-D'accordo- acconsentì il rosso sorridendo

Il bambino legò velocemente la catena alle ruote della bici, poi si arrampicò su un albero ed entrò in camera sua dalla finestra.

Il papà sospirò e con passo pigro entrò in casa dalla porta principale.

Casa sua odorava di un insieme di tanti profumi, tra cui cocco e mango che si amalgamavano dolcemente.

"Possibile che mia moglie abbia fatto un ragazzo che non ci assomiglia per niente e che è così difficile da domare? Che lavoraccio!"

Sconsolato, raggiunse la cucina e scosse il capo.

Aveva, ancora una volta, pensato a lei, a Esteilla, morta poco dopo la nascita del piccolo Task e dopo averlo benedetto, non era riuscita a resistere alla emorragia interna prodotta dalla fuoriuscita del bebè.

Il padre si riscosse dai suoi pensieri quando vide davanti a sé il bambino che lo guardava con sguardo colpevole.

Cercò di sorridergli ma fece solo una smorfia che sconfortò il piccolo.

Si avvicinò a lui abbassando lo sguardo, accarezzando i capelli rossi del bambino che lo abbracciò energicamente.

-Non essere triste papà, se vuoi non ti disubbidirò più, promesso, sarò sempre con te e farò tutto quello che vorrai, ma non essere triste-

Il padre si piegò sulle gambe e diede lui un bacio sulla fronte.

"E io ti prometto che non ti accadrà nulla di male, non lo permetterò mai"

2 anni dopo

-Bene, ora dovrete tentare di scrivere un testo che parli dei vostri compagni, un po' di voi, delle cose che sapete fare e quelle che non sapete, d'accordo bambini?-

Gli alunni annuirono tutti e dissero in coro -Certamente signora maestra-

Un coro che si sentiva spesso nelle classi delle scuole dei bambini, quasi cinque o sei volte al giorno.

-Bravi, al lavoro-
Alla maestra bastò un cenno di mano per fare abbassare tutte le testoline dei bambini presenti, pronti a gettarsi con il massimo del loro talento per ottenere la glorificazione della donna.

Tutti gli alunni iniziarono a scrivere sul foglio che tenevano davanti, o almeno, quasi tutti.

Silver si mise una ciocca di capelli azzurri dietro l'orecchio mentre guardava il pezzo di lago collegato ad una cascata appena più lontana, nel bosco.

Lei non prestava particolare attenzione a quello che avrebbe dovuto fare, a lei interessava solo quello che c'era fuori, una fonte di colori e tonalità scintillanti.

Ammirava quei colori delicati riflessi e gli zampillii dell'acqua spostata dal vento.

La facevano sognare ad occhi aperti, immaginava di fare parte dell'acqua e di poter andare dove voleva.

Con sfondo alla sua immaginazione c'era un fragile scarabocchiare alla sua sinistra.

Vicino a lei si trovava uno dei suoi compagni di classe, uno di quelli di cui non ricordava mai il nome.

Con la coda dell'occhio vide che era mancino e grazie agli spostamenti delle mani riusciva a capire cosa scrivesse, talento che aveva posseduto anche da piccola.

Silver non era particolarmente interessata a quello che egli faceva o diceva, parlava del primo incontro con il suo migliore amico che aveva un anno in meno di lui.

Tornò ad osservare il laghetto, il movimento fluido e trasparente la faceva trasportare da un pensiero all'altro.

Avrebbe voluto uscire, correre, saltare e immergersi nelle piacevoli acque che osservava attraverso il vetro portandola a poesie che le si susseguivano nella mente, mischiandosi ad aggettivi ricercati e a pensieri che nessuno tranne lei avrebbe capito mai.

Gli Elementi -In Revisione-Donde viven las historias. Descúbrelo ahora