Chapter 1

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“Siamo due rette parallele, viaggiamo per la stessa strada senza mai incontrarci, una di fronte all'altra, senza guardarci mai negli occhi, evitando di incrociare i nostri destini.”

28 giugno del 2013, quello fu il giorno in cui mi resi conto che la mia vita da adolescente era finita, il portone del mondo grigio degli adulti si stava aprendo e volente o meno ero costretta ad attraversarlo.
Nonostante andassi bene a scuola non ho mai amato studiare ragion per cui l'università era l'ultima delle mie priorità, per quanto riguarda il mondo del lavoro non è che avessi particolari preferenze, mi bastava fare qualcosa, ma fu questo pensiero a distruggermi, e fu così, che per due anni non firmai nessun contratto lavorativo.
Ogni tanto mi capitava di fare qualche lavoretto da uno o due giorni, ma non ebbi mai un contratto effettivo.

I miei genitori non godevano di buona salute, quindi toccava sempre a me fare tutte le commissioni di casa, non che mi pesasse anzi, lo facevo più che volentieri.
Nel mentre aspettavo il bus per andare a fare la spesa ecco che una feccia della società si avvicinò a me

"Ehy bella, ti va di sederti qui vicino a me?"

Rifiutai cortesemente pur sapendo che non sarebbe servito assolutamente a nulla.

"Eddai, ti faccio paura? Sei bellissima possiamo conoscerci"

Ovviamente insistette. Sentì un brivido sulla schiena, di quelli orribili, di quelli che non vorresti mai provare.
Odiavo questa gente, essere fermata per strada mi faceva passare la voglia di uscire di casa, a volte arrivai a provare anche profonda paura in queste situazioni.
Rifiutai ancora, mentendo sul fatto che fossi fidanzata.

"Ma ci conosciamo in amiciz-"

Venne interrotto bruscamente da una ragazza. Era davvero molto bella, se fossi stata in quel ragazzo ci avrei provato con lei, non con me, ma forse sembravo un qualcosa di più raggiungibile rispetto a lei, vista la grande differenza di bellezza esteriore.

"Ha detto che è fidanzata, stop, non vuole sedersi vicino a te e non vuole conoscerti, ora fai il bravo e finiscila"

Aveva anche una bella voce, lui si alzò e se ne andò via senza dire più nulla, la ragazza mi sorrise, mi diede un enorme senso di sicurezza, cercai di ricambiare anche io e la ringraziai più volte.

Dopo questa spiacevole avventura arrivai finalmente al supermercato, non feci molto caso al mondo intorno a me, ero distratta dal telefono e dal parlare con alcuni miei amici online.
Presi il carrello e iniziai ad acquistare ciò che dovevo, cancellando man mano dalla lista scritta da mia mamma tutto ciò che prendevo.
Ecco un'altra cosa che odio: la fila alla cassa.
La maggior parte del tempo che si perde per fare la spesa si perde proprio alla cassa, gente con carrelli così tanto pieni che sembra quasi non mangino niente da 3 mesi.
Continuai ad ignorare tutto ciò che mi circondava, sospirando nell'attesa, fino a che non era il mio turno e iniziai ad appoggiare le cose sul rullo trasportatore.

"Le mancano 10€ signorina"

Alzai finalmente lo sguardo interessata dal discorso tra la cassiera e la persona che mi precedeva, vidi di nuovo quei bellissimi capelli biondi.

"Ah cavolo, mi tolga allora le patate, i pomodori, due pacchi di pasta e quei due pacchi di carne grazie"

Appena sentì questa sua frase mi feci avanti e dissi che avrei pagato io quei 10 euro che le mancavano.
Lei e la cassiera mi guardavano stupite.

"Ah! Sei la ragazza di prima! Figurati non c'è bisogno, sono io che ho esagerato con la spesa"

Mi disse. Ma io le risposi prontamente.

"Ti devo un favore, e poi mi hanno insegnato che facendo cose positive prima o poi ti ritorneranno indietro, magari capiterà che mancheranno a me 10€ e qualcuno me li darà"

Le sorrisi, volevo davvero aiutarla e così diedi una banconota da 10 alla cassiera.
Questa volta fu lei a ringraziarmi più volte.
Finita di pagare anche la mia spesa misi tutto nel mio carrellino che pesava particolarmente, colpa di tutti quei detersivi uno più grande dell'altro.

Quando arrivò il pullman in qualche modo riuscii a salire, ma quando dovetti scendere feci un sacco di fatica ad alzare il carrello, anche perché il pullman si era fermato molto lontano dal marciapiede.

All'improvviso sentii il carrello farsi più leggero e riuscii a scendere dal pullman, alzai lo sguardo ed era di nuovo lei.

"Certo che è pesante, ne hai comprata di roba"

Ridetti e la ringraziai ancora.
Per poi incominciare a camminare fino a casa mia, sta volta prestavo molta attenzione alla vita intorno a me e fu così che notai che quella ragazza abitava nel portone affianco al mio.
Anche lei mi notò, e si avvicinò a me.

"A quanto pare abitiamo anche vicine! Mi chiamo Arianna piacere, magari la prossima volta che dobbiamo andare a fare la spesa possiamo andarci assieme"

"Anna, piacere mio e si volentieri!"

Non riuscii a dire molto, ma lei mi sorrise, quello fu il nostro primo incontro, quel nome, Arianna, non pensavo sarebbe mai diventato così importante.

Eravamo due rette parallele, viaggiavamo per la stessa strada senza mai incontrarci, una di fronte all'altra, senza guardarci mai negli occhi, evitando di incrociare i nostri destini, ma fu proprio il destino a permetterci di incontrarci.

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⏰ Last updated: Nov 29, 2023 ⏰

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