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Modificato

Il giorno dopo .
Entrai in classe, e come sempre mi sedetti all'ultimo banco.
Si avvicinò a me Jane

"mi siedo accanto a te ?" Mi chiese e io le sorrisi

Jane era una ragazza molto dolce.
timida, come me.
Nonostante fosse molto carina, credeva di essere brutta e per questo spesso si autolesionava,stupida . Lei sapeva ciò  che subivo quasi tutti i giorni da quegli stronzi, parlo di Derek e le galline.

Una volta provò a difendermi ma prese in giro  anche lei. Potevo definirla.. La mia migliore amica ?

Il professore di matematica entrò in classe. Era un buon professore, davvero. Era sempre giusto e non aveva mai preferenze. Al contrario di altri professori.
Finita la spiegazione, chiesi di andare in bagno e lui cortesemente annuì.

Prima di andare in bagno ,mi diressi alle macchinette che distribuivano le merendine.

"Cazzo, è amaro" un ragazzo al mio fianco mi spinse per poi buttarmi un intero bicchiere di caffè sui pantaloni.

"Cazzo " disse prima di gettare il bicchiere vuoto.

Alzai lo sguardo per vedere chi fosse stato e mi ritrovai di nuovo lui, il ragazzo del giorno prima. Aveva la maglia sporca di caffè ed una faccia disgustata, visto che da quanto avevo capito era anche amaro, il caffè chiaro.

"Ho scordato di mettere lo zucchero " mi disse cercando di pulirs il a maglia.

Rimasi ferma a guardarlo per qualche istante e poi sorrisi. Aspettavo delle scuse, ma niente.

"Si va be, comunque ti scuso" dissi isterica.

"Cosa ?" Alzò lo sguardo per guardarmi meglio e rise, prendendomi in giro.

"Hai sentito bene idiota, mi butti un bicchierino di caffè sui pantaloni bianchi e non mi chiedi neanche scusa, ma vaffanculo" gli gridai prima di andare in bagno.

Ero stanca di persone come lui nella mia vita, egoiste e maleducate.

Uscì dal bagno con i pantaloni sporchi di caffè, e bagnati d'acqua.

Voltai l'angolo e mi ritrovai di nuovo quel ragazzo ad aspettarmi

Cercai di non guardarlo ma lui mi blocco mettendosi avanti.

"Mi fai passare per favore?"

"Cosa ?"

"Hai capito bene, spostati"

"Piccola,io sono Justin Bieber, non posso mai chiedere scusa a nessuno,tanto meno ad una bambina di 3 superiore come te "

"Senti, Justin, ho capito, ma adesso fammi andare in classe, che a questa bambina, il professore mette una nota se sta fuori due ore" lo spinsi camminando verso la classe, prima di guardarlo per l'ultima volta.

"Grande, deve immediatamente cambiarsi il pantalone, vada in palestra, dovrebbero esserci delle tute per la pallacanestro, indossa la taglia più piccola. E fai presto a tornare "

Uscì sbuffando dalla classe ed entrai in palestra

"Cazzo" esclamai

Un gruppo di ragazzi stava giocando a pallacanestro, erano tutti più grandi ed erano tutti belli.

Risero quando entrai e io non poterti sentirmi più in imbarazzo.

"Sa.. Sapete dove sono le tute ?"

"Le nostre?" Chiese un ragazzo ridendo

"Proprio così, vi prego mi servono "

"Che cazzi hai combinato ?" Gode un altro

"È stato un incidente, fatevi i cazzi vostri" si intromise un ragazzo, Justin

"Vieni, ti accompagno" mi disse ed insieme andammo nello sgabuzzino.



Spazio autrice
Votate in tanti ?? Heheheh

La mia rivincita. |Jariana|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora