Capitolo 49

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Sono le 16:30 quando decido di prepararmi.
Infilo gli stessi vestiti della mattina prima.

Ho proposto ad Alex di salire e magari di parlare due minuti prima di andare al centro commerciale.

Alex arriva puntualmente mezz'ora dopo e gli apro la porta con un sorriso.

«non puoi capire cosa ho appena passato per venire qui» dice entrando «Genn mi ha fatto l'interrogatorio e pensa che quando ha saputo che andavo al dormitorio femminile pretendeva di venire per salutarti almeno»

«e come lo hai convinto a non venire?» gli passo la cioccolata calda che avevo fatto prima

«sono scappato quando si è distratto. Ho avuto paura che mi inseguisse» ridacchia e sorrido. Speriamo che non lo faccia davvero.

Dopo dieci minuti di chiacchere, decidiamo di andare.
Usciamo dal dormitorio guardandoci intorno. Solo Dio sa che scenata di gelosia potrebbe farmi se Genn mi vede con Alex quando gli ho detto che dovevo studiare.

Per fortuna non c'è e possiamo andare tranquillamente in macchina da Alex.

«cosa pensi di comprargli?» domanda mentre gira la chiave

«boh non ne ho idea» dico appoggiando la fronte al finestrino

«niente Coccolino»

«perchè dovrei comprargli un ammorbidente che per giunta odio?» chiedo confusa

«non si sa mai. E comunque non dirlo a Genn che lo odi, potrebbe sentirsi molto offeso» ridiamo

«seriamente, non so cosa prendergli»

«mh, adesso vedremo cosa c'è poi decidiamo»

Annuisco e svolta nella via del centro commerciale.
Non è molto grande ma spero di trovare qualcosa per Genn.
Entriamo infreddoliti. Ormai è marzo ma c'é ancora quel freddo odioso.

Passiamo davanti a un negozio di strumenti e cose musicali fermandoci a dare un'occhiata.
Ho visto la chitarra di Genn e sembra abbastanza rovinata, potrei prendergliene una nuova.

Dico ad Alex la mia idea e lui mi accompagna nel reparto apposito.
Ce ne sono un'infinità e se non avessi Alex qui con me non saprei proprio che fare.

«secondo te questa può piacergli?» chiedo indicandone una marrone con il legno lucidissimo

«si, secondo me gli piacerà un sacco» sorride

«ehy ti va di fare un giro per il centro commerciale tanto che ci siamo?» chiedo dopo aver pagato

«si, certo. Vado a mettere la chitarra nel bagagliaio così non dobbiamo girare con questa cosa dietro»

Annuisco e mi mettendo in una rientranza ad aspettare Alex mentre lui va nel parcheggio.
Prendo il cellulare sopraffatta dalla noia.

*2 chiamate perse*

*Stronzetto♡ ti ha inviato 3 messaggi*

Apro whatsapp e leggo cosa vuole Genn

*mi annoio*

*ma perchè devi studiare?!*

*almeno rispondi, stronza*

Ridacchio. Per noi è normale darti degli stronzi a vicenda.

Riposo il cellulare nella tasca e alzo lo sguardo.
Hanno già messo in esposizione le uova di Pasqua di ogni tipo. Non capisco perchè devo metterle fuori quando manca ancora un mese.
A catturare la mia attenzione però è un ragazzo appoggiato alla parete.
Ha un aspetto famigliare con i capelli spettinati e il capello nero. Solo quando alza lo sguardo e mi vede capisco chi ho davanti.

«Bea?» chiede incredulo Genn

«Genn? Che ci fai qui?»

Si avvicina e non riesco a decifrare il suo sguardo. Sembra...arrabbiato?

«io sono venuto a comprarti il regalo ma tu non dovresti essere a studiare?»

Inizio a guardarmi intorno come in cerca di una via di fuga.
Prima che io possa parlare Alex si materializza al mio fianco.

«eccomi Bea...oh» vede qualche secondo dopo Genn «ciao Genn!» maschera la preoccupazione con un sorriso

«Alex? Ecco dove andavi così di fretta» stringe i pugni lungo i fianchi «dovevi provarci con la mia ragazza eh?»

La rabbia di Genn è percepibile e lo sguardo preoccupato di Alex fa andare in panico pure me.

«non è come credi, amico. Lo sai che non lo farei mai» si difende Alex

«e allora perchè ora sei qui? Con la mia ragazza?» va verso Alex

«Genn, non è come sembra» ripete lui

«ooh e invece a me sembra di si! Cosa stavate facendo ora? Prendevate un caffè e poi te la portavi al campus per scopartela?»

«Genn, non-» cerco di parlare

«sta zitta! Adesso tu vieni con me»

Mi prende per un polso e mi trascina via. Lo stringe così forte e penso che mi si potrebbe fermare la circolazione.

«sali in macchina» ordina quando ci fermiano davanti alla sua auto

«tu non mi dai ordini»

«non sei nella posizione di lamentarti cara Beatrice» mi apre la portiera e mi fiondo dentro

È incazzato nero.
È troppo geloso, cazzo. Tra me e Alex non stava succedendo niente, solo un giretto tra amici e dovevo comprare il regalo.
Accende la macchina bruscamente ed esce dal parcheggio investendo quasi una vecchietta.

«non hai niente da dire?» interrompe il silenzio

«non è come pensi»

«a no? Perchè io penso che tu mi abbia mentito dicendo che dovevi studiare invece eri a spassartela con il mio migliore amico» accellera superando i limiti di velocità «ma se non è così, dimmelo. Illuminaci con la tua saggezza Beatrice!» mi deride

«smettila. Io e Alex non stavamo facendo niente di che. Mi stava aiutando a trovarti un regalo, solamente questo»

«si come no» sbuffa una risata «non ti credo manco se mi paghi»

«Gennaro rallenta» dico quanto superiamo di troppo i limiti

Non mi ascolta.

«Gennaro rallenta!» alzo la voce

Accellera di più.

«Gennaro cazzo!»

Una curva ci fa finire fuori strada e la mia vista diventa nera.

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Si dovevo postarlo domani ma...
MI ANNOIO
TREMENDAMENTE.

Ora torno a chattare con Cleverbot che dice di avere paura dei reggiseni :3
E non ho ancora capito se è maschio o femmina ma OKAYY

So Fucking Different 2 || Gennaro RaiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora