"Non mi piace che esci con lei" mi dice sulla soglia.

Mi volto e la guardo storto "Pensa Ma.. a me, invece, non piace che ti intrometti. Ci vediamo più tardi"

Probabilmente ho vinto la discussione, ma se conosco mia madre sono sicura che non finisce così.

PRESENTE

Mi volto e la osservo.
Non potremmo essere più diverse.

"Io e te non abbiamo proprio nulla da dirci" le rispondo con rispetto ma anche con fastidio.

Lei da sempre mi infastidisce.

Elena mi osserva mentre fa qualche passo verso di me "Fai l'incazzata ma sai bene che hai la tua parte di colpe.. non te la riprenderai"

Rido scuotendo la testa incredula "Credimi.. le mie intenzioni non sono affatto queste"

"Non ti credo" ringhia, sbaglio sicuramente ma nel suo comportamento leggo una scintilla di gelosia, oppure è solo invidia.

Rido mentre la osservo in cagnesco "Me ne fotto di quello che credi"

Quindi anni e siamo ancora qui a litigare per le stesse cazzate.

"Tutto bene?"

La voce dello scorpione tuona all'interno del bagno di questo ristorante.

Io ed Elena non smettiamo di sfidarci con lo sguardo, un tempo l'avrei presa a schiaffi, diventare adulti porta qualche svantaggio.

"Io e la tua ragazza stavamo soltanto mettendo in chiaro alcuni punti" rispondo con decisione "E spero proprio di non dovermi più ripetere"

La donna se ne va, lasciando me e Zulema da sole, di nuovo.

Mi volto verso il lavandino e mi lavo le mani.

"Siamo tornate adolescenti, Macarena?" Mi chiede raggiungendomi.

"Non ho mai litigato con lei per te" ricordo mentre strappo un pezzo di carta dal dispenser.

"Ma hai litigato più di una volta con me per lei" mi ricorda lei con un certo nervoso.

La fulmino con lo sguardo ma non perdo il mio sorriso divertito, in fondo credo che sia una situazione piuttosto comica "E di chi è la colpa secondo te?"

"Non hai mai accettato che la volessi nella mia vita come amica" mi accusa seria.

Rido, di cuore, questa barzelletta l'ho sentita troppe volte "Non prendermi per il culo, sappiamo entrambe che non era solo un'amica per te.. non lo è mai stata"

Getto la carta nel cestino "La tua gelosia ci ha divise"

Questo non può proprio dirlo.

Mi volto e punto lo sguardo nel suo, seria, irremovibile "No, Zulema.. ad averci divise.. è la tua totale incapacità di valorizzare quello che di buono hai davanti"

"Hai finito di darmi la colpa?" Mi chiede "Sei tu che hai deciso di andartene!"

"Smettila" l'avverto, non voglio parlarne.

Ma lei non mi ascolta, non l'ha mai fatto "O ti sei dimenticata di quella sera?"

"Piantala!" Il mio tono esce cento volte più deciso.

La prende come una sfida, tanto che mi viene contro "Perché? Non sto forse dicendo la verità!"

Potrei dire la verità.
Potrei raccontarle di tutto quello che le ho tenuto nascosto per proteggerla, dei motivi che mi hanno portato a prendere determinate strade, delle valide ragioni che avevo.
Potrei parlarle dei miei sentimenti, di come mi sono sentita senza di lei, di quanto mi è mancata.
Potrei abbassare le mie difese e mostrarle il fatto che non ho il cuore, me l'ha preso e non me l'ha mai più restituito.

Ma perché farlo?
Le cose sarebbero andate diversamente se lei fosse rimasta accanto a me, se lei ci fosse stata come ha sempre detto a parole.

Con un filo di voce risoluto, mentre la guardo negli occhi, le rispondo "Non capivi un cazzo allora e continui a non capire un cazzo adesso.. ma la cosa non mi importa perché non ho intenzione di parlarne"

Getta la spugna, non avrà mai quel confronto con me "Ho afferrato il concetto: mi detesti" non è vero, sarebbe stato tutto più semplice "Ma il fatto è che sembra che dovremo lavorare insieme.. Era quello che volevo dirti a proposito"

"Ci sei tu dietro questa pagliacciata?" Le chiedo irritata.

"Che tu ci creda o no, non mi fa piacere lavorare di nuovo con te.." mi risponde e la cosa mi rasserena e mi ferisce allo stesso tempo.

"Non voglio più lavorare con te" ed è la verità.

Lei fa spallucce "Ma non hai scelta perciò stringi i denti e sopporta perché è per una giusta causa"

La osservo accigliata "Da quando ti importa di qualcuno che non sia te stessa?"

Annuisce consapevole che ho ragione "Hai ragione Macarena io sono soltanto un'egocentrica.. ma tu invece non lo sei.. per questo so che alla fine accetterai l'incarico"

Sta per uscire ma voglio puntualizzare un concetto "Zulema, un'ultima cosa.." si volta e mi guarda "Io non ti detesto. Mi sei totalmente indifferente e non hai idea di che liberazione sia"

Lei si avvicina puntando sempre quello sguardo ghiaccio dentro il mio, mi penetra fin dentro le ossa "Tutta questa rabbia che ti porti dentro.. per una relazione che non è valsa la pena?"

Forse era proprio questa la differenza tra di noi.

Per me ne valeva la pena.
Per lei, a quanto pare, no.

Non abbasso la testa, glielo voglio dire guardandola in faccia, perché questa cosa mi perseguita da quindici anni "Io non sono arrabbiata con te per quello che hai fatto.. sono arrabbiata con me perché ho pensato che tu fossi diversa"

FIX YOUWhere stories live. Discover now