Lezione di Storia

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Arrivo a scuola in largo anticipo, volevo entrare in classe e riordinare i miei appunti.
Dal corridoio intravedo una figura in classe, mi avvicinò è vedo che il prof. e già arrivato.
Cerco di cambiare direzione con disinvoltura ma lui dalla cattedra mi vede e mi segue con gli occhi.
Decido di andate al bar della scuola, mi siedo, ordino un caffè, tolgo i miei appunti. Dopo poco rinuncio, troppo rumore, troppa gente.
Quegli occhi...sono ormai stampati nella mia mente...così pure il suo caratteraccio.
Sono sempre riuscita a tenere testa a tipi di quel genere, ma lui e gli eventi mi indispongono.
Guardo l'orologio, spengo il cellulare e vado in aula a sedermi accanto a Lucille .
《Buongiorno ragazzi》
《Buongiorno 》
《 Oggi volevo tralasciare i fatti storici e fare un accenno all'Iliade》
Inizia a camminare per l'aula esponendo l'argomento in un modo fantastico, tutti noi non ci accorgiamo del tempo che passa.
« Ma non fia per questo
che da codardo io cada: periremo,
ma glorïosi, e alle future genti
qualche bel fatto porterà il mio nome. » disse Ettore, prima dell'ultimo duello contro Achille.
《Bene ragazzi, per oggi vi ho annoiato abbastanza, leggete le dispense e ci vediamo domani》
Mi dirigo verso l'uscita, imbarazzata al pensiero di quello che è successo ieri sera.
《 Miss White può fermarsi un attimo》
《Si 》rispondo
Lucille mi guarda allibita e se ne va.
《Rebecca mi ha detto di consegnare a lei la ricevuta della lavanderia 》e me la passa
《Ok》
《Miss White posso darle un passaggio, ho visto che la sua macchina è rimasta nel parcheggio》
《Già, stó cercando un meccanico che non prosciughi il mio stipendio 》
《La prego, mi permetta di accompagnarla》
《Va bene, non vorrei essere un peso》
Mette il suo PC nella borsa e usciamo dall'aula.
Noto che le ragazze non gli tolgono gli occhi di dosso.
In effetti è un bel vedere.
Provo sempre imbarazzo e ho sempre paura di combinare qualcosa, quindi me ne sto zitta e tengo gli occhi bassi.
Attraversiamo il parcheggio, a lato vedo dei bambinetti che giocano a pallavolo, improvvisamente la palla mi colpisce al viso.
Mi fa talmente male che mi viene da piangere,
《Anja, vieni andiamo in infermeria, un pó di ghiaccio sistemerà tutto》Mi dice il prof. Lewis
Mi cinge le spalle e un fremito mi percorre la schiena , mi guida verso l'infermeria.
Si toglie la giacca, mi prepara il ghiaccio e me lo passa
《Chissà cosa penserà di me, i questi giorni niente va per il verso giusto》sospiro
《Un giorno ti dirò cosa penso di te, ora non è il momento》e mi accarezza il viso e i capelli
Di nuovo sento un brivido al suo contatto, arrossisco, speriamo che non si sia accorto.
Ma cosa mi succede, sarà la botta in testa.
Arriviamo a casa, mi accompagna dentro, si assicura che ho tutto quello che mi serve e se ne va.
Mi specchio, fortunatamente la guancia e arrossata ma non gonfia,
mi siedo sulla mia poltrona e il mio pensiero vaga sugli eventi incredibili di questi giorni.
Ma il pensiero di LUI non mi abbandona.

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