𝘊𝘏𝘈𝘗𝘛𝘌𝘙 𝘍𝘖𝘜𝘙 ⸻ sirius black

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Silente inziò a dare ordini al Signor Gazza mentre si diffondeva il panico generale. In particolare Harry era terrorizzato... come aveva fatto ad entrare in un castello sorvegliato da dissennatori?

"La solita pessimista eh!" scimmiottò Ron, Hermione e il ragazzo si tinse le guance di rosso per l'imbarazzo.

Tutti gli alunni del castello erano nelle segrete per passare la notte più lontano possibile da Black. Harry era tra Maxine e Ron, il quale dormiva beatamente. Gli altri due si guardavano negli occhi cercando di ascoltare il discorso tra Piton e Silente.

"Devono essere avvertiti, Silente.." disse Piton.
"Devono?" chiese Silente.
"Come se non lo sapessi della ragazza..." borbottò Piton.
"Severus, non so di che cosa tu stia parlando, dunque non sveglieremo né Potter né Smith per tali pettegolezzi infondati!" esclamò Silente, abbastanza irritato.

I due ragazzi di guardarono con sguardo interrogativo cercando di capire cosa potesse centrare anche Maxine in tutta questa situazione con Sirius Black.

E come qualsiasi cosa, Max voleva saperne di più subito. Convinta che la mattina successiva l'avrebbe scoperto, la ragazza di addormentò. Purtroppo Maxine dovrà aspettare molto più di una notte....

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La mattina successiva le brutte notizie non tardarono ad arrivare per Harry.

La McGrannit lo accolse nel suo ufficio per parlare di un argomento a detta sua importante.

"Buongiorno professoressa" la salutò Harry.

"È inutile girarci intorno o nascondertelo Harry, so che per te sarà uno schock, ma Sirius Black..."

"...sta cercando me, lo so perché l'ho sentito dai genitori di Ron mentre parlavano" concluse lui per lei.

"Perfetto, ehm, dunque capirai che non sia una buona idea che tu prenda parte agli allenamenti serali di Quidditch. È troppo rischioso Potter!" Esclamò la professoressa McGrannit ed Harry spalancò gli occhi per la sorpresa.

"Ma sabato c'è la prima partita del campionato! Devo allenarmi professoressa..." disse Harry piuttosto triste.

"Chiederò a madame Hooch di assistere ai vostri allenamenti" Cercò di trovare una soluzione lei ed Harry sorrise compiaciuto. Il Quidditch era troppo importante per il ragazzo, era l'unico sfogo per dimenticare i suoi innumerevoli problemi che lo circondavano.

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"Quasi non potevo più giocare!" esclamò Harry a colazione.

"Che tragedia" gli disse Max che in risposta ricevette un ghigno.

"Sei stato fortunato solo perché la McGrannit vuole che Grifondoro vinca la coppa delle case..." gli fece notare Ron, addentando un altro pezzo del suo biscotto. "Effettivamente.." concordò Hermione.

"Io vado, perché Wood vuole parlarci della partita di sabato, ci vediamo!" Ed Harry si alzò lasciando Ron, Hermione e Max da soli.

"Vado anche io, a prendere una boccata d'aria fresca" E anche Max si alzò lasciando i due ragazzi da soli.

"Beh.. ho dimenticato... oh sì, degli appunti in biblioteca!" Hermione corse più lontano possibile da Ron e da quella situazione imbarazzante che si stava creando.

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Max, nel suo giorno libero, decise di andare nel solito posto dove lei ed Hermione a volte si ritrovavano per parlare o semplicemente osservare il paesaggio.

Dopo mezz'ora sentì dei passi avvicinarsi per poi sentire un profumo che sorprendentemente conosceva fin troppo bene.

"A cosa devo la tua presenza Potter?" ghignò la rossa ancora girata di spalle.

"Niente di particolare, volevo stare un po' in tranquillità" rispose Harry sedendosi accanto a Max sull'erba.

Per un po' si guardarono negli occhi, poi per primo Harry distolse lo sguardo, non riuscendo a mantenere un contatto visivo così potente.

"Perché?" le chiese Harry inaspettatamente.

"Perché cosa?" le chiese in risposta lei, piuttosto stranita dalla domanda posta dal ragazzo.

"Perché non mi permetti di essere tuo amico? Perché non mi permetti di conoscerti? Perché quando ti guardo, nei tuoi occhi non filtra alcuna emozione?" Disse tutto ad un fiato Harry e Max lo guardò con occhi sbarrati.

Perché?

Se lo ripetette in testa anche lei.

Perché?

E dopo alcuni minuti, che ad Harry sembrarono ore, Max gli rispose. "Non lo so..."

"Permettimi di conoscerti. Permettimi di essere tuo amico. Permettimi di vedere emozioni nei tuoi occhi. Permettimelo Max, permettimelo"

Max resto spiazzata. Permetterglielo? Di abbattere i muri che aveva costruito per un intera vita? Permettergli di abbassare tutte le difese che aveva creato? Permettergli di fidarsi di nuovo per poi essere tradita? Permettergli di vedere ogni sua emozione e sensazione, ogni suo lato fragile e ogni sua imperfezione?

Max non poteva. Non poteva rischiare.

"Io non voglio, Potter." Disse lei con tono duro, cercando di convincere più se stessa che lui.

"Max..." la implorò lui.

Max sentiva gli occhi inumidirsi. Come diavolo poteva un ragazzo renderla così?
Max si sentiva imponente, senza autocontrollo.

Si sentiva fragile.

Ma soprattutto si sentiva trasparente agli occhi del ragazzo.

"Non posso Harry. Non posso..."




oh

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oh. mamma. !!
questa mini discussione fra Harry e Max non porta bene...
lo scoprirete al prossimo capitolo!
sempre vostra,
jen⭐️💛

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𝐒𝐄𝐂𝐑𝐄𝐓 || 𝘩𝘢𝘳𝘳𝘺 𝘱𝘰𝘵𝘵𝘦𝘳Where stories live. Discover now