Un mugugno di dolore, e una consistenza solida mi fa alzare immediatamente dal divano e correre ad accendere la luce.

"Che selvaggia" mugola Dylan massaggiandosi la pancia ancora disteso sul divano.

Non posso crederci.

"Ma sei scemo?! Dylan credevo fosse un ladro"

Lui sghignazza "si certo, un ladro che dorme sul tuo divano"

È a casa mia per chissà quale motivo, e si permette pure di prendermi in giro.

"Tu piuttosto che ci fai qui? Chiedo passandomi la mano sulla faccia in preda all'esasperazione.

"Com'è andata la prima prova?"

Cosa? Lo guardo immediatamente storto.

"Ultimamente stai prendendo le veci di mio padre?" Rabbrividisco al solo pensiero di averlo nominato.
Ma Dylan mi sta irritando in questi giorni, non fa altro che farmi domande in continuazione come se in qualche modo fossi tenuta a dirgli tutto.

Sbuffa "voglio soltanto sapere che ti succede dato che non fai altro che comportarti in modo strano"

"Non succede niente."

Si alza dal divano venendomi incontro "allora come si spiega il tuo comportamento?" Alza la voce.

"Non si spiega"

Sospira "la sai una cosa Ally? Vaffanculo, fai come ti pare" dice sorpassandomi e sbattendo violentemente la porta.

Stringo gli occhi.
Mi sento improvvisamente male. Come se qualcuno mi avesse trafilato un pugnale dritto al cuore.
Sta solo cercando di sapere che cos'ho per poi deridermi, lo hanno sempre fatto tutti, e lo farà anche lui senza dubbio. Non sono nessuno, devo soltanto rassegnarmi a questa vita di merda, devo solo sperare di andare avanti. Perché non c'è filo logico a tutto questo. Ho soltanto bisogno di vivere in pace, non chiedo altro.

I giorni avanti sono andati meglio di quanto sperassi, Trevor mi ha accettata a lavoro complimentandosi, sono riuscita a trovare degli orari piuttosto ragionevoli adattandomi allo studio e alle esigenze di Alexis e mio padre non mi ha più ricercata.

Sicuramente starà spendendo tutti i soldi che gli ho mandato in scommesse di poco conto.
Crede davvero che riuscirà a diventare ricco in quel modo, ma l'unica cosa che è sempre riuscito ad ottenere sono i debiti su debiti, costringendomi ovviamente a farmeli pagare.
Sembrerà strano, ma non mi sono mai opposta, perché in qualche modo mi faceva sentire obbligata a pagargli qualcosa, mi faceva sentire in colpa per ogni dannata cosa che facevo, ed era straziante. Ero consapevole di tutto ciò per questo l'idea migliore è stata quella di allontanarmi definitamente da lui.

Dylan non l'ho più sentito e non gli ho più parlato da quel giorno a casa mia. Si è dimostrato così indifferente alla mia presenza che mi fa male da morire senza sapere il perché.
Mi manca da morire parlare con lui, anche se il 90% delle cose che escono dalla sua bocca sono cazzate, ma mi manca più di ogni altra cosa al mondo.
Tutte le volte che lo vedo da lontano a strusciarsi con le altre, mi prendono i conati di vomito e una grossa fitta al petto che rischia di uccidermi. Mi sento legata a lui in un modo così straziante, e vorrei strapparmi i capelli per quanto mi sento di merda.
Credevo di stare meglio senza la sua presenza assillante dell'ultima volta, invece mi sento peggio di prima. Ho dannatamente bisogno di lui.

Lo sto guardando mentre parla vivacemente con la mia adorata Ashley. Non la sopporto. Sopratutto quando sta con lui.

"Hey.. Terra chiama Ally" Jessica mi scuote una mano davanti agli occhi facendomi scuotere la testa.

Guarda dove stavo guardando io e si gira verso di me sorridente "Una troia e un puttaniere, stanno bene insieme"

Per quanto la sua frase torni alla perfezione, non posso fare a meno di fulminarla cono sguardo. Loro non stanno bene insieme. Cioè, non devono stare insieme.

Lei mi guarda con aria di scuse "Ti piace Dylan non è così?"

"Cosa? No.."

"A me sembra di si, basta vedere il tuo sguardo su Ashley, la stai incenerendo con la sola forza dello sguardo"

Non ha tutti i torti. Cioè in realtà non ha nessun torto. A me piace Dylan da morire ed è innegabile la mia attrazione nei suoi confronti. D'altra parte non penso proprio di svelarle questo piccolo dettaglio.

"Infatti mi sta sul cazzo lei" cerco di trovare una via d'uscita.

Lei fa un ghigno "certo.. Senti ti va di venire alla festa di stasera?"

Faccio una smorfia "non posso ho il turno di lavoro la sera"

"Daii, vieni lo stesso tanto la festa inizia tardi"

"Sarò stanchissima" mi giustifico

"Dai per favore, prometto che ti divertirai"

"Ci penserò su! Devo andare." Dico baciandole la guancia ed entrando nella classe di letteratura.

Una classe in comune con Dylan.

Non posso sopportarlo, gli devo parlare.

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