chapter three

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                                                           Il bello dei finali
                                                          è che non è detto
                                                          siano la vera fine.

Oggi è una giornata bollente. A Melrose le temperature sono sempre molto alte per i miei gusti.

Mi alzo dal letto con calma, cerco le ciabatte e vado per aprire le tende in modo da fare entrare la luce nella mia stanza.
Sto cinque minuti scrollando il telefono leggendo qualche email e rispondendo ai messaggi su whatsapp.

Ho ricevuto dei messaggi da Dean su instagram e un messaggio da parte di mia mamma che chiedeva il gusto della torta per il mio compleanno. Fra due giorni farò diciotto anni e sento in me una centrifuga di emozioni contrastanti.

Ho da tanto aspettato questo giorno.

I miei compagni al college aspettano di diventare maggiorenni per potersi finalmente definire adulti a tutti gli effetti. Liberi di fare le proprie scelte. Liberi di fare ciò che si vuole.

Io invece aspetto, da quando avevo circa 4 anni, di poter aprire la scatola con le 18 lettere che mi scrisse mio padre prima di morire. Mamma dice che avrebbe voluto che le aprissi a mezzanotte del mio diciottesimo compleanno. E questo è ciò che farò!

Salgo al piano di sopra, giro lentamente la maniglia e mi chiudo in bagno. Decido di fare una capigliatura diversa dal solito. Guardo con attenzione un tutorial su youtube e le mie mani si muovono per formare una carinissima treccia alla francese. Attacco anche delle "conchiglie" apposite per i capelli in modo da far risaltare la nuova capigliatura di oggi. Tadan! Devo dire di essere molto fiera della mia produttività questa mattina.

Finito di fare tutto, grido a Con per vedere se è pronto per andare a scuola. Non risponde.
Vado verso la sua stanza piena piena di poster raffiguranti i suoi motori preferiti. <<Connor posso entrare?>> Non risponde. <<CONNOR>> questa volta grido il suo nome più forte ma nuovamente non ottengo una risposta.

Decido di entrare lo stesso.

<<Eh dai Connor, stai ancora dormendo!>>
Lo smuovo per cercare di svegliarlo e dopo vari tentativi inizia ad aprire i suoi dolci occhioni.
Mette la sua mano,gigante in confronto alla mia, attorno alla sua bocca per coprire  sbadigli causati dal sonno.
Cerco di parlargli ma sembra assente. I suoi occhi che riflettono il mare sembrano lucidi. Sembrano bagnati da.. lacrime?

<<Ei,che è successo?Sai che alla tua sorellina puoi sempre raccontare tutto. Noi due ci siamo sempre aiutati lo sai. Non puoi scordare la promessa che abbiamo noi due. >> cerco di fargli sentire tutta la mia determinazione per aiutarlo.

Gira di botto il suo corpo dal lato del muro e si copre la testa con un fresco cuscino di flanella color caffè'. <<Vattene. Perfavore!>> Ma è triste. Lo percepisco.
Decido di lasciarlo da solo per farlo ragionare o pensare a qualsiasi cosa gli passi per la testa.
Questa sera riandrò nella sua stanza per vedere come sta. Per andare a scuola invece prenderò l'autobus che passa tra qualche istante.
      ...

Sono arrivata a scuola in anticipo di 7 minuti. Entro dal cancello e percorro il corridoio cercando di vedere le sagome di Juliette e Kiara. Le raggiungo. Kiara oggi è diversa dal solito. Ha cambiato qualcosa. ODDIO!
<<Kiara,stai benissimo così! Sei ancora più figa del solito!>> Dico guardando i suoi nuovi capelli. Li ha tagliati un po' più sopra rispetto alle spalle e il colore è diverso. Sono rossi. Le donano tantissimo.

Parliamo un po' prima del suono della campanella e subito ci precipitiamo nell'aula per la lezione prevista a prima ora. Fisica.

