Impotenza

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E così, i giorni scorsero, e la bambina passò dal commentare il Tg a discutere con le dichiarazioni dell'addetta alla sicurezza dell'EXPO.
«Seh, avete garantito la sicurezza perché all'EXPO non è successo niente, in Francia non sono dei rincitrulliti che non sono riusciti a proteggere i loro cittadini. Se dei kamikaze si fossero fatti saltare in aria dentro uno o più padiglioni la tua sicurezza poteva anche andare a quel paese», censurando alcune parti volgari.
E domenica 15 non portò buone notizie. No, perché Isis minacciava Londra,Washington e... Roma. Quella meravigliosa città in cui la bambina conservava tanti bei ricordi. Minacciavano di arrivare l'8 dicembre in occasione dell'apertura del Giubileo. Erano tra noi. Da generazioni. Non potevamo fermarli, volevano sterminarci dall'interno. Una terza guerra mondiale non esattamente tradizionale. Non avevamo fatto in tempo a stipulare accordi e alleanze, che eravamo già sotto attacco. Che contromisure avevamo?
Ed ecco che, sotto il peso di tutte quelle consapevolezze, lacrime d'angoscia avevano iniziato a solcare il viso della ragazzina. Possibile sentirsi così impotenti? Possibile che l'unica cosa che potesse fare fosse piangere in silenzio davanti a una candela? Che mondo malato. Che vita ingiusta.
Alcuni semplicemente dicono che siamo nati negli anni sbagliati. Eppure, sfogliando volumi e volumi di storia, non sono riuscita a trovare un momento in cui il mondo non fosse animato da guerre o conflitti.
Che cosa irrispettosa nei confronti di quelle famiglie parlare di cronaca, credendo di capire cose non vissute.
Ed ora, eccomi a riempire un foglio di parole così frivole, come se potessi in un qualche modo cambiare gli avvenimenti che hanno portato a questo. Ma non si può. Perché siamo umani, e abbiamo così poca umanità. Come si può risolvere tutto ciò? Come si può avere speranza, o fiducia, in qualcuno? Io francamente non so come sia possibile. Non ci vedo niente, oltre a questo. Perché tutto questo è sempre esistito. E esisterà sempre. Fino all'autodistruzione. Ricordate la metafora dei topi e del gatto? Prendiamo solo quei topi. Facciamo finta che il gatto non sia mai arrivato. Ed ecco una visione molto pessimistica e generale dell'umanità e di quello che può essere il suo futuro. Che può svelare il motivo per cui non ci si deve fidare di nessuno. Egoismo, istinto di sopravvivenza?
A voi le considerazioni. Per ora, vi pongo davanti all'immagine di una stanza. Una stanza piena di topi. Sono chiusi lì da giorni, e hanno fame. E così, spinti dalla disperazione, cominciano a mangiarsi l'un l'altro. E il numero dimezza. Finché non ne rimangono solo due. E a questo punto, i casi sono due. Il primo, uno dei due prevale sull'altro, ma morirà di fame dopo poco. Oppure, verranno liberati. Ma una volta tornati in natura, non si ciberanno più di ciò che mangiavano prima. Questa per me è la metafora che meglio rappresenta l'autodistruzione. Perché un domani, lo scenario che avremo davanti potrà essere apocalittico.
Perciò, se anche sconfiggessimo questa minaccia, la vita ci porrà davanti a tanti altri nemici.
Molti dicono che non si deve avere paura. Perché è ciò che vogliono. E mentirei, se dicessi che non sono e non sono mai stata spaventata. Ma in tutto questo, ho imparato molto su quella che è la natura umana. Per esempio, arrivati a questo punto, pur essendo totalmente contraria e spaventata dalla guerra, non vorrei la pace. Non vorrei che uscissero illesi da tutto ciò. Non vorrei che, dopo tutte le morti e il sangue che si è sparso a causa loro, chiudessimo un occhio. E penso che nessuno lo vorrebbe, se si sentisse un minimo coinvolto da tutto ciò.
Perché tutto ciò è mostruoso. Possibile che nel mondo ci siano 7 miliardi di persone ma così poca umanità? Possibile che l'umanità non sia la caratteristica che ci contraddistingue dagli animali? Come può una persona essere tanto violenta e crudele da rubare la vita a qualcuno? Come può essere felice e soddisfatta nel vedere gente terrorizzata scappare da lei? Ma soprattutto, come può vedere il mondo, il suo riflesso allo specchio, con gli stessi occhi con cui ha visto una persona morire, consapevole di essere la causa?
Un atto così disumano, che colpisce i civili... una cosa tanto vigliacca. Come può essere accettabile?
La bambina delle 11:20 di quel 13 novembre non aveva una risposta, ma forse io ce l'ho: non può. Semplicemente non è accettata. E proprio da nessuno, né da persone civili e nemmeno da alcun dio.

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