Introduzione

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Vi chiederete come mai una ragazza appena ventunenne non crede all'amore. Ma cosa ne può mai sapere una ragazza così giovane dell'amore? Io credo che tutto sta nell'insegnamento. Sì, perché l'amore ci viene insegnato fin da piccoli, vedendolo negli occhi di un padre e di una madre. I genitori sono le prime persone che conosciamo, che adoriamo, che amiamo e dei quali ci fidiamo. Poi man mano diventiamo grandi e li osserviamo meglio: e ci rendiamo conto che il legame che li unisce sia indissolubile e soprattutto vero. Ma per Stefania non è stato così. Lei credeva che l'amore dei suoi genitori fosse puro, celestiale, religioso, ma solo fin quando, all'età di nove anni, non ha sorpreso sua madre tradire spudoratamente suo padre con più uomini diversi. La vedeva amare, soffrire e fingere. Fingere con l'uomo che la venerava e adorava, che faceva sacrifici solo per lei, per poterle donare il più prezioso degli anelli, il più bello dei bracciali e la più costosa delle collane. I gioielli la rendevano felice, "Mi rendono donna", così diceva sempre alla figlia. E quando il padre di Stefania faceva i turni di notte al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico, la madre ne approfittava per uscire con i suoi amanti. E così Stefania cresceva e la vedeva, anno dopo anno, sempre più bella, che sceglieva con cura l'abito adatto mettendo sempre in risalto il suo fisico statuario e le sue gambe lunghe e lisce. Ci abbinava sempre un paio di scarpe col tacco altissime e dall'aria decisamente scomode. I capelli lunghi e castani acconcianti sempre in modi diversi, attenta a tenerli perennemente curati e perfetti. E il trucco poi, ne troppo invisibile, ne troppo pesante. Ci sapeva fare. Aveva un ottimo gusto nel vestire e il modo di porsi, di parlare e di camminare, la rendeva una donna di classe, fine ed elegante. E Stefania restava sempre lì, ad osservarla dalla piccola finestra della sua camera, nascosta dietro le tende color crema e nulla sfuggiva ai suoi occhi verdi come due smeraldi. Ormai conosceva tutti gli uomini che passavano a prenderla. Ogni volta un uomo diverso, purché ricchi sfondati. Giovani e meno giovani. Per lei non faceva differenza. Due erano i colleghi del marito. Altri due i mariti delle sue migliori amiche e tre i padri delle compagne di scuola di Stefania. Senza contare il titolare del supermercato dove era solita andare a fare la spesa e l'avvocato di famiglia. Allora la ragazza cominciò a soffrire nel vedere la madre comportarsi in questo modo e quindi iniziò ad odiarla e a parlarci sempre di meno. Questo segreto la logorava e non riusciva più a tenerselo dentro e a dover fingere pure lei con suo padre che tanto amava.

Aveva diciannove anni quando suo padre, di ritorno a casa per un improvviso malore, colse sul fatto la moglie zoccola. La discussione fu lunga e orribile, con tanto di soprammobili e metà dell'arredamento distrutti. Allora il padre decise di divorziare e di scappare da Napoli, luogo che ormai lo aveva etichettato come il più grande cornuto della storia. Stefania lo seguì. Si sentiva persa senza suo padre e allora si trasferirono a Rimini, a casa di suo nonno. Non ha voluto più rivedere sua madre e non ha voluto più fare ritorno a Napoli.

A Rimini ha intrapreso una nuova vita e nuove amicizie. Due anni sono ormai passati. Per Stefania è tempo di dimenticare tutti quegli anni passati in silenzio reprimendo rabbia e odio nei confronti della donna che l'aveva messa al mondo. E quindi ha deciso di dedicarsi in tutto e per tutto allo studio nella facoltà di medicina, passando il tempo libero insieme alle sue due inseparabili e matte amiche, Anna e Tonya, trascorrendo i fine settimana nella discoteca più in voga del momento, dedicandosi al divertimento senza freni e trattando come stracci tutti i ragazzi che incrociano la sua strada, proprio come gli uomini avevano trattato sua madre.

L'amore non esiste e se esiste non fa per Stefania. Ma tutto questo fino a quando non è piombato Federico nella sua vita. Un trentaduenne bello e tenebroso. Amante della bella vita e delle donne facili. Un medico chirurgo e professore nella stessa università in cui studia Stefania. Un dottore dalle strane abitudini e da un animo così dolce quanto complicato. Entrambi così simili ma al contempo così diametralmente opposti. Eppure Stefania sa di non doversi fidare e di non cadere vittima di quei dannati occhi di ghiaccio. Ma qualcosa scatta in lei e quando lo bacia per la prima volta, così come le volte successive, è come se entrambi si trovassero a scoprire qualcosa di assolutamente nuovo, qualcosa che non avevano mai provato prima, e sono sopraffatti e confusi da questo sentimento o qualsiasi cosa fosse. Ed entrambi sanno di non poterne più fare a meno. E si sa che quando due anime in tormenta si incontrano, non può che succedere una tempesta perfetta.

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