❤️🪄

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tw: doveva essere una os tranquilla, ma questi alla fine 🎺no come conigli.
Mi spiace!



Non c'è bisogno che glielo si faccia notare, Simone ci arriva pure da solo a capire l'assurdità della sua idea, grazie tante.

Ciò comunque non lo fermerà dall'attuarla.

Hanno provato Giulio e Monica a dissuaderlo, avvolti nella loro aurea luminosa tipica degli innamorati che non conoscono angosce e sempre pronti a ripetere formule di rito quali "guarda che noi lo diciamo per il tuo bene... non la puoi affrontare così sta situazione."

Per il mio bene?! – sbuffa intanto che scandaglia tutti i portoni alla ricerca del civico giusto – se mi volessero davvero bene sarebbero venuti con me in questo quartiere dimenticato da Dio, altroché.

Non è stato semplice, anzi si è dovuto muovere come un ladro nella sua stessa casa, i passi felpati e le varie maniglie abbassate a rallentatore, per non essere né visto né sentito da papà e nonna che ancora dormivano, ma alla fine è riuscito a sgattaiolare fuori.

Per fortuna.

Se solo Dante avesse saputo cosa stava facendo, probabilmente avrebbe tentato di fermarlo con uno dei suoi monologhi sulla vita, la filosofia, o dio non voglia, il lasciarsi vedere per quello che si è e la legge morale dentro di noi, che tanto sfidano la soglia di tolleranza e pure la pazienza del figlio.

Simone non ce l'ha con il padre, sa bene che si impegna davvero, che prova con ogni mezzo possibile a recuperare il loro rapporto, forse molto di più di quanto in effetti faccia lui, ma è anche consapevole che, appena vengono fuori certe questioni, il dialogo diventa più difficile.

Della sua sessualità, più nello specifico del perché con quella brava ragazza di Laura, mi pare tanto a modo, non fosse finita bene, gliene aveva detto con un nervosismo dovuto solo all'imbarazzo dell'argomento e non di certo alla paura di essere giudicato.

Che poi quello ci avesse messo un attimo a farsi i conti in testa e capire più di quanto Simone volesse ammettere, è un altro discorso che preferisce non ricordare, non fosse altro per il rossore sulle guance che sente propagarsi anche a distanza di giorni da quando ne hanno parlato.

Non perdeva tempo infatti Dante a chiedere, con il suo solito fare impiccione, se Manuel lo sa che ti sei innamorato di lui? e al figlio non restava che, nell'ordine, sgranare gli occhi, strozzarsi con la saliva e "io non– non è così, non è così" ribadire come una nenia fra un colpo di tosse e l'altro.

Ripensandoci, non è tanto sicuro che la sua dote attoriale sia stata apprezzata, ma piuttosto teme che, se non si sbriga a prendere in mano la situazione, si ritroverà presto vittima della solita incapacità paterna di mantenere un segreto che sia uno per sé.

Abbassa allora gli occhi sull'indirizzo trovato per caso sull'elenco due sere prima, legge di nuovo il nome della «fattucchiera Rossana: filtri d'amore, lettura carte e numeri del lotto» e, quando risolleva la testa, si rende conto di essere finalmente giunto a destinazione.

Se lo chiede fino all'ultimo se stia facendo una cazzata di proporzioni bibliche, ma poi – come tutte le volte in cui gli sorge tale domanda – ignora la risposta offerta dal cervello e procede a battere le nocche sul portoncino in legno.


Sono passate diverse ore da quando ha fatto ciò che doveva, o così almeno gli segnala l'orologio al polso, eppure Simone continua a sentirsi esattamente uguale a prima.

Un po' deve confessare di essersi innervosito all'idea di quello che sarebbe potuto succedere una volta in casa della maga, ma poi, tanto il fatto che si trattasse di una normale abitazione solo un po' vetusta, quanto che la stessa proprietaria lo abbia accolto con un sorriso gentile e parole d'affetto come se lo conoscesse da sempre, lo hanno placato.

Sono come tu mi vuoi (e ti amo come non ho amato mai).Where stories live. Discover now