Prologo

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New york, settembre 2015

La disperazione gioca un ruolo fondamentale nella vita di ogni essere umano; non si sa mai cosa si è disposti a fare finché non ci si ritrova alle strette.

Sono sempre stato convinto di essere un uomo di fede, anche se non particolarmente praticante.
Credevo nei miracoli, negli angeli, nelle forze celesti e alla cosiddetta volontà di Dio, ma mai come in questo momento, mi sono ritrovato a chiedere l'intercezione di essi.

Invece, adesso, sono in ginocchio a pregare con tutta l'anima e con il cuore in mano e non riesco a fare altro, come se il proseguimento della mia vita dipendesse da questo.

Mi ritrovo a supplicare affinché ciò che ho di più caro al mondo, colei che ha dato un senso alla mia vita, riesca a sopravvivere.

La sua comparsa nella mia esistenza ha cambiato completamente il mio modo di relazionarmi, soprattutto dopo che ho scoperto il vero significato dell'amore ed è solo grazie a lei se oggi posso vantarmi di essere un uomo migliore.

Il fatto è che non credevo che potesse esistere sul serio un sentimento del genere, che andasse al di sopra di ogni affetto, così forte da farti annullare totalmente o che ti farebbe sacrificare la vita senza esitare.

Proprio per questo mi ritrovo a chiedere all'Onnipotente di prendere la mia vita in cambio di quella di Megan e della creatura che porta in grembo: nostro figlio.

Al solo pensiero che non possa farcela mi sento venire meno, non voglio perderla, non è giusto.
Spero che qualcuno riesca a sentire le mie suppliche e venga in mio soccorso, non posso fare altro, perché sono solo un umile peccatore che chiede la redenzione.

Se Megan non dovesse sopravvivere, la mia vita finirebbe con il rintocco del suo ultimo battito.

《Ti prego Dio, risparmia lei e prendi me》sussurro sulle mie mani strette a pugno.
《Lei ha ancora tanto da dare a questo mondo, io ho soltanto preso, dammi così la possibilità di pagare il mio conto.》dico implorando la venuta del mio miracolo.

La disperazione si sta completamente impossessando di me e non riesco a evitare di pensare a quanto sia mia la colpa di tutto.
Se lei non mi avesse conosciuto, forse, non sarebbe in questo limbo tra la vita e la morte.
Il ricordo del giorno in cui l'ho conosciuta volteggia vivido nei miei pensieri, come se fosse successo solo ieri.

La sua bellezza era persuasiva e accattivante, senza che nemmeno lei se ne rendesse conto, ma ciò che mi ha fatto perdere la testa è stata la sua impertinenza ai massimi livelli.

《Ti prego Dio, abbi pietà di me!》

Un amore nelle mani   Where stories live. Discover now