L'unica scelta possibile

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Una vecchia canzone degli 883 diceva "tutto va come deve andare" e forse alla fine è proprio così. Simone se ne convince ogni giorno di più.

È stato innamorato di Manuel, l'ha amato fino ad aver voglia di strapparsi il cuore dal petto per donarlo a lui, perché era convinto che mai avrebbe provato un sentimento così forte per un altro.

Ci ha messo un po' a capire che però il suo amore era indirizzato forse alla persona sbagliata. Non che Manuel non si meritasse di essere amato in quel modo, perché Simone, nonostante tutto, continua a pensare che sia una delle persone migliori che conosce, ma probabilmente il problema è stato quello di aver sperato di essere ricambiato.
Simone lo sa, sa benissimo che a modo suo Manuel lo ama, ma non nella stessa forma. È un amore quasi da fratello maggiore, un senso di protezione ispirato dalla sua apparente fragilità e non da un impeto di passione romantica come vorrebbe Simone.
A fatica, un pezzetto alla volta, è riuscito a buttare giù tutto il castello che si era costruito in testa su lui e Manuel destinati, prima o poi, a stare insieme per davvero. Ha iniziato a smettere di fantasticare, ad accontentarsi di averlo come amico, piuttosto che non averlo affatto.
Non potrebbe sopportare di perderlo, è fondamentale per lui.

Le settimane sono diventate mesi ed alla fine il castello è crollato del tutto.
Ancora gli fa un po' male vederlo flirtare con Nina, ma piano piano si sta abituando all'idea, sta accettando che tutto va come deve andare.
Si concentra su Mimmo, su quel ragazzo dagli occhi malinconici che sembra trovare un po' di pace ogni volta che sono insieme.
Si concentra su di lui, sul bacio timido che gli ha dato e sul suo modo impacciato di affrontare argomenti importanti.
E ci prova con tutto se stesso, si impegna al massimo a tenere occupato il cuore, ma purtroppo il cuore vuole quel che vuole e non è possibile forzarlo a desiderare altro.

Mimmo è dolce, complicato, con gli occhi buoni e malinconici ed ha dentro una parte di oscurità che lo affascina, ma c'è una verità con cui Simone deve assolutamente fare i conti: Mimmo non è e non sarà mai Manuel, il suo primo amore.

***

La cosa che più spaventa Manuel, ora che ha scoperto la verità su suo padre, è l'idea di aver perso l'unica persona sulla quale pensava di poter sempre contare: sua madre.
Lo ha riempito di bugie, gli ha nascosto una parte importante di vita e gli ha fatto credere per anni di non essere desiderato.
Se non può fidarsi nemmeno di lei, di chi può farlo?
Certo ora ha Nina e forse può instaurare un rapporto con Viola, sua sorella, ma non conoscono il vero Manuel e sente di non poter essere completamente se stesso con loro.
C'è forse una sola persona al mondo che l'ha sempre accettato per quello che è, una sola persona al mondo che gli ha dimostrato di meritare di essere amato anche quando lui non riusciva ad amarsi: Simone.
Ed è per questo che è sulla sua spalla che trova conforto, è per questo che solo con lui riesce a parlare di ciò che lo turba, riesce anche a concedersi che qualche lacrima rotoli sulle sue guance senza provare vergogna, perché sa che Simone non potrebbe mai giudicarlo o prenderlo in giro se si mostra vulnerabile.
È confortante sapere di avere qualcuno sempre pronto a tenderti la mano nei momenti bui e quel qualcuno per lui è, senza doverci pensare troppo, Simone.
Lo ha consolato senza bisogno di tante parole, un mezzo abbraccio capace di rimetterlo insieme ed un cenno del capo come per dire "stai tranquillo, sono qua".
Il mattino dopo lo ha svegliato con un colpetto sulla spalla e gli ha portato una tazza di caffè a letto.

«Dai muoviti, ti accompagno a scuola.»

Non l'ha compatito, non ha usato più tatto di quanto fosse necessario, è soltanto rimasto accanto a lui, quasi fosse lì pronto ad afferrarlo in caso di caduta.
E Manuel ha rischiato di cadere almeno mille volte nei giorni dopo la grande scoperta.

L'unica scelta possibileWhere stories live. Discover now