Siamo diventati grandi.

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Note autrici:
Ciao a tuttx, io e LilithJow stiamo plottando questa OS da circa due mesi ma come si dice... meglio tardi che mai, no?

Ne approfitto per ringraziare Lilith per avermi proposto questa collab, è sempre un piacere scrivere insieme a lei e plottare le scene più dolorose nel bel mezzo della giornata.
Ti voglio bene.<3

La storia sarà divisa in due parti, la seconda è già scritta quindi non preoccupatevi uscirà presto.
Speriamo vi piaccia.
Grazie a chi leggerà, aspettiamo ansiose - molto ansiose - di sapere cosa ne pensate.

Buona lettura <3

***

Quando si sveglia e la prima cosa che sente è il rumore della pioggia che batte sui vetri, Manuel capisce subito che lo aspetta una pessima giornata.

Adorava la pioggia, un tempo.

Adesso essa non fa che alimentare il malumore che già si porta addosso di norma.

Una costante, perenne e indissolubile insofferenza alla vita, alla frenetica monotonia che non fa che schiavizzarlo, che lo fa soccombere.

Sbuffa e scosta con un gesto veloce l'intreccio di lenzuola e coperte nel quale si è avvolto durante le travagliate ore di sonno, quelle poche che il suo corpo gli concede, più che altro per un bisogno fisiologico, recuperare un briciolo di carica per funzionare ancora.

Del resto, mangia poco e male e va troppo spesso in palestra.

Non ha alcuna voglia di alzarsi, ma d'improvviso sente bruciare ogni cosa addosso e ha la necessità di uscire dalla stanza pur di non sentire ancora il rumore dell'acqua che, combinato al tepore del letto, fa riaffiorare dei ricordi che vorrebbe restassero segregati in un angolo remoto della propria memoria.

A volte pensa che se esistesse un tasto reset in grado di annullare ogni momento vissuto prima, lo premerebbe senza alcuna esitazione.

Si vive meglio senza ricordi.

Quelli sono in grado di uccidere.

Guarda l'orologio in modo distratto e solo in quell'istante si rende conto di essere in super, iper, mega ritardo per l'importante riunione di lavoro alla quale deve assolutamente presenziare dato che è uno dei manager dell'azienda dove è assunto.

Un pezzo grosso lì dentro.

Il suo nome è sulla bocca di tutti, spesso anche sulle testate dei più importanti giornali del paese.

Non che gli importi.

Raggiungere successi senza avere qualcuno con cui condividerli non ha molto senso.

Il suo lavoro frutta bene: è diventato un imprenditore di successo e dovrebbe solo esserne fiero.

Eppure, mentre di fretta indossa i pantaloni stirati e ritirati dalla lavanderia il giorno precedente, maledice ogni piccolo passo che lo ha portato lì, a quella camera troppo grande per una persona sola, a quella cravatta che negli anni ha dovuto imparare ad annodare nonostante le abbia sempre odiate e che troppo spesso assomiglia ad un cappio invece di un banale accessorio; a quello specchio che non mette in risalto i suoi pregi, ma ogni singolo difetto, pure quelli minuscoli e impossibili da vedere ad occhio nudo perché non estetici e che Manuel conosce bene, uno per uno.

Ha una lista mentale che si allunga giorno dopo giorno in cui annota tutto ciò che non gli piace di sé, della sua vita e di quella carriera che lui stesso si è costruito.

Cento Messaggi || Simone x ManuelWhere stories live. Discover now