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Il tempo era davvero passato in quella sotto specie di Hogwards un po' fuori dal comune che si era ritrovato come scuola

Gennaro stava pensando a questo invece di fare i compiti e, davvero, doveva assolutamente consegnare quella tesina prima o poi.

Un battito di ciglia e sarebbe stato Natale e l'aria sognante della Accademia Dalton di certo non lo stava aiutando. Quella dannata scuola sembrava uscito da uno dei vecchi quadri che sua zia teneva così orgogliosamente in salotto e che lui aveva sempre cercato di guardare con interesse ogni volta che andava a trovarla. Tutto pur di evadere dalle assurde conversazioni con quella vecchia bisbetica.

Gennaro sospirò. Quei libri erano decisamente più complicati e decisamente più grossi di quelli a cui era abituato al McKinley.

Se solo un certo cantante solista fosse apparso in quel momento, magari a bordo di un cavallo bianco, pronto a salvarlo da quella tortura infernale in cui si era ritrovato di certo non avrebbe storto il nastro.

Ancora si ricordava bene il giorno in cui mise piede all'Accademia Dalton per la prima volta. Era stato mandato a spiare, dai suoi compagni delle Nuove Direzioni, in cerca di informazioni su quel nuovo gruppo corale che tanto piaceva alla giuria.

Non li ci era voluto molto per capire il motivo.

"Scusami, sono nuovo qui"

"Il mio nome è Alessio"

"Gennaro"

Alessio. Un nome angelico. Un nome che sapeva di cioccolata calda e di caldi piumoni.

Lo stesso Alessio che lo aveva condotto per i corridoio dell'accademia come in qualsiasi film romantico che Gennaro avesse mai visto.

Lo stesso Alessio che aveva intonato note celestiali per lui, ballando davanti a un gruppo di ragazzi come se fossero tante piccole marionette.

Tante marionette perfettamente sincronizzate con lo stesso dannato blazer blu e rosso.

Gennaro non avrebbe mai scommesso di ritrovarsi in quella strana scuola un giorno. Ma i bulli "dell'altro lato" lo stavano tormentando, la situazione stava davvero degenerando e doveva correre ai ripari.

I suoi genitori avevano speso tutto quello che avevano per mandarlo li.

Un po' gli mancavano Elisa ed Enrica, le sue migliori amiche , ma doveva farci l'abitudine. E poi, non è che al McKinley ci fosse Alessio, dopo tutto.

I capi consiglio Davide , un moro dalla folta capigliatura a cespuglio che aveva l'ingrato compito di scrivere i report di ogni singola riunione ,Michael, un ragazzo tutto ricci e ampi sorrisi , con un insana fissazione per il suo martelletto , e Giovanni , che tutti chiamavano Giosada e che Gennaro non aveva davvero ancora inquadrato, erano stati molto gentili quando decise di unirsi ai Warblers.

Si, il gruppo corale che era venuto a spiare era lo stesso in cui , per ora, cantava.

Alessio aveva battuto le mani compiaciuto quando lo accettarono. Era il cantante solista del gruppo e una sorta di divinità in terra per loro, nonché unico probabile rivale nella sua personale ascesa al potere.

E Diamine, Gennaro non riusciva a trovarli davvero un difetto.

Era letteralmente perfetto in tutto quello che faceva e non ci era abituato. Al McKinley doveva combattere le luci della ribalta con la sua eterna rivale e amica Elisa, ma qui pensava fosse diverso

Dio , quanto si sbagliava. Si era dovuto accontentare di stare dietro ad Alessio, per ora.

Magari, tra qualche semestre, avrebbe potuto aspirare al suo ruolo. Sarebbe significato vederlo fare quel musetto adorabile che mette ogni volta che finisce il caffè in caffetteria, ma un uomo deve convivere con le sue croci.

Baby it's cold outsideWhere stories live. Discover now