io voglio distinguermi da tutti gli altri, voglio avere un nome, voglio essere ammirata e guardata da ogni singolo essere umano, voglio essere ricordata ed avere un senso e un obiettivo nella vita. Non seguo la moda, ma è la moda che segue me. Non mi butto nelle braccia del ragazzo più amato della scuola, ma è lui che striscia ai miei piedi. Non esco accompagnata dal mio autista con la limousine più chic della famiglia, giro in città su di un cavallo se necessario. Non ascolto i giudizi altrui, non sarò perfetta ai tuoi occhi, ma la perfezione non esiste. Tutti abbiamo dei difetti, io li nascondo molto bene. Non riuscirei mai a stare ferma, la vita è una e me la godo. Immagino di girare il mondo, di scoprire la mia America, di andare sulla luna. Magari, un giorno, riuscirò a fare tutto questo, ma non sarò felice se non avrò chi mi terrà la mano. Potrei immedesimarmi nelle cose più impensabili, ma da sola non raggiungerò mai la felicità. Forse sarò serena, ma è in due che si scopre il mondo. In due si guarda Titanic. In due si balla il tango. In due si va sempre da qualche parte. In due si fa l'amore. Soltanto quando troverai la persona capace di sconvolgerti la vita con un piccolo gesto, conoscerai la vera felicità. Io, in questo momento, mi ritengo una ragazza serena.

Tra tutte le ricchezze, la mia famiglia è quella più grande e pure quella che non ho dovuto conquistarmi. Mi farei uccidere per loro. Sembra una frase banale, ma è la verità. Siamo in quattro: mio padre Richard, l'uomo di casa che prende in mano ogni situazione. Ci vuole sempre il pugno di ferro. E' un medico-chirurgo, e svolge il proprio lavoro con amore, passione e dedizione. Piace alle donne, e in più il camice affascina indubbiamente, ma ha gli occhi solo per una. Mia madre si chiama Lily, è leggermente più permissiva ed apprensiva. In diversi aspetti, ci assomigliamo molto. Possiede una famosa catena di cosmetici. Nonostante tutto, il loro rapporto è sempre più unito e sono convinta che si amino alla follia. Non voglio genitori perfetti, anzi se a volte li scopro "sufficientemente" imperfetti ne sono felice, perché vedo una figura da contestare, più facilmente superabile e mi sento libera di sbagliare, di imparare dai miei errori per poter diventare ciò che sono realmente e non un clone dei miei genitori. Mio fratello si chiama Scott, è il primogenito ma non per questo il più coccolato. Ci pizzichiamo spesso, ma in fondo ci vogliamo un sacco di bene. Porta sempre l'allegria in casa, purtroppo anche qualche smorfiosa. Credo che la sua ultima relazione seria risalisse all'età di 16 anni, da quel momento in poi si è dato alla bella vita, divertendosi e spassandosela. Non lo vuole ammettere, ma pensa ancora alla prima vera fiamma. Ha sempre avuto un senso di protezione verso di me, forse troppo grande. E' tremendamente geloso, non sopporta che gli altri guardino me, o che si avvicinino. A volte penso che sia un secondo fidanzato, poiché si comporta da tale. Resta il fatto che non potrei vivere senza di lui.

Credo molto nell'amicizia, ma non sopporto quella finta. Che io abbia un sacco di gente attorno con cui scambio quattro chiacchiere o un caffè, non vuol dire per forza che sono piena di amici. Sono gentile e aperta a tutti, ma so distinguere bene tra le persone ipocrite e doppiogiochiste, e le persone sincere che ci saranno in qualsiasi momento. Per me, il concetto di ''migliore amica'' significa avere qualcuno su cui contare, qualcuno a cui puoi raccontare qualsiasi cosa senza vergogna per il semplice motivo che dalla sua bocca non arriverà mai un giudizio, ma un buon consiglio. Vuol dire incontrare la propria anima gemella dello stesso sesso, e la mia anima gemella si chiama Brenda. E' il mio opposto, sia fisicamente che caratterialmente, ma forse è questo il motivo per cui dopo tutti questi anni, siamo ancora così legate. Mi piace definirla come la mia cassaforte, perché custodisce tutti i miei segreti, dal più piccolo al più grande.

Poi c'è Aaron, il mio ragazzo. Ci conoscemmo tra i banchi di scuola, eravamo giovanissimi. Tutta la scuola era pazza di lui, e lo è ancora, però notò solo me...forse perché ero l'unica che non gli strisciasse addosso. Tra una parola e l'altra, con dei piccoli gesti, mi conquistò. Da quel giorno non ci dividemmo più. Il nostro rapporto non fece che consolidarsi negli anni, e i primi che ne gioirono, furono i miei genitori. Gli vogliono un mondo di bene, come se fosse un terzo figlio. Ma non mi hanno mai chiesto se fossi felice anche io. Immaginano già un matrimonio, immaginano di diventare nonni, ma non lo sanno se è questo il futuro che voglio. Ci tengo davvero ad Aaron, ma non sono sicura del fatto che sia l'uomo giusto per me. Ho mille dubbi, che fino ad ora ho voluto tenere per me, ma ho intenzione di togliermeli presto.     

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