10. Stop it, plese.

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Vivevo cona costante paura dei suoi atteggiamenti di rabbia, e colmi di odio da temerlo ma allo stesso tempo non potergli stare lontano.

Quella mattina fredda e gelida come le altre, era di sabato, giorno in cui Lory e Harry se ne erano andati per motivi di lavoro.

Mi ritrovavo in cucina, con le mani sporche dell'impasto dei pasticcini, mentre mi leccavo i baffi e mi sentivo la farina su tutta la faccia.

Forse non era stata affatto una buona idea: avevo preso il libro da cucina di Lory e mi ero messa a sfogliare quelle pagine che sembravano infinite alla ricerca di una ricetta che poteva fare al caso mio.

Che giusto per chiarire, non sono mai stata brava a preparare nulla che fosse simile ad una torta o ad un pasticcino, eppure eccomi lì, in cucina con un mattarello in mano e con la faccia sporca di farina, un grembiule a quadri rosso ed i capelli biondi raccolti in una cipolla fatta velocemente.

Non sapevo il vero motivo per cui avevo avuto la malsana idea di preparare i pasticcino, era solo qualcosa per svagarmi, essendo che quei giorni non avevo nulla da fare se non studiare: i voti erano ottimi, eccellenti, eppure Liam era sempre riuscito a battermi, tranne per la matematica.

Tornando a quello che conta davvero, i pasticcini non erano poi venuti neanche tanto male. Avevo messo qualche scaglia di cioccolato sopra e li avevo appoggiati delicatamente su una teglia per metterli in forno. Misi trenta minuti, come scritto sulla ricetta e chiusi lo sportello sgrullandomi le mani sul grembiule.

«Buongiorno regina dei ghiacci.»
Quella voce cruda mi fece sussultare e girare di scatto.

Davanti a me c'era un quattordicenne, più precisamente Liam, senza una maglietta addosso e con la neve di fuori. Rimasi a bocca aperta guardando i pettorali ben formati e le braccia muscolose, anche se era piccolo, l'allenamento non gli mancava affatto.

Chiusi gli occhi tappandomeli con i palmi delle mani, quando in realtà avrei voluto cavarmeli, ma anche restare lì a guardare quella meraviglia e scoprirne ogni dettaglio.

«Copriti!»

Urlai spingendo le mani ancora di più sulla faccia, mentre i miei occhi non ne volevano saper nulla di chiudersi.
Sentii qualche passo avanzare verso di me e mi fece rabbrividire sotto ogni parte della pelle.

«Non sento freddo.»

Disse sfiorandomi con un dito le braccia scoperte dalle manica arricciate, che avevo tirato su per cucinare. Mi sentii andare a fuoco sotto il suo tocco così magnetico, e così caldo, che faceva bruciare in una sola mossa, ed in una sola sfiorata, la mia pelle fredda e bianca cadaverica.

«Dai! Mettiti una maglietta.»
Esclamai scanzandomi istintivamente.

«Dammi la tua.»

Inarcai le sopracciglia indietreggiando ancora di più con i palmi ormai appiccicati alla mai faccia.

«Come s..scusa?»

Sentii il suo calore avvolgermi, e avevo come l'impressione che se qualcuno sarebbe entrato dalla porta da un momento all'altro, avrebbe pensato a qualcosa di estremo.
Lui era lì.

Mi sovrastava dalla testa ad i piedi per la sua altezza.
Mi guardava con gli occhi più belli che io avessi mai visto.
Era senza maglietta, lui, lo stesso Liam di quasi quattro anni prima.
Ed io avevo finalmente aperto gli occhi.

Le sue iridi color mare si mischiarono con le mie ghiacciate in un solo sguardo, e furono secondi, che durarono eternità.
Il mio cuore fece un piccolo santo ed ebbe un'accelerazione notevole.

Il mio fiato si spezzò, cominciai a respirare a fatica, soffocando lentamente, in quello che era solo un tocco. Le sue mani si allungarono verso il mio grembiule in gesto furtivo.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora