Una volta arrivata nelle sue stanze si sentì più sicura. Tentando di mettere un freno alle lacrime si domandò quali provvedimenti adottare.
Per prima cosa doveva avvertire i genitori della ragazza che era stata rapita. Si dà il caso che conoscesse bene Molly e Arthur Weasley. Con quale coraggio avrebbe informato i signori Weasley che la loro figlia minore, l'unica femmina, era morta e non avrebbero potuto neppure seppellire il corpo?
La McGranitt si premette il fazzoletto sul naso e una nuova ondata di lacrime le annebbiò gli occhi.
In quel momento la porta della stanza si aprì, ma la strega non se ne accorse.
Un attimo dopo, la professoressa McGranitt percepì una mano posarsi delicatamente sulla sua spalla. Si voltò di scatto, e dovette sbattere le palpebre un paio di volte prima di riuscire a scacciare le lacrime e riconoscere chi aveva davanti.
D'improvviso si trovò senza respiro; si alzò di colpo dalla sedia, convinta di avere le allucinazioni.
L'ultima cosa che vide furono quei chiarissimi occhi azzurri, poi fu assalita da improvvise vertigini.
Silente la prese al volo, prima che potesse cadere a terra. "Minerva!" esclamò, colto alla sprovvista, cercando di sorreggere la strega meglio che poteva.
Per impedire alla sua mente di sprofondare nell'oscurità, la McGranitt si aggrappò a quella voce che le era mancata così tanto, tentando di restare cosciente. Con uno sforzo si strinse forte alle spalle di Silente per evitare di crollare. Chiuse gli occhi; finalmente aveva trovato il sostegno di cui aveva veramente bisogno, e non solo fisico.
"Minerva, calmati ora..." mormorò Silente con voce rassicurante, udendo la strega singhiozzare sopra la sua spalla.
Il mago le diede dei gentili colpetti di incoraggiamento sulla schiena, e le accarezzò dolcemente le spalle.
Alla McGranitt sembrò di volare indietro nel tempo. Solo una volta aveva avuto un simile crollo: quando era morto Elphinstone. Anche allora Silente l'aveva consolata in quel modo, abbracciandola fino a quando non si era calmata.
Dopo qualche attimo la McGranitt riuscì a recuperare un po' di compostezza.
"Albus..." sussurrò, "Albus mi dispiace! Non ho potuto fare niente... È tutta colpa mia, se tu fossi rimasto..."
"Minerva non è colpa tua. Non avrei potuto fare niente neanche io. Nessuno poteva prevederlo, né evitarlo..."
Le parole di Silente riuscirono a sollevarla un po', ma la professoressa McGranitt si sentì ugualmente un macigno sulla coscienza. Quella ragazza era sotto la sua responsabilità, ed era morta. La morte di uno studente era di per sè un fatto grave, ma era stato soprattutto il senso di colpa a piegare così duramente l'inflessibile professoressa McGranitt.
"Albus, bisogna avvertire i Weasley..." mormorò con voce rotta, staccandosi da Silente e fissandolo sconfortata.
"Non preoccuparti, li ho già fatti chiamare io. Saranno qui a momenti. Ho chiesto a Piton di andare nel dormitorio di Grifondoro e avvertire anche i fratelli"
La McGranitt per la prima volta dopo settimane si sentì più leggera, nonostante non si fosse alleviato il senso di colpa. Silente era tornato, in un modo o nell'altro le cose sarebbero andate per il verso giusto. Ora toccava di nuovo a lui prendere le decisioni.
Silente accese il fuoco con un colpo di bacchetta, di lì a poco sarebbero apparsi Molly e Arthur. La McGranitt si sedette su una sedia di fronte al camino, soffiandosi il naso e recuperando il contegno.
"Albus... Come faccio a..." la sua voce si incrinò.
"Non preoccuparti" la tranquillizzò Silente, "non te ne faranno una colpa, Minerva. Nessuno avrebbe saputo come evitarlo. Mi dispiace che questo peso sia toccato a te".
Anche gli occhi di Silente diventarono improvvisamente lucidi.

***

"Si udì un grido.
"Ginny!>"
Era mamma Weasley, che per tutto quel tempo era rimasta seduta, in lacrime, davanti al camino. Balzò in piedi, seguita dal marito, e insieme si precipitarono verso la figlia.
Ma Harry guardava oltre. Silente era in piedi accanto al camino, chino sulla professoressa McGranitt che ansimava premendosi il petto.
Fanny si alzò in volo sfiorando l'orecchio di Harry e andò ad appollaiarsi sulla spalla di Silente; in quello stesso istante, Harry e Ron si ritrovarono tra le braccia di mamma Weasley.
"Tu me l'hai salvata! Tu me l'hai salvata! Come hai fatto?"
"Credo che tutti noi vorremmo saperlo" disse la McGranitt con un filo di voce.

LA FENICE E IL GATTO SORIANOWhere stories live. Discover now