Una strana convivenza. Il centenario e la ragazza

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"E io che credevo che fossi solo un uomo d'azione..." "Si imparano tante cose in più di un secolo... spero di essere almeno un po' all'altezza..." alla prima forchettata mugolo estasiata. Lui fa un mezzo sorriso, perché è così bello? Bello e irritante. "Mmmm, potresti avere dei numeri a tuo favore, sergente..." "Grazie, Rossa..."

La cena va avanti tranquillamente fino a quando lo aiuto a rimettere a posto. Quando mi guarda quasi con insistenza, mi volto, mi fa uno strano effetto quest'uomo, come la prima volta che è venuto nel mio cottage per prendermi e portarmi via. No, mi ha letteralmente rapito.

"Perché mi guardi?" "Perché sto cercando di capirti ragazza, perché da quando ci siamo sfiorati io continuo a vedere cose, frammenti di qualcosa..." indietreggio verso il mobile alle mie spalle sentendomi braccata. Sapevo che prima o poi saremo arrivati a questo punto perché anch'io continuo a vedere quello. Vedo anche altre cose ma sono così confuse e ho come l'impressione che fino a quando non risolverò questa situazione, le mie visioni non saranno più chiare.

"E' solo una visione... nulla più..." "Nulla più? Quando ci siamo sfiorati è stato strano – allunga una mano verso di me, quella umana e le dita sfiorano il mio viso, sto trattenendo il fiato senza accorgermene – è come se vedessi con i tuoi occhi qualcosa, ma è impossibile..." ritira la mano e lo guardo "Infatti, è impossibile. Noi non ci conosciamo nemmeno..." "Siamo due perfetti estranei..."

Bucky se ne va lasciandomi da sola nella mia cucina. Quella visione ha sconvolto non solo me ma anche lui, per due anni ho continuato in questo modo e adesso, adesso sarà molto complicato andare avanti senza tornare sull'argomento.

***

Un piccolo paradiso nascosto qui, nel Wakanda e io e lui. Le sue mani che mi afferrano le spalle, sento la differenza di temperatura, una calda e l'altra fredda. I suoi occhi di ghiaccio che mi osservano, mi fanno sentire strana, quasi a volermi entrare nell'anima. Mi sento così strana, le membra illanguidite, il corpo bollente. Sto tremando ma non per il freddo.

"Malen'kaya..." mi guarda le labbra, il cuore che batte all'impazzata e...

***

Mi sveglio ansante, una fitta al ventre e... bagnata? Oh per la Dea! Non è possibile! Assurdo. Devo combattere con tutta me stessa questa cosa, non posso e non devo farmi distrarre.

***

Solo un sogno e nulla più. Ma ho imparato in tutto questo tempo che niente è come sembra. Che esiste la magia, gli alieni e chissà cos'altro. Ma credere a questo? Non la conosco eppure ero così ansioso di vedere come stesse, volevo solo vederla e Ramonda mi ha messo nella sua stessa casa, per farci conoscere? Che situazione!

Cosa voglio realmente? Cosa voglio fare della mia vita? Voglio davvero farlo?

Lascio questi pensieri andare mentre mi dirigo da M'Baku. Meglio non pensarci più.

***

Sì, sono distratta e la colpa è la sua. So anche che se non riuscirò a trovare una lucidità mentale, addio alle visioni. Ma non ho sempre voluto questo? Essere una ragazza normale che si innamora per la prima volta e fa tante altre prime volte nella sua vita? È come se a vent'anni io no avessi mai vissuto veramente. E averlo in casa non aiuta per niente.

**

Essere battuto da M'Baku non è da me. Nel periodo del mio reset mentale, è stato un ottimo sparring partner durante le sessioni di allenamento, oggi me le ha suonate deridendomi e dicendo che la colpa era di una donna. Per la precisione "una piccola rossa dagli occhi verdi", M'Baku ha perfettamente ragione, sono distratto e questo non va bene, perché se accadesse qualcosa, io non sarei al cento per cento.

Perle KimoyoWhere stories live. Discover now