IL BANCHETTO DI INIZIO ANNO

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"Minerva, mi creda, non è colpa del dolce..." sibilò lui mellifluo, facendola pentire immediatamente di ciò che aveva pensato. "Comunque" proseguì Piton "ho apprezzato la sua scelta di far cenare Potter lontano da qui. Ci ha risparmiato il suo ingresso trionfale e melodrammatico. Chissà quanto avrebbe gongolato per la sua ulteriore... popolarità. Per non parlare di Weasley". La McGranitt gli lanciò un'occhiataccia ma decise di non ribattere. Si risollevò il morale notando che qualcun altro non se la stava passando bene: Allock aveva insistito per sistemare il groviglio di capelli della professoressa Sprite, tuttavia qualcosa doveva essere andato storto, ed ora la strega aveva tutte le punte bruciacchiate e fumanti.

Fortunatamente in quel momento Silente si alzò e nella sala il cicaleccio si abbassò di colpo. Quando nella Sala Grande ci fu completo silenzio, Silente disse: "A questo punto siamo tutti sazi. Vi informo che domani vi saranno distribuiti gli orari scolastici e inizieranno le lezioni. Come ogni anno, vi ricordo che è vietato l'accesso alla Foresta Proibita. Auguro a tutto un felice e, spero, tranquillo anno scolastico. Buonanotte!"

Si udì un tramestio immediato e un rumore di panche che si spostavano, mentre gli studenti defluivano in massa dalla sala, diretti ai loro dormitori.

Solo quando si ristabilì una certa calma, alla professoressa McGranitt tornò in mente che non era ancora riuscita a parlare con Silente dalla sera prima. La cena con gli altri professori era durata a lungo -Allock aveva elencato tutti i suoi premi ed aveva narrato ininterrottamente le sue avventure- e alla fine la McGranitt era prossima allo sfinimento. La mattinata invece era stata frenetica, per preparare l'arrivo degli studenti.

Finalmente, quando la sala fu quasi completamente vuota, la professoressa si rivolse a Silente: "Albus... Le dispiacerebbe se la accompagnassi un momento nel suo ufficio? C'è una questione urgente di cui dovrei parlarle." Il Preside aggrottò la fronte, ma le sorrise gentilmente. "Ma certo... Prego" disse posandole una mano sulla spalla e facendole strada fuori dalla sala.

La McGranitt aspettò di raggiungere lo studio di Silente prima di cominciare a parlare.

"Stavo riflettendo..." annunciò la strega senza preamboli. "Potrà sembrarle strano..." aggiunse poi indugiando. Se non fosse stata abbastanza certa della sua intuizione, probabilmente sarebbe stato un discorso piuttosto scomodo. Silente la osservava senza sapere davvero cosa aspettarsi. La McGranitt puntò gli occhi verdi su di lui e disse: "Elphinstone non è mai stato un uomo particolarmente fantasioso. Lo ricordo quando era il mio superiore al Ministero. Era davvero gentile e premuroso, ma piuttosto... concreto. I suoi tentativi non andavano al di là del chiedermi di sposarlo un paio di volte alla settimana". Il volto della McGranitt non tradiva alcuna emozione riferendo questo discorso, come se stesse parlando degli orari delle lezioni. Silente non aveva bisogno di spiegazioni, conosceva tutta la storia, probabilmente aveva già capito a questo punto. Alla professoressa sembrò di intravedere un lampo di delusione sul volto del Preside -forse non si aspettava di parlare di questo-, subito sostituito da un'aria imperturbabile. Proseguì: "Quindi mi domandavo come mai, da quando sono venuta ad insegnare ad Hogwarts, i suoi tentativi di conquista si sono fatti, come dire, più... fantasiosi". Sentire la professoressa McGranitt parlare del suo matrimonio era qualcosa che suonava estremamente strano.

Silente le rivolse uno sguardo serafico. "Proprio non saprei, Minerva" rispose con il sorriso più ingenuo che gli riuscisse, pur sapendo che la McGranitt non gli avrebbe creduto neanche per un momento.

"Ma davvero?" insistette quest'ultima. "Strano. Quindi non sai niente di petali di rosa che scendevano ininterrottamente dal soffitto della mia stanza? E quell'orribile serenata dell'elfo domestico della scuola...". "Per non parlare" aggiunse in tono accusatorio "di quando mi sono trovata un biglietto di San Valentino attaccato a dei palloncini Babbani.". Strizzò gli occhi, cercando di ricordare, ancora con incredulità, la storia dei palloncini. "Elphinstone non ha mai frequentato il mondo dei Babbani" insistette con uno strano cipiglio.

"Beh" rispose candidamente Silente "sono cose che qualsiasi donna apprezzerebbe". Gli studenti sarebbero inorriditi vedendo la McGranitt, fieramente eretta davanti al Preside, che parlava di rose e palloncini e non di compiti e punizioni. La professoressa insistette, le labbra pericolosamente sottili, come quando sgridava qualche malcapitato: "Non è questo il punto, Albus, e lo sai benissimo! Ad Elphinstone non sarebbe mai venuto in mente niente del genere!". "Magari ha ricevuto qualche aiuto..."

