7. You help me

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Erano seduti, tutti e tre. Liam con lo sguardo indiavolato, che a guardarlo così...avrei potuto scambiarlo per satana. Quei maledetti occhi azzurri. Così taglienti ed impossibi da decifrare.

- Lui ha parlato di lei.-
Disse di colpo secco Liam cambiando voce.

Una lacrima gli scese sulla guancia gocciando per terra, ed il suo sguardo si spense, ancora di più del normale.

- Ha parlato di Miki.-

Quelle parole mi fecero rabbrividire. Non riuscivo proprio a capire chi fosse...
M

i grattai la fronte con molti dubbi.

- Lo so, so che è difficile. Anche per noi lo è. Ma siamo andati avanti, almeno ci stiamo provando. Magari potresti trattare meglio El...-

La voce di Harry fu subito interrotta da un tono crudo ed atroce.

- Io la odio. La odio così tanto che non vorrei neanche vederla indossare i vesti di Miki e girare per casa.-
Disse stringendo I pugni in una stretta ferma e digrignando i denti.

In quel momento tutti dentro di me crollò. Il mio cuore si spezzò in mille pezzi, come una lastra di vetro che cade atterra. Dall'aspetto resistente, ma basta poco per farla spaccare.
Lo sapevo che mi odiava, ma saperlo così, con queste parole e con questa leggerezza fu come ricevere cento pugnalate al petto ripetutamente.

Ed io. Li, dietro quella maledetta porta morii dissanguata. Un sangue che potevo vedere solo io per tutte le coltellate prese. Un dolore che potevo sentire solo io. Il mio viso si bagnò di lacrime salate mentre io rimasi impassibile.

Mi leccai le labbra inumidite dalle lacrime che grondavano dai miei occhi come dei fiumi, delle cascate impossibile da fermare. Mi asciugai con la manica del maglione gli occhi bagnati ed indietreggiai con lo stomaco attorcigliato.

Andai a sbattere contro qualcosa. Una scatola di cartone, molto grande. Non avrei dovuto far rumore eppure il risultato fu il rovescio improvviso dello scatolone e la caduta di due pattini color argento atterra.

Le lame sotto ad i pattini erano affilate, quasi taglienti. Splendevano. Quel rumore mi portò a coprirmi la bocca e quando mi girai nuovamente verso la porta vidi i suoi occhi.

Quel blu notte così intenso da farmi rabbrividire. I lineamenti duri, la mascella scolpita e quei ciuffi scuri in confusione sul suo viso perfetto.

Liam era davanti a me. Mi guardava dalla testa ad I piedi mentre io mi sentii trafitta nuovamente da delle lame, che questa volta erano i suoi occhi.

Una lacrima mi carezzò la guancia e lui mi fissò incerto su cosa fare o dire. Schiuse le labbra nel tentativo di parlare ma l'unico rumore che c'era in quella casa era il mio singhiozzio spezzato. Mi portai le mani al petto, come per creare un'armatura, che davanti a lui si rompeva sempre.

Corsi su per le scale scagliandomi dritta in camera mia. Sbattei la porta così forte da produrre un rumore assordante per le mie orecchie ed il mio udito. Come potevo ricevere così tanto odio? Perchè?

Mi buttai sul letto in preda al dolore ed al panico e cercai con furia il mio libro, l'unica cosa capace di calmarmi. Orgoglio e Pregiudizio. Ma non era da nessuna parte.
In nessun luogo della mia camera c'era quell'ammasso di pagine leggermente impolverate, che mi portavamo a star bene.

Messi sotto sopra la stanza. Cercai sotto al cuscino, dove ero sicura al cento per cento di averlo riposto la sera prima. Guardai nei cassetti della scrivania in legno, che non avevi mai aperto prima, nell'armadio, tra i vestiti ed i pantaloni. Ma nulla. Non c'era traccia del libro.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora