Tornammo tutti in casetta.
Io non ero arrivata prima ma Lil Jolie con la sua un'emozione da poco sì.
Rispetto al solito avevo preso quel secondo posto con una leggerezza che non mi apparteneva.
Ero consapevole che Angela con quella canzone era in grado di far commuovere anche un sordo e mostrava al meglio la sua potenza e la sua profondità vocale ma io avevo vinto due cose: uno scambio più lungo di parole con il critico e sopratutto quel momento con i miei compagni che avevo il dubbio che non sarebbe mai più capitato.
Era stato totalizzante.

Uscì a fumare e mi sedetti sulla panca vicino all'albero incastonato nella tettoia della casetta, che ancora non avevamo capito perché fosse finito lì ma ne avevamo preso atto.
"Beh oggi eravate tutti lì."
Guardai Simone, i suoi capelli biondi, i suoi occhietti azzurri e il suo fisico esile. Era esattamente il tipo ideale di una mia amica e non perdevo modo di dirglielo ogni volta che avevo l'ora d'aria con il mio cellulare.
"Non ho capito Simò" Holden espresse anche i miei dubbi. A parte che non stavo ascoltando.
Il ragazzo biondo rise e inspirò dalla sua iqos, "nel senso oggi avete spaccato tutti."
"Ahh" replicò Joseph, tempo due secondi, un grazie contento e si ritirò dentro e al suo posto apparve Christian.
Scoppiai a ridere. Era un mondo tutto complicato Joseph.
Mida si venne a sedere di fianco a me, non era chiaramente una sua volontà quanto più una necessità: era l'unico posto libero, a meno che non volesse stare in piedi come Holy o Stella.
"Oh rega mi spiace per il punto."
Francesco guardava I suoi compagni di squadra: Stella e Ayle. Quest'ultimo fece spallucce e tirò dalla sua sigaretta, gli diede una pacca sulla spalla, era estremamente tranquillo, "ma di che."

Ayle, cioè Elia, faceva parte della cerchia di persone particolari.
Cioè lo eravamo tutti, estremamente complicati e problematici ma c'erano persone che, ai miei occhi, risultavano più singolari di altri.
Non era tanto per l'estetica, i capelli biondi ossigenati e sparati in aria e nemmeno i tatuaggi sul vivo, era proprio lui.
Non aveva paura di dire niente, se gli passava qualcosa nella testa, lui lo diceva e lo esprimeva, pure se questo voleva dire andare contro Maria stessa, a lui non interessava, era più importante essere sinceri con sé stessi e lo ammiravo molto per questa integrità che aveva firmato con sé.

"Tu oggi mi hai spaccato."
Ayle mi guardava con I suoi occhi color ghiaccio e stava fermo davanti a me, con un braccio intorno alle spalle esili di Holy.
Sorrisi e increspai le labbra carnose, "mi avete spaccato" replicai io. Non mi sarei ripresa da tutto quello che mi avevano fatto sentire magari non ne erano nemmeno al corrente ma mi avevano mostrato tante cose.
"Non pensavo avessi dei sentimenti in quel tuo cuore nero rinsecchito."
Mi voltai verso il ricciolo seduto di fianco a me.
Misi le sigaretta fra le labbra e inspirai facendo combustione.
Sputai il fumo sul suo volto lungo.
"Fingerò di non averti sentito, perché oggi sono contenta" per mezzo secondo mi sembrò quasi che Mida abbassò lo sguardo sulle mie labbra, ma una cosa così fugace che probabilmente non era vera e non capivo perché il mio cervello stesse cercando di fottermi, "ma ti volevo ringraziare" continuai tenendo fra il pollice e l'indice quello che mi rimaneva della sigaretta, "hai cantato, nonostante tutto. Grazie" Fu la seconda volta che gli sorrisi.
"Non mi sorridere più" i suoi occhi grandi e scuri si sbarrarono leggermente, "mi inquieta."

"Ehi piccioni" entrai nella camera rossa per reclutare tutti nel nome di Maria.
Mi fermai sullo stipite della porta, Mida era sdraiato sul suo letto con Gaia e Matthew e Mew erano sdraiati sul letto di lui abbracciati, intenti ad amoreggiare e guardarsi come se avessero voluto spogliarsi.
"Piccioni" mi riferì a tutti e quattro i presenti guardandoli, "queen mary ci ha richiamati" li avvisai e misi le mani nella tasche della mia tuta beige baggy, "se volete prendo tempo mentre voi vi...riprendete."
Guardai sopratutto Matthew, sembrava scosso.
"Ehi, noi non stavamo facendo nulla" Gaia si alzò dal letto di Mida, aggiustandosi i lunghi capelli mossi e castani.
Era rossa in volto, sembrava sconvolta quanto Matthew e non aveva il coraggio di guardarmi negli occhi e sostenere il mio sguardo indagatore.
Sorrisi e mi avvicinai a lei, mettendole le mani sulle spalle.
Era più bassa di me di una decina di centimetri.
"Non stavate facendo nulla perché non potete e ci sono le telecamere" scherzai io prima di voltarmi e uscire da quella stanza.

Andai sullo scalino più alto per sedermi e schiantare la schiena contro il muro mentre Mida e Mew erano seduti più in basso e vicini l'uno all'altra.
Sarah ci raggiunse qualche secondo dopo risorgendo dal bagno e sedendosi nello scalino più in basso.

