16. shaky emotions

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- Ma io non gli stavo guardando...-

Cercò di replicare Joe alzandosi immediatamente dalla sedia e sbattendo i pugni sul tavolo. Era un putiferio! Non ne potevo più!

- Adesso basta! Liam, posso parlarti emh...in privato.-

Dissi alzandomi di scatto e lanciando per la rabbia una penna per terra.

Joe uscì lentamente dalla stanza e Liam scivolò su una sedia davanti alla mia in un batter d'occhio.

- Che cosa hai contro di lui, eh?-

Gli chiesi scuotendo la testa mentre Liam infilava le mani nelle tasche del suo pantalone.

- È normale. È un maschio. Non mi interessa se ha buone intenzioni o no. Ti deve stare alla larga.-

Rimasi scioccata davanti a quelle parole. Adesso sono veramente stanca.

- Come scusa? Tu vuoi controllare ogni momento la mia vita, non mi permetti neanche di avvicinarmi ad un comune mortale maschile e ti aspetti che a me vada bene? No, nulla di tutto ciò va bene, e sai perché? Perchè non ne capisco il motivo e credo che non lo capirò mai, Liam.-

Ero scoppiata. Cosa cè? Credeva che anche io non ero dotata di un sentimento come la rabbia? Beh, lui non era dotato di sentimenti puri, di certo.

- È semplice, regina dei ghiacci. Tu appartieni a me. Finché non sarai abbastanza grande per capire che nessuno di quei ragazzi fuori da questa casa è giusto per te ti terrò fuori da ognuno di essi. -

Improvvisamente sentii uno sfarfallio in pancia.
Farfalle nello stomaco.
Il mio corpo venne inondato di brividi e sentivo le guance andarmi a fuoco.

Quelle maledette parole non finivano di rimbombarmi bella testa.
"Finché non sarai abbastanza grande per capire che nessuno di quei ragazzi fuori da questa casa è giusto per te ti terrò fuori da ognuno di essi."

"Fuori da questa casa..."
Questo voleva dire solo una cosa. Evelyn forse aveva ragione. Sentivo il mal di testa abbattersi su di me. Ma come può essere vera una cosa del genere?

Lui che mi ha sempre odiata, fatto del male, sputata rabbia addosso...adesso gli piaccio?
Come potevo piacergli una come io? No, tutto questo era un puzzle sbagliato. I pezzi non coinciliavano. Sicuramente mi ero sbagliata...avevo frainteso o capito male quella frase.

Sicuramente.

- Scusate se vi interrompo, io ho solo un ora ancora di tempo, se ci sbrighiamo riusciamo a finirlo entro oggi.-

Scivolò dalla porta Joe mentre il mio cuore martellava nel petto e spingeva contro le pareti della cassa toracica per farmi andare da Liam.

Annuii in silenzio mentre Joe si sedeva nuovamente al mio fianco e Liam tornava all'attacco.

- La mia risposta alla tua domanda è la Torre Eiffel. Voglio costruire quella.-

Dissi schietta e senza neanche guardarlo. Il mio cuore non si era ancora calmato. Avrebbe sicuramente visto le mie guance rosse come il fuoco sul mio volto. Liam intanto mi fissava, facendo salire e scendere il mio cuore in piccoli balzi.

- Come mai proprio quella?-

Chiese la voce pacata e sempre calma di Joe.

- Il mio sogno fin da bambina è sempre stato quello di andare in Francia. Sai...mangiare e un bel croissant davanti alla Torre Eiffel, fare i giri delle vie con la bicicletta e mangiare i macarones. E poi si dice che Parigi è la città dell'amore.-

Dissi sorridendo. Era vero. Era sempre stato il mio sogno. Le strade di Parigi erano qualcosa di inimmaginabile per me. Così belle e magiche, le luci della Torre Eiffel che si accendevano la sera davano a quella città un tocco di magia e romanticismo.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaWhere stories live. Discover now