Capitolo 2

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Alex osserva il cielo per l'ennesima volta quella mattina, mentre il bagliore di un nuovo lampo si fa strada tra gli enormi nuvoloni temporaleschi.

È in arrivo una tempesta.

Pensa, respirando a pieni polmoni l'odore di petricore che precede la pioggia. Non ama molto quel clima, a dire il vero lo detesta con tutto sé stesso. Preferisce sentire il calore del sole che gli riscalda la pelle, le onde che gli solleticano i piedi e i granelli di sabbia che vengono spazzati via dalla marea.

Perciò è stata una sorpresa per tutti i suoi familiari, in particolare per sua sorella June, sapere del suo trasferimento dal sempre caldo Texas alla gelida e grigia Londra.

Ma se c'è una cosa che Alex adora quanto adora il caldo sono sicuramente i cavalli. In Texas la sua famiglia li alleva fin dalla nascita e lui è praticamente cresciuto tra pony e puledri dall'età di 6 anni.

Ricorda ancora la sua prima cavalcata su un pony e la conseguente caduta che gli ha provocato quella che adesso è una pallida cicatrice sul fianco sinistro.

Quindi quando è arrivata la chiamata per un lavoro presso la scuderia Fox, Alex non ci ha pensato poi molto prima di accettare.

È pur sempre un lavoro per cui la maggior parte della gente ucciderebbe.

Ha pensato, dopo aver stilato una lista di pro e contro su un foglio di carta. E così eccolo lì, ad occuparsi di una dozzina di cavalli di razza e a tenere sotto controllo una scuderia.

È una responsabilità che non gli pesa ed è anche ben retribuita; e come se non bastasse ha conosciuto di persona la signora Fox, una delle donne più affascinanti, umili e gentili che abbia mai incontrato.

Questo finché non ho incontrato il suo borioso figlio testa di cazzo.

Aggiunge nella sua mente, sbuffando e sistemandosi una ciocca di ricci scuri che gli si è appiccicata alla fronte per l'umidità.

Un forte tuono rimbomba in lontananza, seguito dall'intenso scrosciare della pioggia.

Il vento soffia ululando, agitando alcuni dei cavalli nelle stalle. Oggi sono più irrequieti del solito, come se percepissero che qualcosa stia per accadere.

Alex si assicura che gli enormi battenti delle finestre siano sigillati e chiusi a dovere, impedendo alla pioggia e al freddo di entrare, poi si avvicina ai box per un controllo di routine.

Si ferma davanti al box di Orione, avvicinandosi al puledro e passando le dita tra la folta e ordinata criniera color sabbia.

«Va tutto bene, Or. È solo un pó di pioggia, passerà presto te lo prometto.»

Sussurra con tono dolce e pacato, continuando ad accarezzargli il manto lucido.

«E poi qui siamo al sicuro, non ti piace il bel calduccio delle stalle? Sei un puledro molto fortunato, amico mio.»

Conclude, ricevendo in cambio un nitrito sbuffato che lo fa ridacchiare di gusto.

E ancora intento a sorridere quando sente dei passi affrettati e un respiro affannoso che si avvicinano sempre di più.

Alex si gira verso la direzione di quei rumori e si ritrova ad osservare una scena che mai avrebbe pensato di vedere. Henry è lì davanti a lui con i capelli biondi spettinati che grondano acqua, i vestiti fradici attaccati alla pelle e gli stivali che scivolano sulla paglia fresca.

Le gote di Henry sono arrossate per il freddo, le labbra dischiuse per riprendere fiato. Alex si sofferma sui suoi occhi metà castani e metà verdi, sembrano lucidi e spaventati, mentre tante piccole gocce di pioggia ricadono dalle ciglia folte e lungo il viso.

Strictly Forbidden Falling In Love Where stories live. Discover now