Il Preside non poté fare a meno di addentare una caramella e godersi l'espressione sbigottita della McGranitt. "Albus Silente!" cominciò lei con le narici che fremevano minacciosamente. Tuttavia non seppe come proseguire la frase. Probabilmente, se non fossero trascorsi molti anni, lo avrebbe trasfigurato in una Gelatina Tutti i Gusti + 1 al gusto di lumaca.

"Avrei dovuto immaginarlo! Avrei dovuto accorgermi subito che c'era qualcosa di strano in quelle trovate eccentriche." sibilò la McGranitt inviperita. "Minerva, ho solo dato un piccolo... contributo. Dopo che hai cominciato a lavorare ad Hogwarts, Elphinstone è venuto chiedendomi qualche consiglio. A detta sua ero uno dei pochi a cui avevi concesso la tua fiducia e la tua amicizia... Pensava, per qualche ragione, che io ti conoscessi meglio di chiunque altro." rispose Silente masticando. La professoressa McGranitt lo guardava ancora con aria furiosa ma non disse niente e Silente riprese: "Ammetto che all'inizio la storia mi ha lasciato perplesso, ma poi non ci ho visto niente di male. E... ecco, forse mi sono fatto anche un po' prendere la mano" sorrise divertito, ripensando a sua volta ai palloncini. "In fondo" spiegò recuperando la serietà "ho sempre pensato che meritassi di essere felice, Minerva. Elphinstone era un brav'uomo, e l'ho aiutato col preciso intento di rendere più bella la tua vita." La McGranitt guardò negli occhi azzurri di Silente e capì che non mentiva. Era vero che era stato una delle poche persone a cui aveva concesso un po' di confidenza, all'epoca. Lui, che una volta era stato il suo professore, era appena diventato Preside e l'aveva voluta a insegnare ad Hogwarts. Tuttavia in quel periodo non gli aveva ancora raccontato nulla della sua vita; evidentemente Silente aveva intuito molte cose di lei anche senza spiegazioni.
"Sempre pronto a fare del bene" commentò la McGranitt, fissandolo negli occhi limpidi.

Entrambi rimasero a lungo in silenzio.La McGranitt immobile, dritta come una statua, nella sua veste color smeraldo. Se in quel momento avesse potuto leggere nei pensieri del Preside avrebbe capito immediatamente che c'erano anche altri motivi che lo avevano spinto ad aiutare Elphinstone, e non così nobili. Silente era stato complice di Elphinstone anche perchè non credeva davvero che lui sarebbe mai riuscito a conquistarla.
Se avesse saputo, probabilmente avrebbe rifiutato. Ma allora non poteva immaginare che si sarebbe pentito amaramente di quel gesto, che avrebbe contribuito a mandare la donna che amava tra le braccia di un altro. D'altra parte è risaputo che ci si rende conto di quanto si è legati ad una persona soprattutto nel momento in cui la si perde.

"Comunque alla fine, si può dire che è stato un matrimonio riuscito." disse Silente rompendo il silenzio pesante che si era creato.
"Di certo non è stato per le vostre diavolerie che ho accettato di sposarlo." ribattè la McGranitt, ma le scappò un piccolo sorriso, "anzi, direi più per sfinimento. In effetti il perchè non lo so nemmeno io. Comunque sì, alla fine è stato un matrimonio riuscito. Non mi sarei mai aspettata che mi rendesse così felice".
Silente sorrise a sua volta. Sapere che lei era felice, in quegli anni, lo aveva parzialmente consolato dal fatto di averla persa. "Non capisco come mai hai scoperto proprio adesso la mia piccola ingerenza... sono passati tanti anni. Ormai è tardi per punirmi no? Sono estremamente pentito, tra l'altro" aggiunse in tono discolo e affatto pentito. La rabbia della McGranitt si era completamente dissolta, ma di fronte a certi atteggiamenti di Silente, si sentiva di nuovo pronta a fargli esplodere l'ufficio.

"Ti perdono solo perché nessun tribunale magico accetterebbe mai una causa contro qualcuno che ha favorito un matrimonio..." disse lei alla fine. "Molto bene! Ci speravo davvero!" esclamò Silente battendo le mani.

La professoressa McGranitt si voltò in direzione della porta, con la veste verde smeraldo che frusciava leggermente. "Minerva, aspetta! Dimentichi una cosa." Silente la raggiunse velocemente mettendole in mano un pugno di caramelle. "Per farmi perdonare" disse strizzando l'occhio e allontanandosi subito verso la sua stanza, lasciandola sola nel suo ufficio.

LA FENICE E IL GATTO SORIANOWhere stories live. Discover now