Capitolo 1

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-NATHANIEL- urlò Mia cercando di richiamare l'attenzione del figlio con entrambe le mani sui fianchi pronta a litigare con lui e soprattutto farsi valere.

-cosa vuoi mamma- disse serio il ragazzo scendendo con calma le scale della loro casa con la custodia del violino in una mano e lo spallaccio del suo zaino nell'altra -sono di fretta-

-devi smetterla- disse seria Mia che non resistette a sospirare pesantemente -davvero mi da fastidio-

-a cosa ti riferisci mamma-

-ai tuoi capelli- rispose seria lei mentre il ragazzo sbuffava. Da quando si erano trasferiti tre anni prima nella nuova città, che era più vicina al college nel quale stava studiando Darcy, aveva iniziato a tingersi i capelli di nero cosa che ovviamente non era andata a genio ne a sua madre e ne a suo padre. Per loro stava solo rovinando i suoi capelli che dovevano restare del loro colore naturale e cioè biondi.

-mamma ormai devi accettare il fatto che io non voglia essere biondo. Sono stufo di sentirmi dire a scuola che visto che ho i capelli biondi dovrei essere stupido e non bravo. Lo facevano alla vecchia scuola e lo avrebbero fatto anche qui quindi ho anticipato le loro prese in giro tingendomi i capelli-

-ma non dovresti rovinarti così-

-davvero vuoi nuovamente iniziare una discussione con me sui miei capelli? Mamma maledizione ho diciassette anni e posso decidere da solo della mia fottuta vita! Darcy ha deciso a quindici anni che non voleva più tornare a casa e voi non avete fiatato mentre per me non fate altro che mettere becco a qualunque cosa io faccia!-

-tuo fratello si trova bene li e...-

-e aveva promesso che sarebbe tornato e invece sai cosa è successo? Sono cinque fottuti anni che non lo vedo e non si è nemmeno sognato di tornare per le vacanze preferendo restare li. E voi cosa avete fatto? Lo avete assecondato!-

-tu ti sei rifiutato di venire a trovarlo con noi!-

-perché mi ha scombussolato la vita! Avevo degli amici mamma e da un giorno all'altro mi trovo costretto a trasferirmi in un'altra città solo e soltanto perché lui vuole restare li anche durante le vacanze e voi volete assecondarlo e trovare un posto più vicino per andare a trovarlo. Con me non lo avreste mai fatto-

-devi ammettere Nathaniel che tuo fratello è migliorato tantissimo quindi un premio glielo dobbiamo-

-e io devo subirmi tutti i rimproveri?- domandò esasperato Nathaniel -non vi va bene niente di quello che faccio e anche per il conservatorio avete protestato-

-abbiamo protestato perché credevamo ti saresti stancato invece sono tre anni che lo frequenti e con ottimi risultati non solo con il violino ma anche con il pianoforte- intervenne nella discussione Lucas. Avrebbe volentieri lasciato i due discutere da soli, visto che ormai era abituato a quelle liti, ma Mia gli aveva lanciato un'occhiata d'avvertimento per essere aiutata.

-la musica mi aiuta- sussurrò Nathaniel -e comunque non si tratta solo di quello, qualunque cosa io vi chieda di fare ci pensate secoli prima di dirmi si in rari casi-

-Nathaniel non puoi sempre avere tutto quello che vuoi e noi vogliamo semplicemente che tu non faccia cose delle quali potresti pentirtene, tipo frequentare amicizie sbagliate-

-vi state riferendo ai miei vecchi amici prima che ci trasferissimo?- domandò serio Nath e vide il padre annuire -non erano amicizie sbagliate!-

-ma uno di loro fumava-

-e allora? Non perché un mio amico fuma allora lo faccio anche io. Papà la mia libertà inizia dove finisce quella di un altro e se un mio amico vuole fumare perché non dovrebbe farlo?-

-a lungo andare saresti diventato come loro: un fumatore, tutto tatuato e con quei piercing- continuò Mia scuotendo la testa.

-non vi credevo così bigotti-

-non siamo bigotti semplicemente non vogliamo che tu faccia certe cose- disse serio Lucas e Nathaniel li osservò attentamente prima di decidere di metterli veramente alla prova su quello che avevano detto.

-ah quindi se vi dico che sono gay non date di matto?- domandò tranquillissimo all'apparenza anche se dentro voleva esplodere. Aveva sempre saputo dentro di se di essere attratto dai maschi, fin da quando era un bambino, ma non aveva mai avuto il coraggio di esprimere a voce i suoi sentimenti per paura di star sbagliando. Quando poi aveva realizzato il tutto aveva aspettato che Darcy tornasse dal collegio per poter parlare prima con lui della questione e solo dopo parlare con i suoi genitori ovviamente con l'appoggio del fratello. Darcy però non era tornato e lui iniziava a sentirsi fin troppo limitato in quella casa.

-tu sei cosa?- domandò Mia con occhi sgranati -stai scherzando spero-

-no mamma sono serissimo, mi piacciono gli uomini-

-lo sapevo io che stare con la gente sbagliata poteva influenzarti!-

-papà!- protestò Nathaniel -nessuno dei miei vecchi amici era gay e di conseguenza nessuno mi ha influenzato: è quello che sono e se non vi va bene me ne frego perché è la mia vita-

-è solo una cosa passeggera tesoro, non darci troppo peso- disse seria Mia cercando di sorridere e Nathaniel alzò gli occhi al cielo.

-me ne sono accorto quando avevo nove anni mamma non è una cosa passeggera- ringhiò il ragazzo -e ora scusate ma ho una lezione importante- e così dicendo uscì di casa senza nemmeno aspettare che i suoi reagissero alla sua rivelazione. Perché Darcy non era li con lui quando gli serviva? E poi il fratello avrebbe realmente reagito meglio a quella notizia supportandolo o avrebbe reagito proprio come i suoi genitori? Non lo sapeva e probabilmente non l'avrebbe mai saputo visto che l'altro continuava a rifiutarsi di tornare a casa per poter passare del tempo con loro e Nathaniel si rifiutava di fare il primo passo. Era Darcy quello che doveva andare a trovarlo come promesso e non di certo lui.

Completamente perso nei suoi pensieri non si accorse minimamente di essere arrivato al conservatorio ma una volta fatto prese un profondo respiro e si sentì tremendamente meglio: quel luogo aveva davvero la capacità di farlo calmare.

Violin SymphonyWhere stories live. Discover now