4. Jelousy

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Mi ritrovo a ballare con Malia e Gemma, che tutti fanno tranne che farmi sentire a disagio. Miriam insieme ad Alice e gli altri si sono spostati sui divanetti a chiacchierare mentre sorseggiano i loro drink.

"Allora trovato qualcuno di carino?"

Mi urla all'orecchio Malia, mentre la sua ragazza le posa dei delicati baci sul collo. Sono così belle da vedere, mamma mia.

"In realtà Dean non è per nulla brutto"

Ammetto cercando il nominato nella folla, trovandolo assieme a Kenan a fare rifornimento di alcolici.

Già che è alto ha già vinto 300 punti in più.

"Non ci siamo, non ci siamo"

Gemma mi fa sapere di essere contro al mio pensiero, prendendomi la mano e invitandomi a scendere giù a ritmo di musica.

Scoppio a ridere, acconsentendo mentre Malia muove i fianchi a tempo di Jeson Derulo.

"Perché non ci siamo?"

Le domando appena mi ritrovo in piedi. Inizio a sentire particolarmente caldo, forse tra poco andrò a sedermi o, meglio ancora, fuori a fumare così da prendere anche un po' d'aria.

"Dean è bellino, caruccio. Ma io ti vedo troppo bene con Matias"

"Ma è brutto come la fame"

Subito mi invento la prima scusa, così da allontanare dalla sua mente questa idea malata. Però potevo trovare qualcosa di più sensato, anche un ceco o una lesbica come lei può facilmente capire quanto cazzo sia bello.

Forse sto bevendo un po' troppo se penso delle cose che non siano solo insulti sull'argentino.

"Io me lo farei"

Ammette Malia, aggiungendosi così a questa conversazione sul mio peggior incubo.

"Ai! Mi hai fatto male"

Mi rendo conto che Gemma ha tirato uno scherzoso pizzico alla sua ragazza, per quell'affermazione spinta.

"Già te lo sei fatto, non mi ci far ripensare"

Questo si che però è interessante. Cerco un modo per apparire genuinamente interessata all'argomento, senza apparire una ex psicopatica. Che poi non penso sappiano della mia esistenza, quindi risultare normale sarà più facile del previsto.

"Malia e Matias?"

"Una lunga storia. Quest'inverno sono successi così tanti casini che non ti immagini nemmeno. Conta che Alice e Matias finivano a letto ogni volta che lei litigava con Kenan. Se ti dovessi spiegare tutto quanto dovrei scrivere tipo un libro di minimo sessanta capitoli"

Scoppio a ridere, cercando di camuffare il fastidio che questi racconti mi provocano. Sembra così normale per loro parlare di come si sono fatte lo stesso ragazzo, mentre se immagino io e Mi scambiarci un ragazzo mi sale il disgusto. Non perché sia effettivamente sbagliato, ma diciamo che io e la bruna abbiamo gusti totalmente opposti.

Lei tipica da principino ralph loren, mentre io innamorata persa dei tamarri. Da quando sono in Italia, cho capito che questa è la patria del mio prototipo di ragazzo, ma non ho mai avuto la possibilità di sperimentare una relazione all'italiana visto che ho passato gli ultimi anni appresso ad un argentino arrogante.

Mi perdo troppo nei pensieri, perché noto le due ragazze allontanarsi. Non sembra una loro scelta spontanea, come se avessero qualcosa in mente e ci metto poco a capire quelle loro facce maliziose.

Matias si avvicina a me come un predatore farebbe con la sua preda, decidendo di posizionarsi proprio dietro di me. Il suo respiro si infrange sul mio collo coperto dai capelli, che subito si appresta a spostarmi dietro la spalla.

Con un dito percorre il mio fianco scoperto, provocando una scia di brividi al suo passaggio. Nella mia mente mi ripeto che non è perché è lui, semplicemente perché essere toccata in quella zona in generale mi provoca piacere.

"Hai fatto di tutto per avere la mia attenzione, mh?"

Mi domanda con quella sua voce roca che sa toccare punti particolari del mio corpo. Come se le sue parole arrivassero direttamente al centro del mio piacere, facendomi sentire il bisogno di stringere le gambe alla ricerca di sollievo.

Sono ubriaca, l'ennesima bugia che mi propino per non dover accettare che l'argentino mi faccia ancora un certo effetto.

"Non so di cosa tu stia parlando"

Mi volto per ritrovarmi finalmente faccia a faccia con lui, incrociando quegli occhi in cui più volte in passato mi ci sono persa dentro.

"Ti sei preparata a dovere, hai indossato il vestito più scollato che avevi, stai ballando consapevole di avere gli occhi di tutti addosso. Non sono scemo, Ju, vuoi la mia attenzione."

Alzo gli occhi al cielo, mascherando la sorpresa di essere stata scoperta con così tanta facilità. Il mio obbiettivo era farlo morire di gelosia, che sono sicura che ancora provi nei miei confronti, non avere la sua attenzione in altri ambiti.

Non mi importa più di lui, però la voglia di giocarci diventa sempre grande quando si bagna le labbra con la lingua. Insomma ogni sua azione è una calamita per i miei occhi, che si beano di ogni suo spettacolo che mi si para davanti.

Potrei giocarci solo per stasera, magari non succederebbe niente. Anzi, potrei ricambiargli il favore di essere stata illusa. O forse, ho ingerito troppo alcol da rendermi conto di star quasi cedendo davanti alla tentazione per eccellenza.

"Non hai messo in considerazione che forse non è la tua attenzione che voglio, Mati?"

Faccio fatica a mantenere l'equilibrio in punta di piedi e sui tacchi, ma almeno riesco a sussurrare queste parole al suo orecchio. Proseguo poi riempiendo di baci quel tatuaggio che gli percorre il collo, sapendo quanto sia suscettibile in quel punto.

"E da chi avresti voluto farti guardare"

Appoggia possessivamente le mani sui miei fianchi, facendole subito scendere a toccare il mio culo. Lo palpa con veemenza, facendo affondare le sue lunghe dita nella mia carne.

"Dean"

Lo guardo negli occhi mentre vedo sprigionarsi rabbia in essi. Non gli è mai piaciuto essere provocato, finendo sempre in litigate allucinanti.

"Quando sei con me non voglio sentire il nome di nessun'altro."

"E perché dovrei ascoltarti, sentiamo"

Il suo fiato si infrange sulle mie labbra e con calma pronuncia le parole che riaccendono nuovamente il calore nel mio basso ventre, nonostante da poco abbiamo finito di goderci a vicenda.

"Perché tanto nessuno saprebbe farti urlare il suo nome come faccio io, Ju"

Solo il ricordo di quei momenti, accende una scintilla in me che però divampa in incendio quando ritorna all'attacco, più arrabbiato che mai.

"Tanto come ti scopavo io, nessun altro l'ha mai fatto."

Mi fa sapere rimarcando il concetto poggiando un bacio umido sul lobo del mio orecchio, consapevole che quello sia un mio punto sensibile.

Il mio corpo conosce a memoria il suo tocco, come il suo il mio, quindi è succube di quelle carezze che arrivano mirate ad eccitarmi.

"Poi meglio che non nomini qualcun'altro, perché va bene che Dean è mio amico, ma per il resto non ho voglia di spaccare la faccia allo scemo di turno"

"Stai diventando ancora di più un malessere"

Ormai a dividerci ci sono pochi millimetri, potrei assaporare le sue labbra facendo un impercettibile movimento, eppure mi allontano. Lo lascio lì, decidendo finalmente di andare a fumare all'esterno.

➸ Attention || Matias SoulèWhere stories live. Discover now