Entriamo e ci prendiamo i soliti posti nella penultima fila dopo aver salutato la professoressa
Selassie.
<<Ragazzi prendete quaderno, penna,matita e gomma che oggi spieghiamo!>>
Prendo il materiale dallo zaino e inizio a scrivere. LA CARICA ELETTRICA. Questo è il titolo della lezione di oggi.
Perdo qualche passo della spiegazione e chiedo a Juliette,che è alla mi destra, di passarmi il suo quaderno per copiare i passaggi mancanti.

Passano le ore e finalmente le mie orecchie gioiscono sentendo l'ultima campanella della giornata. Metto lo zaino su entrambe le spalle e con velocità scendo le scale cercando di non incontrare il mio ormai ex. Piego leggermente la gamba per fare l'ultimo gradino ma sento un braccio che tira il mio zaino verso di se'. Dean!

<<Che vuoi ora?Non ho tempo da perdere>> mi rivolgo a lui senza sembrare nervosa per la conversazione che avvera da qui a poco. <<Ho provato a chiamarti ieri sera ma non hai risposto a nessuna delle mie chiamate. So che non ho giustificazioni ma ti prego dammi solo la possibilità di spiegarti>> sento nel suo tono di voce del senso di colpa.

Anche dopo ciò che ha fatto, il mio cuore vorrebbe chiedergli come sta'. Ma la mia testa è più forte e decide di non dire niente del genere.

<<Hai 2 minuti di tempo per "spiegarmi" quello a cui ho assistito ieri mattina.>> mimo con le dita delle virgolette quando metto enfasi sulla parola SPIEGARMI.

Inizia a parlare.

<<Pochi giorni fa era passata a casa mia Melody.
Aveva suonato al campanello e quando le avevo aperto mi aveva chiesto se poteva entrare in casa  cinque minuti per parlarmi. Diceva che era qualcosa che io dovessi sapere.
Si era seduta nel divanetto e io ero andato in cucina per prendere 2 bicchieri d'acqua. Quando ero tornato, lei aveva iniziato a parlare senza mai prendere un filo d'aria per respirare. Mi aveva raccontato che tu avessi una relazione con suo fratello Richard. Era scoppiata a piangere perché si sentiva delusa dal comportamento di suo fratello ma allo stesso tempo voleva che io sapessi ciò che tu avessi fatto secondo lei. Mi aveva fatto vedere delle chat che aveva screenshottato dal telefono di suo fratello.
Erano conversazioni tra te e lui mi disse.

Da quel momento abbiamo iniziato a esserci a vicenda, aiutandoci sempre in momenti di bisogno. Il giorno in cui ci hai visti abbracciati al muro era scoppiata la stessa scintilla della prima volta in cui io e Melody ci eravamo visti. So che ho sbagliato a fidarmi di lei e soprattutto non venire a parlarne prima con te per sapere la tua versione dei fatti. Ma il mio cervello aveva deciso di seguire la strada che sembrava corretta. La strada più veloce e facile.
Non mi potrò mai fare perdonare per il mio errore e lo so e non pretendo che tu mi perdoni anche se ci spero. Mi sono fatto fregare con delle chat che non sono mai esistite e ora ho perso una delle cose più importanti che ho. Te. Volevo solamente farti sapere la schifosa ma vera verità. Mi dispiace averti ferita così tanto.>> Dean finisce il suo discorso e nel suo viso vedo scorrere una lacrima che gli percorre i soffici ma decisi lineamenti del suo viso.

Il mio cuore vuole essere ascoltato e per questo decido di assecondarlo. Le mie piccole braccia avvolgono le sue grandi spalle per un silenzioso ma rumoroso abbraccio.

Quanto vorrei riuscire a rimettermi insieme a lui. Ma non posso perché finalmente il  cuore e testa sono d'accordo.
Quello era un abbraccio per fargli capire che l'ho perdonato.

Ma non tornerò insieme a lui.

Dean guarda Melody come avrei voluto guardasse me dunque è arrivato il momento che le nostre strade si separino.

The recovery of trustNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