La produzione ci aveva chiesto di sederci divisi per squadre dei professori e mi avevano spiazzato perché io ero già pronta a sedermi vicino a Joseph e rubargli lo yoyo.
Guardai il moro che mi lanciò uno sguardo divertito mentre faceva salire e scendere il giocattolino dalle sue mani.
"Ragazzi, ci siete tutti?"
La voce di Maria ci risvegliò.
Io ancora non avevo capito se lei nonostante potesse vederci, decideva di non farlo o faceva finta di non sapere.

Rispondemmo tutti di sì.
"Okay, allora vi spiego brevemente" esordì, "per la puntata del pomeridiano i vostri professori han deciso di farvi fare una gara a squadre, oltre la solita gara cover. Voi, divisi per squadre, dovrete scegliete fra una delle canzoni che vi facciamo ascoltare fra poco, potete ri-arrangiarla, può cantarla solo uno, tutti, oppure due o tre, vedete voi ma si raccomandano che nel lavoro del brano siano coinvolti tutti, anche solo a livello decisionale."
Io mi misi a sedere scossa da quell'informazione.
Figa, pensai, i lavori di gruppo come alle cazzo di elementari.
Sospirai lievemente pensando a quello che sarebbe potuto essere.
A Mida stavo sul cazzo dal giorno zero, Mew ed io convivevamo ma non eravamo esattamente amiche, lei lo era di più con Mida ed ogni volta decideva, giustamente, di voltarsi verso di lui e non di me.
Sarah ed io invece avevamo un buon rapporto.
Con una bestemmia conclusi il mio pensiero su quella storia.
"Ora vi lascio alle canzoni. Ciao ragazzi."
Rispondemmo al saluto e subito sulla televisioni partì la carrellata di brani tutti rigorosamente non moderni, italiani e molto famosi.
Mi piacevano molto e sarei stata in grado di creare qualcosa di carino ma da sola.
Alla fine di Cuore Matto, l'ultima canzone del carosello, alcuni si alzarono e altri iniziarono a parlare.
Io alzai il volto verso il soffitto e decisi di reprimere un'altra bestemmia.
"Am, buona fortuna."
Alzai il dito medio verso Holden. Lui sapeva quanta fatica facevo.
"Voi a che canzone pensavate?" Chiese Sarah guardandoci con i suoi occhioni chiari e non riuscì a non pensare a quanto bella fosse.
Francesco era un fesso.
"Possiamo fare una cosa figa su quella di Pupo."
Guardai Mida e poi spostai lo sguardo su Mew che diede un colpetto sulla coscia dell'amico.
Sembrava contenta della scelta e me lo confermò quando con la sua voce profonda esclamo: "SE!"
Non ero d'accordo, volevo evitare di dirlo così come me la sentivo e cercare una mediazione più diplomatica ma quando Mida alzò lo sguardo su di me e vide la mia espressione si rivolse a me con un: "non sei d'accordo?"
Anche se non parlavo, la mia faccia di cazzo mi tradiva sempre.
Ormai il danno era fatto.
"Su di noi non c'è modo di farla in modo originale" parlai, "e pure se la cambiamo e...per dire, tu ci rappi sopra, non lasciamo niente di nuovo a nessuno."
I ragazzi mi guardavano, la loro attenzione completa su di me.
"E poi...Pupo? Daje rega, possiamo far di meglio di così" Conclusi.
"E tu cosa proponi?"
Nella voce di Mida non riuscivo a distinguere molto. Non capivo se fosse infastidito dal mio commento che come il solito andava contro un suo pensiero o se voleva solamente ascoltare la mia idea.
Mi abbassai per avvicinarmi a loro e bisbigliare: "le canzoni con i toni più alti, tipo maledetta primavera saranno quelle su cui spingerà Lil ma Holden e Petit non saranno d'accordo."
Mew mi guardava e annuiva, era d'accordo con me: "pensi che non si farà comunque quello che vuole lei?"
Io allungai il dito indice e alzai il pollice verso di lei, "si farà esattamente quello che vuole fare lei e non perché gli altri non hanno carattere, anzi ma semplicemente perché sanno che lei sa essere...convicente."
E con quel convicente volevo dire scassa maroni ma non avevo voglia di litigare ancora con Angela.
Sarah rise, aveva capito che cosa volessi dire senza dirlo davvero.
"La squadra della Petti litigherà" scherzai io, "perché Matt e Ayle non riescono ad andare d'accordo e alla fine sceglieranno qualche brano su cui il tuo biondino" Guardai Mew sorridendo, "possa suonare, Holy cantare e Ayle strapparci l'anima. Qualcosa come non ho l'età" buttai lì. Ero più convinta della litigata che della canzone che avrebbero scelto.
"E quindi, tu cosa proponi?" Ripeté Christian.
Abbassai lo sguardo su di lui e: "senza fine o la cura" sorrisi e distolsi lo sguardo da lui per guardare le due ragazze, "qualsiasi sia la canzone dovreste cantarla voi due insieme e" mi voltai verso Mida, "e tu riscrivere delle barre, tanto hai sempre qualcosa da dire anche se la canzone è tanto distante da te."
"E tu?" Mi chiese Sarah.
Feci spallucce, "ascolto voi."
Sorrisi.
Mi ero riuscita a togliere dal quel processo senza però lavarmene le mani.
Guardami mamma, sto diventando tollerante.

Questo capitolo totalmente inutile perciò pubblico anche il terzo praticamente subito :)

Paris Latino - Mida Where stories live. Discover now