D'accordo per un giorno

Start from the beginning
                                    

Facemmo colazione in un bar poco distante da scuola e quando ce ne andammo Peter e Cole stavano venendo verso di noi, lo sguardo di Peter mi arrivò dritto alle ossa. Jack mi afferrò per il polso e cambiammo direzione, stranamente non voleva farsi vedere da loro, o forse non voleva farsi vedere con me? Scacciai via quel pensiero e guardai fuori dal finestrino. Dove stavamo andando? Non lo sapevo e non volevo chiederlo, volevo che fosse una sorpresa. Dentro di me speravo che quello fosse una specie di appuntamento, non so cosa volessi dimostrare a me stessa credendo che fosse così, ma lasciai decidere per una volta al mio cuore. Andammo in spiaggia e decidemmo di fare una passeggiata sulla battigia. Un leggero vento scombinava i miei capelli color rame, ma bastava a fare infrangere le onde sugli scogli. Era una giornata bellissima. Parlammo di tante cose e stranamente era diventato simpatico. Scoprì un po' di più su di lui. Amava lo sport perché poteva scaricare la tensione su di esso, amava la musica e sapeva suonare il pianoforte come me, quella scoperta mi fece sentire felice, era bello poter condividere qualcosa di mio come la musica con lui. Parlammo anche dell'amore, ma non dissi molto di me, non volevo riparlare di ciò che mi era accaduto. Si era innamorato solo due volte ed in entrambi i casi le aveva lasciate perché non lo sorprendevano più, diventavano monotone e stancanti.

Quando ritornammo in macchina ero stanchissima, avevamo camminato tantissimo.
<<Sono esausta>> dissi
<<La prossima volta facciamo un giro in auto>> ridemmo
<<Hai fame?>> gli chiesi
<<Ti piace il cinese?>>
<<Mai provato>> feci spallucce.
Prendemmo del cibo d'asporto e Jack mi portò nella villetta della sua famiglia vicino al mare, era bellissima. Le pareti erano bianche e le finestre e la porta blu. L'interno era dipinto allo stesso modo ed era arredata in modo molto semplice. Mangiammo in un tavolinetto messo fuori, dove c'era un giardino con dei fiori.
<<Se per caso volessi fare un gesto romantico dovrei prenderti un fiore, vero?>> mi chiese sedendosi e aprendo la busta
<<Odio i fiori, ricordatelo.>> Sgranò gli occhi
<<Sul serio? Ma voi donne non amate queste cose?>> mi passò il mio cibo
<<Beh sono una donna un po' strana.>> Gli dissi e cominciai a mangiare
<<E se volessi farti un regalo? Scarpe? Borse?>> scossi la testa
<<Amo i bracciali>> dissi
<<E le collane>> disse indicando il mio ciondolo blu
<<Indosso la stessa collana da due anni e la cambio solo se la ricevo in regalo da una persona speciale, questa me l'ha regalata mio padre. Se proprio vuoi andare sul sicuro regalami del cibo>> risi
<<Allora ti ho già fatto un regalo>>
<<Direi di si>> lo guardai negli occhi ma distolse lo sguardo.
Finimmo di pranzare in silenzio ma fummo interrotti dallo squillo del mio cellulare. Era Ian e Jack se ne accorse dalla mia faccia preoccupata. Incrociai i suoi occhi blu
<<Rispondigli>> mi disse seriamente ed io lo feci
<<Dimmi che non sei con quel deficiente o giuro che..>> iniziò ma lo interruppi
<<Ian sta tranquillo>>
<<Potevi anche dirmelo..>>
<<Lo so e mi dispiace ma ci ho pensato all'ultimo momento di non venire.>>
<<L'importante è che non sei con lui, non sei con lui vero?>> chiese insicuro
<<Non sono con Jack>> dissi e Jack mi guardò divertito, venne verso di me, mi prese per una mano e mi fece alzare. Io lo guardai con aria interrogativa ma lui scosse la testa
<<Alice ,Peter e Cole mi hanno detto di avervi visti insieme>>  'merda' pensai. Cosa potevo dirgli? Jack mi prese alla sprovvista e mi abbracciò, io ricambiai l'abbraccio con una sola mano, ero concentrata sulla chiamata
<<Erano sicuri di ciò che hanno visto? Io sono uscita di casa e dopo un'ora sono ritornata.>> Stavo diventando una bugiarda doc. Guardai Jack negli occhi, cosa diamine lo faceva sorridere? La sua espressione era furba come al solito.
Si avvicinò e mi baciò, lascia stare per un attimo il telefono. Ero in paradiso e non potevo rispondere alla chiamata dell'inferno. Perché diamine mi aveva baciata?
Sentì la voce di Ian e portai il telefono all'orecchio
<<Scusami, non ti ho capito>> dissi. Jack mi baciò di nuovo
<<Mi hanno detto anche che ti sei girata a guardarli.>> provai a staccarmi da Jack a malavoglia, ma lui lo stava facendo apposta, che idiota. La situazione era davvero divertente. Mi morse il labbro
<<Alice che diamine stai facendo?>> urlò Ian. Spinsi Jack e ridendo tornai alla chiamata
<<Ehm no scusa, sto mangiando!>> esclami forse con troppa euforia
<<Senti devo andare in classe, quando torno a casa ne riparliamo>>
<<Okay, a dopo>>
<<Ciao>>
Guardai Jack che sorrideva mordendosi un labbro, avrei voluto baciarlo dinuovo. Ma poi ripensai al fatto che mi stava solo usando perché ero al telefono con Ian. La sua espressione cambiò
<<Non dirmi che stai pensando..>>
<<Riaccompagnami a casa.>> Dissi freddamente
<<Alice..>>
<<Perché sono così stupida?>> dissi più che a me stessa che a lui
<<Mi vuoi ascoltare?>> si arrabbiò
<<No!>> urlai.
Prese la mia testa con le mani e unì la sua fronte con la mia
<<Ti vuoi mettere in quella cazzo di testa che a me non importa niente di tuoi fratello e di fare questo per ripicca?>> mia baciò e mi allontani da lui
<<Oh certo>> dissi con amarezza
<<Bene, sai che ti dico? Lascerò in pace quei due se ti servirà a capire quanto tengo a te>> mi disse andando verso l'uscita
<<Dici sul serio?>> gli chiesi
<<Si.>>

Il viaggio di ritorno fu molto silenzioso, lui era arrabbiato ed io ero in parte ferita. Forse mi aveva baciata perchè lo voleva.
<<Ti prego non fare l'incazzata, stavamo andando d'accordo per un giorno>>  mi disse prima che scendessi dall'auto
<<E tu non fare lo stronzo, ciao Jack>> scesi dall'auto e chiusi la portiera.

---
Ecco qui un nuovo capitolo! Spero tanto che vi piaccia, questo è uno dei miei preferiti!! :)

Il lato segreto della felicità.      Where stories live. Discover now