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《Juliana!》Una voce stridula  e  l'assordante campanello del mio appartamento non è altro che la mia solita sveglia di ogni giorno, così orribile che sono tentata di togliermi il citofono e prendere a schiaffi la mia migliore amica

Mi porto il cuscino sul viso cercando di riaddormentarmi. Mi giro a pancia sotto mugugnando e all'improvviso non sento più nessuna voce, molto probabilmente se ne andata. Ritornò il silenzio in quel piccolo appartamento, dove iniziai a vivere esattamente tre anni fa. Mia zia materna mi cacciò dalla sua casa, dopo aver scoperto chi fosse esattamente la Killer che uccise i miei genitori, cioè io

Forse non voleva denunciarmi perchè sono del suo stesso sangue, o molto probabilmente, secondo lei mia madre non voleva che si vendicasse, siccome, sempre secondo lei, mi amava così tanto da perdonarmi

Cazzate, però a me va bene così

《Perchè non ti fai dare una chiave di scorta?》 Sento fuori dalla mia porta la voce della proprietaria insieme a quella di Emily e la porta subito dopo aprirsi

《Non rompere i coglioni, Emily!》 Sbotto alzando la voce per farmi sentire, fregandomene della presenza della proprietaria, e girandomi per l'ennesima volta instintivamente

Ovviamente essendo un letto singoloe non molto spazioso caddi a terra, provocando dolore al culo e un imprecazione 《vaffanculo a lei e sta giornata di merda》

Dei passi si avvicinano nella mia camera, e sento la voce della proprietaria che saluta la mia amica. Subito dopo la porta  si apre

《Alzati, è tardi》resta ferma davanti alla porta con le braccia incrociate a guardarmi, rincambio fulminandola con lo sguardo, ancora seduta a terra

Sbuffo e prendo tutta la mia pazienza in mano, per poi buttarmi ancora sul letto 《Vai tu a scuola, non mi fido sentire quella vecchia urlare》gli faccio segno di andarsene

Mi ignora completamente 《Abbiamo un compito e due interrogazioni, tu stai uccisa di assenze e a questo punto ti bocciano》 mi prende la mano e mi trascina fuori dalle mie coperte 《Si da il caso che voglio diplomarmi con te, perciò alza il culo e portalo a scuola》

Con controvoglia e non volendola sentire ancora mi alzo e prendo dei vestiti alla cazzo nell'armadio 《ti odio》sbotto per poi chiudermi in bagno ed uscire dieci minuti dopo per un altra giornata di merda in quell'inferno

Mi guarda dalla testa ai piedi guardandomi con uno sguardo esasperato 《meglio che non commento》

Emily è sempre stata una appassionata di moda, molte volte è capitato che giudicava il modo di vestirsi degli altri parlando con me, che io ignoravo totalmente, siccome so che abbiamo gusti diversi. Io sono più un tipo di felpe oversize, scarpe da ginnastica, jeans e leggins mentre lei ama sbizzarrirsi con vari capi, che la maggior parte esalta il suo fisico magro. Stranamente, così ci siamo conosciute, con questo suo Hobby di dare dritte a persone su come vestirsi, non preoccupandosi nel ricevere una guardata storta, ma, secondo lei, dare una aiuto agli altri. All'inizio pensavo che fosse una tipa strana, si è avvicinata a me il primo giorno di scuola di due anni fa "rimproverandomi" sul mio modo di vestire, alla quale risposi ridendo da quanto ero sorpresa.

Usciamo dal condominio dopo aver preso il mio zaino, quasi vuoto, e ci avviamo a piedi alla nostra scuola, non tanto distante dal luogo dove vivo. Tutto il tragitto è silenzioso, con soltato il rumore delle macchine e delle voci delle persone che passano, non tanto una novità ma l'atmosfera tra di noi sembra abbastanza strana.

Per questo mi volto verso di lei, e noto la preoccupazione nel suo volto 《che hai?》 gli chiedo con gentilezza, non abituata a questa sua espressione, che di solito è sempre allegra

Anche lei mi guarda, con sguardo confuso per poi capire che c'era qualcosa che non andava 《Sono un po' preoccupata》ammette 《sai, il telegiornale sta continuando a nominare gli omicidi che stanno avvenendo spesso nel nostro paese》 rimasi pietrificata interiormente, ma all'esterno rimasi con la mia solita espressione. Non siamo mai arrivate a questo argomento e mai vorrò andarci, sia perchè è una cosa che succede da ogni parte sia perchè lei odia parlare di omicidi, suicidi, ogni cosa che parla di persone morte.

《Wow, tu che guardi il telegiornale, strano》 cerco togliere quella atmosfera che si è creata attorno a noi, ma a quanto pare è meglio che mi stia zitta vedendo poi la sua espressione non mutare dopo avermi guardato 《Juliana, sul serio》

Svolto il mio sguardo avanti, notando che siamo arrivate 《Parliamo all'ora di pranzo》 evito il discorso per non so quale motivo e lei non mi rispose

Andiamo in classe e sorpredentemente non c'era la vecchia all'entrata, cosa che mi rese felice non volendo sentire la sua voce fastidiosa sgridarmi per il ritardo. La prof non ci calcolò e i nostri compagni ci guardarono solo per vedere chi stava entrando. Ci andammo a sedere ai soliti posti, io dietro di lei, infondo vicino alla finestra.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 20, 2019 ⏰

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