Prologo

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Il profumo era delizioso, mi invitava inebriandomi a nutrirmi sempre di più. «Basta! Così morirà.» Mi ammonì Grytelk. Stava per avvicinarsi, ringhiai «Nessuno ha chiesto la tua opinione.» Il suo volto si pietrificò dalla paura. Una piccola scintilla di soddisfazione si fece strada lungo il mio corpo, amavo essere rispettata, e non sopportavo nessun comando. «Hai portato il mio spuntino, adesso puoi pure levarti dai piedi.» In un momento Grytelk si dileguò. Solo dopo mi resi conto che era meglio dargli ascolto...

Quella notte la mia esistenza sarebbe stata stravolta totalmente, volevo evitare a tutti i costi l'incontro con Reaboss, non era mai piacevole ricevere una sua chiamata. Indicava solamente una cosa: Guai in vista. Detto fatto.

Quando arrivai al suo cospetto, trovai uno sguardo truce ad accogliermi, incredibilmente poco ospitale, ma non c'era da sorprendersi visto che lui era Gran Maestro Demone. «Aymor sei arrivata sopra ogni limite immaginabile, il tuo comportamento sta arrecando seri danni a tutti noi. La tua arroganza e il tuo spudorato menefreghismo delle leggi principali mi hanno stancato!» Quelle parole rimbombavano non solo nelle sontuose pareti attorno a noi, ma anche in tutto il mio corpo investendolo con un potere immenso. Sapevo benissimo che Reaboss non accettava mai che qualcuno lo contraddicesse, eppure io senza remora lo feci «Leggi principali? Stai scherzando vero? A me non servono regole, la mia stessa esistenza non è fatta per subire ordini o sottostare a delle stupide norme!» Tutto il suo corpo fremette di rabbia, e i suoi occhi neri come la notte erano pronti a inghiottirmi con un solo sguardo. Sapevo quanto fosse potente e cosa rischiavo, il suo aspetto era terrificante, alto due metri e ricoperto di tenebre che ne celavano la sua vera forma. Solo pochi erano stati gli sfortunati a cui era stato concesso di vedere le sue vere sembianze, e nessuno di essi ha potuto raccontarlo.
«Taci!» Tuonò adirato, tutto il pavimento sottostante tremò. «Ti condanno per averci fatto perdere importanti riserve di cibo, accumulate con anni di duro lavoro, andrai tu stessa a caccia priva della tua vera natura e tramutata in semplice umana.» Puntò un tentacolo di tenebra verso di me e mentre urlavo per fermare quell'eresia, lui formulò le parole che mi fecero sprofondare in un'altra realtà.

Aymor Where stories live. Discover now