Noi due tra le braccia dell'oceano

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Jack uscì dalla finestra mentre io passai dalla cucina per avvisare i miei che stavo uscendo. Indossava dei vestiti diversi, probabilmente era passato di casa la sera prima.
Andammo dinuovo in spiaggia, dopo aver fatto una sosta per fare un'abbondante colazione, quasi un pranzo per l'ora che si era fatta. Avevo fatto bene a portare con me un felpa perché il vento ormai era freddo. Avevamo deciso di chiamare gli altri, infatti Nick, Cameron, Cole, Peter, Ian, Lily e con mia grande sorpresa Gemma ci stavano aspettando.
Camminammo tutti insieme chiacchierando e ridendo e Gemma mi diede una splendida notizia. Tiffany ed il suo stupido test erano stati eliminati definitivamente dalla squadra, quindi adesso non c'era nessuno che mi ostacolasse durante gli allenamenti. Quando me ne andai in disparte con Lily, le raccontai tutto e lei come al solito mi disse che suo fratello era decisamente cotto di me, solo che era troppo stupido per ammetterlo e perciò continuava con questa specie di doppio gioco.
Stetti anche con Cole, il quale mi disse di aver dimenticato completamente ciò che era accaduto la sera precedente e mi promise che alla prossima festa sarebbe rimasto sobrio per stare con me. Mentre camminavamo qualcuno ci schizzò con l'acqua gelida. Quando mi voltai vidi Cameron e Nick ridere e mi fermai incrociando le braccia.
"Sono capace di affogarvi anche con una sola mano." Dissi
"Sta zitta." Mi spinse Jack verso l'acqua, ma fortunatamente mi tenni a lui evitando così di bagnarmi. Provai a spingerlo, fallendo miseramente.
"Ma che vuoi fare?" mi bagnò e rise venendo verso di me, ormai l'acqua mi arrivava quasi alle ginocchia ed ero decisamente bagnata, come minimo avrei avuto la febbre per due giorni.
"Ti odio." Lo schizzai anche io e lui iniziò ad inseguirmi.
Questo genere di lotte di solito si fanno durante l'estate, con un caldo assurdo ed il sole che spacca le pietre. Ma noi eravamo un caso a parte. Mi buttò giù con se e quando provai a rialzarmi ero seduta su di lui a cavalcioni. Provai a spingerlo giù con le mani ma mi fermò
"Sei lenta Bane." Toccò il mio naso con l'indice bagnato
"Lanson sei un idiota." Risi e tolsi la sua mano.
Se esisteva un momento perfetto per un bacio, era quello. Non mi importava se c'erano gli altri che ci guardavano, a me importava solo di lui.
"Vuoi baciarmi?" mi chiese alzando un sopracciglio, mi aveva tirato un colpo basso.
"Certe cose non si chiedono." Gli dissi guardandolo negli occhi.
"Hai ragione, si fanno e basta."
Mi mise una mano sulla guancia.
"Jack!" sentì Criss chiamarlo da fuori. Perché l' avevano invitata? Non poteva restarsi a casa? Aveva rovinato il mio bellissimo momento.
La mano di Jack era ancora sulla mia guancia, infatti mi fece voltare verso di lui.
"Non vuoi più essere baciata?" mi chiese con un sorrisino malizioso
"Certe cose non si chiedono." Lo canzonai
Mi baciò dinuovo e per la terza volta in due giorni, due splendidi giorni a mio parere che mi avevano fatto dimenticare un piccolo particolare: quello che c'era tra lui e Criss. Ma in quel momento chi se ne importava? Mi stava baciando davanti a lei, davanti agli altri, qualcosa doveva pur significare. Il mondo ormai non esisteva più intorno a me, avrei voluto che durasse per sempre, nonostante il freddo che iniziavo a sentire e ai brividi che percuotevano il mio corpo. Controvoglia mi staccai da lui, sentivo davvero troppo freddo
"Non ci provare, stronza." Mi tirò dinuovo a se. Quel gesto mi aveva sorpresa e non poco.
"Sento freddo." Mi baciò dinuovo. Mi afferrò per le cosce e mi tirò verso di se.
Poteva essere dolce quanto voleva ma io sentivo troppo freddo e la sua vicinanza e le sue mani che accarezzavano la pelle della mia schiena che con la maglietta bagnata sembrava nuda, non aiutava di certo.
"Non aiuti." Gli dissi ridendo e togliendo le sue mani da sotto la mia maglietta.
"Davvero?" si spinse verso di me.
"Sta zitto." Gli dissi e mi alzai.
Solo Criss, Cole, Nick ed Ian mi stavano guardando mentre uscivo dall'acqua. La prima mi stava fulminando con lo sguardo e per poco vedendola avanzare temetti che mi dasse un ceffone, il secondo aveva uno sguardo arreso e demoralizzato, il terzo rideva con le braccia incrociate con la faccia da saputello e mio fratello, beh mio fratello era furioso, contento ed incazzato ma si stava trattenendo dal fare una scenata.
"Esistono i letti." Mi disse Nick all'orecchio. Gli diedi uno schiaffo dietro il collo.
Lily mi sorrideva con una faccia che stava a dire 'te l'avevo detto'.
"Io direi di tornare a casa prima di prendere una broncopolmonite" mi disse Ian salutando gli altri.
Feci lo stesso e cercai con lo sguardo Jack, ma ne di lui ne di Criss c'era traccia. Forse le stava dicendo che voleva concludere la loro breve 'storia'.

Appena tornai a casa Ian mi tempestò di domande.
"State insieme?" mi chiese
"No." Dissi andando in camera mia e prendendo le cose per la doccia.
"Devi parlargli." Mi disse. Gli feci cenno di girarsi perché stavo per entrare in doccia.
"Per dirgli cosa?" aprì l'acqua calda e appena il getto mi investì pensai a me e Jack in spiaggia. Mi schiaffeggiai mentalmente
"Cosa intende fare, non voglio che giochi con te, anche se sembra diverso."
"Diverso?" gli chiesi
"Si, ma poi c'è Criss che sbuca dal nulla, non so perché continua ad andare avanti con lei."
Non risposi, non lo sapevo neanche io.

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Ciao a tutti/e, il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Jack. Chissà cosa avrà detto a Criss, secondo voi concluderà finalmente tutta questa farsa? :)
Fatemi sapere!

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