Andare avanti? Impossibile

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TIC TOC TIC TOC

TUM TUTUM TUM TUTUM

BIBIP BIBIIP BIBIBIIP

SBAM TUM SDON

TIC TOC TIC TOC

Basta, basta suoni, basta urla, basta immagini.

Perché è tutto buio? E ora è tutto silenzioso, troppo silenzioso! 

Lì nell'angolo della stanza c'è qualcuno, ma chi? Mia madre? Mio padre? No, loro no, non possono esserci, non potranno esserci mai più.

Cosa sta accadendo?

TIC TOC TIC TOC

TUM TUTUM TUM TUTUM

BIBIP BIBIIP BIBIBIIP

SBAM TUM SDON

TIC TOC TIC TOC

Aiuto, perché non riesco ad urlare? E chi è quella figura, chi mi sta sorridendo? Eppure quei capelli e questo profumo... di chi sono? Lo so, so che devo saperlo, ma...

- Vanny, ehi amore! Svegliati piccola, dai, va tutto bene, è solo un altro brutto sogno - oh Dave, mio dolce e caro Dave.

- Non voglio più fare brutti sogni - dico singhiozzando e andando a nascondermi tra il collo e il petto del mio ragazzo.

Questa è la nostra ultima notte libera, da domani le vacanze di Natale saranno terminate e la scuola riprenderà a funzionare. Almeno ora non piove, nevica, ma non piove.

- Cosa succedeva in questo incubo? - mi chiede iniziando a cullarmi.

- Non lo so, c'era qualcuno ma non lo so, non voglio parlarne - rispondo un po fredda e respiro fortemente. 

La verità? Non sono ancora riuscita del tutto a perdonarlo per non aver affrontato Claude quella notte di poche settimane fa, e non so se riuscirò mai a farlo. In fondo da lui forse mi sto aspettando troppo, è il fratello buono, sì, ma non è un santo! 

Cosa è successo a Justin, mi chiedete? Ma perché tutti sono sempre più interessati a lui che a me o a Dave?! Beh, in ogni modo: non lo so e non voglio saperlo. So solo che le vacanze di Natale sono durate tre settimane e che di lui non c'è stata traccia per tutto questo tempo. Forse è davvero partito come voleva all'inizio e ora che i 25 sono KO ha deciso di farlo, oppure è semplicemente andato alla ricerca di qualche giovane ragazza da rovinare. A me non importa di lui e nemmeno di quello che ha fatto per salvare me e Sam, lui per me è morto, è morto con i miei genitori.

- Dormiamo ancora un po' va, domani abbiamo di nuovo la galera!

- Potremmo sempre scappare... diventare invisibili e poi trasferirci alle Bahamas! - propongo.

- Non dureresti due giorni senza i tuoi amici e la tua famiglia...

- Tu sei i miei amici e tu sei la mia famiglia più di qualunque altra persona, quindi...- rispondo ma decido di non approfondire troppo il discorso e mi addormento dolcemente.

§

- EHIII!!!! Ciao bella ragazza! Dove sei stata nascosta tutti sti giorni? - esclama Rose tutta sorridente. 

- Con Dave - rispondo e rivedo l'immagine di lei stesa a terra che teneva per mano Paul. Non tornare indietro, Vanessa, non tornare indietro.

- Ciao Bambole, piccoli pensierini natalizi! - si aggiunge Katherine che inizia a distribuire sacchettini rossi a me e a Rose, per poi passare a Mark e a Paul.

Io le do retta per un po', ma poi il mio cervello si disconnette man mano, tutta la scena diventa offuscata. Vedo solo una figura un po' in lontananza, mora, capelli lunghi, vestiti costosi: ANNE!

Non so quäle carica emotiva spinge le mie gambe a correre da lei per abbracciarla, ma questo è quanto. Lei è l'unica ragazza che sa tutto, lei è l'unica amica con cui possa confidarmi ora e non mi importa se Kath non sarà d'accordo, se Paul e Mark mi guarderanno male: non mi importa! Ho già perso tante persone, posso perdere anche loro.

