Eredità Cassian

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Artamon era molto orgoglioso della nipote. Aveva ereditato tutte le migliori qualità dei genitori, compresi naturalmente i nuovi tratti genetici, alcuni dei quali si erano manifestati già pochi giorni dopo la sua nascita. La cosa che aveva stupito e contemporaneamente divertito tutti era che la piccola fosse nata con delle striature sulla schiena, che combaciavano perfettamente con le cicatrici della madre.

"Constantin, continui a lasciare segni sulle donne di questa famiglia!", aveva sbuffato stizzita Mica. Constantin era arrossito.

"Siete voi che mi rinfacciate continuamente i guai che combino. Guardala! È appena nata e si comporta come te!", disse esasperato indicando la figlia.

"Ti sono vicino cugino", ridacchiò Ilija.

Constantin sorrise mostrando i canini. 

"Mi ricordo che l'estate in Olanda è meravigliosa".

Il cugino trasalì. Constantin annuì facendogli capire che aveva inteso benissimo. Ilija si passò disperato le mani sul viso.

"Ma se ha il carattere di Mica...", sospirò melodramamtico.

"Amore, se ha il carattere di Mica ci penserò io. Non vi lascerò mai soli, va bene?", ridacchiò dolcemente Kira. Ilija le sorrise con amore, ormai erano passati secoli da quando si erano sposati con rito della Lega e con il rito della loro Casata, ma lui non smetteva di guardarla in quel modo ogni volta.

"Va bene".

"Siete vomitevoli", disse acido Orso.

Ilija alzò gli occhi al cielo.

"Nev", disse al compagno di Orso "non c'è un interruttore, non puoi spegnerlo?".

Nev sorrise dolcemente.

"Ho provato Ilija, non si spegne mai, brontola anche quando dorme" e sorrise al compagno.

"Quando dormo sono meraviglioso", disse Orso imbronciato.

Nev sospirò e Mica ridacchiò svegliando Raisa, comodamente addormentata fra le sue braccia.

Spalancò gli occhi viola e guardò tutti i presenti, come se cercasse di capire chi era chi, e di chi potersi fidare. Poi incontrò gli occhi di Constantin e gli tese una mano. Lui gli avvicinò la sua, lei gli prese un dito e sorrise.

"Ha gli stessi ottimi gusti di sua madre", disse soddisfatto Consta.

"È troppo piccola, non ci vede", ribatté sorridendo Gabriel.

"La proposta di sbranarti è sempre valida Guardia".

"Facciamo così, se crescendo cambiasse gusti...".

"Se ti avvicini a mia figlia sei morto, e lo dico ad Anja".

Lui si irrigidì.

"No ad Anja no!", lo fissò con astio, ridendo subito dopo "e poi scherzavo cretino, è come se fosse mia nipote!".

Lo guardarono tutti con gli occhi a mezz'asta.

"Siete dei malati", scosse la testa disgustato.

Ilija gli tirò una gomitata.

"Scherzavamo surfista mancato, è che ormai hai perso il tuo charme e non volevam-", gomitata di Gabriel.

"Senti, vampiro dal dubbio gusto in fatto di moda, come ti permetti?".

"Quindi intendi che fai ancora conquiste?", chiese subdolo l'amico.

"No, c'è solo Anja per me, lo sai", poi si fissò disinteressato le unghie "ciò non toglie che sono ancora più bello di prima".

Primo Sangue (Saga di Sangue libro II)Where stories live. Discover now