9. you set my heart on fire

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Si sbloccò immediatamente sedendosi sul letto morbido e con coperte fresche pizzicandosi il ponte del naso.

- Ho detto qualcosa di troppo?-
Chiesi sedendomi lentamente vicino a lei. A volte avrei dovuto tenere la lingua a bada!

Lei scosse la testa muovendo leggermente i ricci ed io percorsi con le mani le mie cosce in preda al panico.

- No, non è successo nulla. Semplicemente non vanno d'accordo.-

Il suo sguardo era basso, rivolto verso il pavimento. Capivo che era una bugia, ma non di quelle belle, che si dicono per nascondere qualcosa alla mamma, come: "si, ho mangiato i biscotti" quando in realtà non erano buoni, no.

Era una di quelle bugie che nascondeva qualcosa di grosso sotto, davvero tanto, di quelle cose che ti rimangono a vita, e lo capii solo guardandola negli occhi. In questo ero brava. Ma preferii lasciar stare. Forse era qualcosa che la faceva star male, sia a lei che a Clarck e a Liam, era maglio non toccare più l'argomento.

- Per caso tu sai chi è Miki? Sento il suo nome ovunq...-

La domanda che stavo cercando di formare per cambiare argomento venne troncata istantaneamente dalla voce di Evelyn.

- No! Non so chi sia! Adesso finiscila con le domande!-
Gridò alzandosi in piedi dal letto e guardandomi stufa.

Io la guardai dal basso con una morsa allo stomaco.

- Scusa, non volevo urlare mi dispiace.-
Disse abbracciandomi.

I suoi occhi erano spenti, ma riuscivo a coglierne il dolore che si celava in quel verde.
Anche la risposta alla mia seconda domanda era una bugia, eppure non faceva nulla per nasconderlo. Io avrei scoperto chi era quella ragazza. Volevo saperlo, magari era una base per costruire un rapporto di amicizia con Liam...forse...

- No, è colpa mia. Non avrei dovuto fare certe domande.-
Dissi con sguardo basso per la vergogna.

- No, No, è colpa mi...-
Non volevo che si assumesse colpe non sue.

- Evelyn, è colpa mia. Basta, non darti colpe non tue.-
Dissi scuotendo la testa ed incrociando nuovamente i suoi occhi smeraldo.

- Ci prepariamo? Altrimenti per le sei non arriviamo.-
Cambiò conversazione.

Per le sei? Diamine! Avevo sempre creduto che le feste fossero dopo le sette!

- Certo. Che ore sono?-
Chiesi cercando in camera un orologio da qualche parte con lo sguardo, o una sveglia.

- Sono le quattro e mezza.-
Un'ora e mezza, c'è la potevamo fare no?

- Allora cara mia...-
Disse Evelyn con voce roca e ironica andando verso l'armadio di legno.

- Cosa avevi intenzione di metterti questa sera?-
Mi chiese mentre io mi stirai sul suo letto comodo e profondo.

- Un maglione, una cosa semplice.-
Dissi sgranchendomi il collo e posizionando due mani sotto la testa.

Lei da dandomi le spalle si girò verso di me con fare minaccioso e mi fissò allungo negli occhi guardandomi male. Cosa avevo detto di sbagliato? Inarcai un sopracciglio in attesa di una spiegazione

- Sei vuoi apparire, bene ti dovrai vestire!-
Arricciai le sopracciglia al suono di quelle parole perfettamente in rima.

- Ho fatto anche la rima!-
Sorrisi prontamente per poi abbandonarmi di nuovo nel letto

- Questo ti starà splendidamente.-
Non era di certo un vestito attillato o un qualsiasi maglione che avrei indossato in un giorno casuale, no.

Era un vestito a maniche lungo, con tanto di merletto bianco e maniche a sbuffo, di un colore azzurro ghiaccio, con dei piccoli fiorellini bianchi disegnati.
Era magnifico ma...non da me.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora