Capitolo 1

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Chiusi le valigie e andai al piano di sotto. Mi specchiai per l'ultima volta nel mio specchio preferito. Avevo gli occhi gonfi dalle lacrime. Mi passai una mano tra i capelli e uscii fuori.

J:"Kate muoviti cazzo." Urlò l'uomo che si definiva mio padre dall'auto.

Uscii fuori, mio padre si offrii di aiutarmi con la valigia, ma lo scansai e salii in auto.

Per tutto il viaggio in auto non feci altro che piangere. Desideravo con tutta me stessa che fosse soltanto un incubo.

Quando la macchina accostò ebbi un tuffo al cuore.

Mio padre scese dall'auto e venne dal mio lato. Aprii la portiera e mi afferrò per un braccio.

J:"Dì soltanto una parola e ti faccio fuori." disse prendendo la valigia per poi sbatterla a terra.

-"Resta qui." aggiunse poi.

Scesi dall'auto e rimasi lì ferma.

Davanti a me c'era una villa enorme, completamente bianca con le ringhiere color oro.

Da uno dei cancelli uscii un uomo. Probabilmente uno dei più belli che avessi mai visto. Aveva i capelli scuri, gli occhi verdi e delle labbra bellissime, quasi scolpite. Era alto, ed era vestito in maniera elegante. Intuii che fosse un uomo d'affari.

"Kate, vieni dai." Disse mio padre.

In quel momento mi sentii venire meno. Avanzai con passo incerto, avevo paura. Perché mi stava facendo questo?

Arrivai davanti a mio padre e a "lui".

C:"Quando dicevi che era bella, non credevo così bella." disse rivolgendosi a mio padre.

Sentivo il suo sguardo addosso, le guance mi andavano a fuoco.

Alzai il viso e lo guardai negli occhi. Per un attimo mi mancò il respiro. I suoi occhi erano così penetranti, sembrava che ti scrutassero l'anima.

Mi volse un sorrisino poi mi porse la mano.

C:"Christian Hempstead, e tu chi sei bambolina?" disse.

Gli porsi anch'io la mano. Mi strinse la mano e prima di lasciarla la accarezzò.

Io:"Mi chiamo Kate." dissi con un filo di voce.

C:"Bene Kate. Immagino che tu voglia riposare prima di....stanotte." disse guardandomi in modo malizioso il seno.

Il cuore iniziò a battermi forte. Che cosa aveva intenzione di farmi.

J:"Ma signore...non erano questi i patti..." disse mio padre.

Christian lo interruppe.

C:"Vattene Hemswell questa non è più cosa tua." disse ammonendolo.

Mio padre annui e andò via. Ma che uomo era?!

Mi veniva da piangere. L'idea di rimanere da sola con lui mi terrorizzava.

Si avvicinò e mi spostò i capelli dalla spalla.

C:"Seguimi." disse.

Lo seguii finché una cameriera non venne verso di me.

E:"Ciao tesoro, io sono Eleonor. Vieni, ti accompagno nella tua stanza." Era una donna sulla quarantina, con dei bellissimi occhi azzurri.

Christian nel frattempo si era allontanato con un uomo.

Entrammo in casa. Era bellissima, tutta arredats in stile moderno. I colori predominanti erano il nero, il bianco ed il viola.

Eleonor mi accompagnò al piano di sopra. Mi lasciò in una stanza enorme. Il pavimento e le pareti erano nere, mentre il resto dell'arredamento era bianco, fatta eccezione per il letto a baldacchino al centro della stanza, che era viola.

E:"Ti disfo la valigia cara?" mi chiese Eleanor con tono cortese.

Io;"No tranquilla faccio io." dissi avanzando all'interno della stanza.

E:"Va bene, allora ti lascio sola." disse andando via.

Mi avvicinai al letto. Era davvero bellissimo. Mi ci sedetti sopra per provarlo, era morbidissimo.

C:"Comodo?" disse una voce proveniente dall'entrata.

Balzai in piedi. Christian era appoggiato allo stipite della porta in tutta la sua bellezza.

C:"Allora? Ti ho fatto una domanda.." disse avanzando verso di me.

Io:"S-si" balbettai imbarazzata.

Si avvicinò a me e si abbassò all'altezza della mia nuca.

C:"Molto bene, perché questa sera lo useremo parecchio." disse lasciandomi un bacio sulla nuca.

Poi andò verso l'armadio, tirò fuori un vestito e lo lasciò sul letto.

C:"Fatti bella per me e....mi raccomando, fa in modo che non ci sia niente sotto." Mi fece l'occhiolino e lasciò la stanza ridendo.

Nell'aria c'era ancora il suo profumo.

Mi sedetti sul letto priva di forze. Era da giorni che non mangiavo.

Chiusi la porta a chiave e presi il vestito, era bellissimo. Un tubino rosso senza spalline.

Aprii una delle tre ante dell'armadio. Rimasi esterefatta. Era pieno di vestiti eleganti di ogni forma e colore. Nulla a che vedere con i miei. Dall'altra parte c'erano scarpe e alcune pellicce. Il sogno di ogni ragazza. Quando aprii la terza anta rimasi sbigottita. Era pieno zeppo di indumenti intimi molto.....osé.

Chiusi subito l'armadio e andai a farmi una doccia.

Tirai i capelli su in uno chignon molto largo, con qualche ciocca sul collo.

Per il trucco preferii mettere soltanto un pò di mascara.

Mi avvolsi in asciugamano e uscii dal bagno.

Entrai in camera e sentii un fischio alle mie spalle.

Mi voltai spaventata.

C:"Non devi avere paura di me, piccola." Disse avanzando verso di me.

Arretrai fino a quando non mi ritrovai con le spalle al muro.

Io:"Come hai fatto ad entrare?" chiesi con il cuore in gola.

C:"È casa mia Kate, ho una copia di tutte le chiavi." disse mettendomi una mano sul fianco mentre con l'altra mi accarezzava la coscia.

Mi poggiò le labbra sul collo, ebbi un sussulto.

Io:"Ti prego, no...." dissi scostandomi.

Avevo paura di quello che sarebbe successo.

Mi sfilò l'asciugamano di dosso con violenza e arretrò di qualche passo.

Era rimasta nuda ed inerme di fronte a lui.

Mi guardava compiaciuto.

Mi prese la mano e mi tirò a sé.

C:"Sei mia ora, posso fare tutto quello che voglio."

Io:"Non sono un oggetto." Dissi con poca voce. Avevo timore di lui.

"Shh." Mi sussurrò all'orecchio prima di sbattermi sul letto.

Iniziò a baciarmi, all'inizio non volevo ricambiare il bacio ma poi le parole di mio padre mi ritornarono in mente come pugnalate.

"Se non fai quello che ti dirà, mi ammazzerà. È un uomo senza scrupoli."

Una lacrima mi rigò il viso. Ricambiai il bacio.

Iniziò a spogliarsi. Poi ad un certo punto si fermò e mi guardò dritto negli occhi.

C:"Sei vergine?" mi chiese.

Io:"Sì." sussurai.

Un sorriso gli attraversò il volto.

C:"Allora farò piano." mi sussurrò prima che i nostri corpi diventassero un tutt'uno.





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