4. What are friends?

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- Il bello è che l'ha fatto per quella stupida ragazza, così poco femminile, le braccia secche, le ossa in evidenza su tutto il corpo...-

Mi guardai le braccia. Ero davvero così magra? Loro erano perfette, non come me. Un'altra pugnalata al cuore.

- e la pelle bianca come un cadavere, quei capelli biondi.-
Continuò l'altra ed io mi sfiorai con la punta delle dita i capelli lunghi e biondi che mi cadevano sul seno mentre Evelyn davanti a me si abbandonò ad una lacrima.

Cosa gli stava succedendo? Io feci un respiro profondo cercando di non piangere con un nodo alla gola che mi stringeva fino a farmi soffocare. Evelyn allungò le braccia lungo il mio fianco e mi strinse, mi accarezzò la schiena con un caldo abbraccio.

- Dai andiamo. Noi rimarremo sempre le migliori.-
Quando sentimmo lo schianto della porta del bagno uscimmo ed io riflettei allungo su quelle parole. Adesso non mi toccavano più, o meglio si, ma non riuscivo a piangere.

La campanella suonò ed io mi drizzai mettendo le mani sulle orecchie.
- Vieni andiamo!-
Mi tirò Elvelyn per un braccio e corremmo fino ad un'aula.

- Tu sei del corso C giusto?-
Sfilai la cartina che avevo in tasca senza dire una parola e la guardai. Annuii senza dire nulla e vidi lei allungare la mano verso la porta di entrata della classe.

- Permesso entrate.-
Disse una voce maschile e forte.

- Ragazze, site in ritardo.-
Taqui vedendo la classe fissarci, in fondo c'era Liam, con aria spavalda e con le ciocche castane che gli cadevano lungo il viso e le braccia incrociate, con i suoi occhi felini che mi fissavano.

- Scusi, eravamo in bagno.-
Il professore annuii.

- che non si ripeta più.-
Ci rimproverò per poi il suo sguardo cadere su di me.

- Benvenuta signorina Wilsone! Prego si sieda vicino a Liam.-
Guardai affianco a lui. Il posto libero, mentre io e Evelyn ci lanciammo un'occhiata di dispiacere, speravamo entrambe di condividere il banco ed invece...

Mi accorsi di essermi paralizzata, cominciai a camminare lungo i banchi doppi fino ad arrivare a quello di Liam, che non mi guardava neanche più, non mi degnò di un'occhiata, ma solo di un silenzio profondo.

- Cosa hai da guardare regina dei ghiacci?-
Quanto odiavo quel nomignolo...
Distolsi lo sguardo infilando la mano nelle tasche della felpa mentre con una aprivo il quaderno a righe sotto il mio naso.

- non riesci proprio a non starmi intorno, eh? Ti ho già detto che non ti voglio tra i piedi.-
Sussurrò avvicinandosi al mio orecchio ed io rimasi impassibile, immobilizzandomi e rabbrividendo sotto la felpa calda.

- Senti, non capisco perchè hai dei problemi con me, io voglio solo essere gentile.-
Dissi perdendomi dentro i suoi occhi calamitici che mi incollarono a lui.

- Mi devi stare lontana, che tu lo voglia o no, non mi interessa.-
Sbattei piano con il sangue amaro il taccuino sul tavolo e presi una penna dall'astuccio conficcando le dita nei palmi delle mani.

Seguii la lezione di matematica, tutte e tre le ore furono stupende. Le persone dormivano, alcune scherzavano e parlavano ma io no. Avevo sempre trovato la matematica affascinante e finalmente avevo l'opportunità per studiarla. Quando suonò la campanella tutti si tuffarono fuori dalla porta ma io feci tutto con calma, non avrei voluto lasciare la lezione, la mia prima lezione e la mia prima classe.

- Else, ti aspetto fuori.-
Urlò sulla porta Evelyn mentre vedevo Liam alzare gli occhi al celo e uscire dall'aula. Misi apposto le cose nello zaino e lo misi sulle spalle.

Uno Strato Di Ghiaccio Tra Di Noi✔️ - TeclaWhere stories live. Discover now