- Ohi, va tutto bene? - mi chiede dolcemente.

- Sì - rispondo anche se trattengo a stento una lacrima, la soffoco nella gola.

- Dai entriamo - dice staccandosi un po' da me e prendendomi sottobraccio. Anche Dave e Trevor si aggiungono e ci avviamo lentamente dentro la scuola che un tempo mi sembrava un male insormontabile, ora non è altro che un luogo.

Sorpassiamo l'entrata e raggiungiamo insieme l'aula di Informatica e così si dà il voi alla prima lunga mattinata scolastica.

Eppure le ore corrono spedite, una dopo l'altra. I professori e i compagni parlano, riempiono il vuoto della mia vita con le loro parole e per un istante mi sento addirittura completa, mi sembra quasi di sentire la forza in me di sorridere, ma la verità è solo una. Non esiste amicizia, non esiste amore per quanto forte che possa cambiare la mia condizione: ora riesco solo a fissare un punto di fronte a me e a ragionare su di esso per ore e ore, riesco solo a piangere in silenzio. Non urlo, non rido, non provo rabbia, non provo allegra, non provo proprio niente e spero, spero davvero che prima o poi scatti qualcosa e che le cose cambino. In fondo sono trascorse tre settimane, non tre anni.

Quando anche la prima giornata scolastica è giunta al termine decido di liquidare con una scusa qualunque amici e fidanzato e mi dirigo a casa per mangiare per poi uscire ancora per dirigermi nell'unico posto utile in queste situazioni: il mio parco.

Vorrei non averlo fatto quando arrivo là e mi siedo sulla solita panchina, ma decido di portare con me le lettere già scritte e mai inviate. Non voglio scriverne oggi, non potrei, ma voglio ardentemente leggere di quando mi lamentavo per motivi molto più futili di quelli per i quali mi lamento ora. Non è così la nostra vita? Calibrata sui piccoli o grandi mali solo per darci sempre la possibilità di lamentarsi con qualcuno di qualcosa?

E inizio a leggere, a leggere parole di rabbia sfrenata per la partenza improvvisa dei miei genitori, a leggere di pianti, di piccole soddisfazioni, Leggo la prima volta che ho incontrato Dave, lui mi aveva fatto sorridere quando tutto mi sembrava buio, ora nemmeno lui, il mio grande amore, riesce a farmi scattare.

Ma in fondo son passate solo tre settimane, non tre anni.

- Avrei scommesso i miei occhi sul trovarti qui, a quanto pare non mi sei così sconosciuta - dice una voce fredda come il ghiaccio alle mie spalle - sai ogni tanto dovresti cambiare abitudini, non si sa mai che qualche ragazzo cattivo si faccia avanti e provi a farti del male...

- Mi difenderebbe Dave, da tutti.

- Anche da me? Non credo, perderebbe.

- Non ho bisogno di essere difesa da un morto, Justin - rispondo quando ormai il mio sospetto si è palesato in realtà.

- Morto dici? Morto? Non mi dai neanche una... una possibilità dunque? - chiede forzato.

- No.

- Eppure Dave l'hai perdonato.

- Sì, perché lo amo.

- NON REGGE... non regge più questa scusa con me - risponde spostando il suo micidiale sguardo dritto nel mio.

- Già, hai ragione - dico alzandomi e sentendomi improvvisamente scossa da un'enorme fonte di adrenalina - io non solo lo perdono perché lo amo ma soprattutto perché lui è degno del mio perdono. TU! TU MOSTRO NON SEI DEGNO DI NIENTE! DEVI RIMANERE SOLO E QUESTA È LA FINE CHE FARAI... sta alla larga da me, per sempre... non voglio mai più vederti neanche se dovesse essere la mia unica fonte di salvezza. Mi hai TOLTO TUTTO! Ora io toglierò a te la tua unica amica: IO. ADDIO!

Volto le spalle e me ne vado sotto lo sguardo sbalordito di Justin.

Eccolo, lo scatto.

Solo tre settimane, non tre anni.


Opposite Twins II ~ Heart stolenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora