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Spagna

"È passata quasi una settimana." termino il mio racconto con un respiro profondo, distogliendo lo sguardo dallo schermo del telefono, da dove Caterina mia parla in modo tranquillo e professionale come suo solito. Sa sempre come sbrogliare le mie matasse, e quella del bacio accidentale è una bella grossa. È mercoledì sera e il sole è ancora abbastanza alto sopra i tetti di Montmeló, domani mattina presto tutta la squadra sarà già all'opera in garage e ritagliarmi un'ora alla settimana per questo spazio diventa sempre più difficile man mano che la stagione di Formula Uno si avvicina all'estate.

"Mi hai detto che è una situazione che ti mette a disagio, quindi perché non provi a parlargli?" mi chiede Cate, la voce resa un po' più acuta dalle casse del mio cellulare. "Invece di usare uno dei vostri momenti per il piacere fisico, provate a tramutarlo in dialogo. La settimana scorsa è stato lui a venire da te, ora vai tu da lui. È vero che è stato un incidente, ma devi mettere in chiaro che questo non cambia nulla tra di voi, prima che lui si faccia idee sbagliate." poso gli occhi in quelli di Caterina, anche se sono solo virtuali, ma non riesco a sostenere il suo sguardo e comincio a giocherellare con la matita sulla scrivania della mia camera d'albergo.

"La verità è che non ho voglia di affrontare questo discorso. Sarebbe stato molto più facile se non fosse successo." rispondo, distaccata.

"Ma prova a metterti nei suoi panni. Dopo che gli hai detto che è molto più facile innamorarsi con un bacio che andando a letto insieme, non passa nemmeno un quarto d'ora e lui si ritrova coinvolto in quello che tu per prima non volevi accadesse. Pensa a quello che lui sta passando adesso, ai suoi occhi non sei stata coerente e anche se ti sei allontanata subito è comunque successo." sospiro e non posso fare altro se non darle ragione.

Dopo un media day super impegnativo e un venerdì di prove libere non particolarmente brillante finalmente posso di nuovo respirare per un paio di ore. Sono le sei quando la sala riunioni nell'hospitality si svuota e insieme ad altri tre meccanici torno dentro il box per coprire con un telo la monoposto di Charles e sistemare le ultime cose, prendo i miei effetti personali dall'armadietto e insieme a Matteo, che si occupa della parte centrale dell'auto di Carlos, usciamo su un paddock quasi deserto, diretti verso i tornelli di uscita. A poca distanza uno dei van a disposizione della squadra ci attende a portellone aperto, dentro ci sono già Callo, uno dei fotografi ufficiali della Scuderia, Andrea, il preparatore atletico di Charles e un paio di altri ragazzi che si occupano dell'hospitality. Salgo su uno dei sedili subito dopo Matteo e in un minuto siamo fermi nel traffico dei veicoli che lasciano il circuito. Estraggo il cellulare dalla tasca dei pantaloni rossi e non appena noto sulla schermata di blocco un messaggio di Charles abbasso un po' la luminosità dello schermo. Apro la chat, leggo che è già in hotel, vuole che vada da lui non appena sarò lì. Ci andrò consapevole che Alexandra è a Montecarlo, impegnata con il suo lavoro, ma parleremo soltanto e per una volta non rischierò tutto se non quello che ho con Charles.

Apre la porta, mezz'ora dopo, con lo sguardo dolce che mette su ogni volta che mi invita da lui. Mi infilo velocemente all'interno della sua camera e la porta non fa in tempo a chiudersi che Charles mi è già quasi addosso. Lo blocco con una mano e lo tengo a distanza mentre sento lo scatto della serratura, il mio sguardo si sposta dalle sue labbra ai suoi occhi e la fermezza con cui lo tengo lontano disegna sul suo viso un'espressione interrogativa.

"Che succede?" i suoi occhi verdi non si staccano da me mentre faccio qualche passo all'interno della stanza e mi guardo attorno con le braccia incrociate davanti al petto.

"Forse non sei pronto per affrontare questo discorso, o forse non è il momento adatto, ma ti devo una spiegazione per quello che è successo a Monaco." la realizzazione lo colpisce in pieno e le sue labbra si schiudono per la sorpresa. Resta a distanza da me, accanto alla porta, mentre io sono ai piedi del suo letto, lo vedo ragionare per qualche istante sulle mie parole.

The Edge {Charles Leclerc}Where stories live. Discover now