Per dirti ciao

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«Tu lo sai che Simone è innamorato di te, vero?»
«Ma che dici?»
«Vuoi dirmi che ce ne siamo accorti tutti tranne te?»
«Chi' non dire stronzate, Simone non è innamorato di me.»
«Oh ma ci sei o ci fai? Io ti voglio bene, ma in questo momento mi sembri un po' un coglione.»
«È partito e non mi ha nemmeno salutato... come può essere innamorato di me?»
«Ma ti svegli? Non ti ha salutato perché se lo avesse fatto ti avrebbe detto tutto quello che prova ed era convinto che tu non provassi la stessa cosa ed aveva paura di rovinare la vostra amicizia.»
«Ma...»
«Cosa? Se non provi lo stesso per lui è meglio così, no?»
«No...»
«Perchè anche tu sei innamorato di lui, vero?»

I giorni precedenti alla partenza di Simone per Milano, Manuel ha atteso pazientemente che lo raggiungesse per salutarlo. Ha aspettato fissando la porta per ore, ma lui non è mai arrivato.
L'ha chiamato, una lunga telefonata, una conversazione di quasi un'ora ed alla fine un semplice "Ciao Manu, non dimenticarti di me."

A Manuel è parso che avesse la voce rotta dall'emozione, come se stesse trattenendo un singhiozzo, ma si è convinto fosse soltanto una sua impressione. Forse in cuor suo ha sempre sperato che Simone fosse triste all'idea di stare separati. Talmente triste da arrivare alle lacrime.
In fondo, però, un anno lontani non è poi questa gran cosa. Milano- Roma sono poche ore di treno, ma Manuel ha un nodo allo stomaco al pensiero di perdere la loro quotidianità.

Per parecchi mesi non sono stati allo stesso punto, per quanto riguarda la loro relazione, hanno proseguito a velocità differenti.
Simone è stato per diverso tempo troppo avanti rispetto a lui, ma, ad un certo punto, Manuel ha accelerato e, senza che quasi se ne accorgessero, hanno iniziato a camminare allo stesso passo.
I sentimenti sono cresciuti poco alla volta e poi sono esplosi tutto insieme.
Non ha mai avuto il coraggio di confessarli e quindi ha lasciato che Simone si convincesse di non essere ricambiato.
E se ne pente, ogni giorno. Ogni giorno si prenderebbe a schiaffi per non essere stato abbastanza coraggioso.

Simone si sarà pure innamorato prima, ma Manuel si è innamorato più profondamente.

Ed ora... ora lui è lontano chilometri e ci sono una serie infinita di non detti tra di loro che rendono le cose tremila volte più complicate. I sentimenti, specie alla loro età, non dovrebbero mai esserlo.
Dovrebbe essere tutto un insieme di zucchero, caramelle, miele ed unicorni.

Ma Manuel di miele e caramelle ne ha assaggiati ben pochi nella vita.
Non ha mai avuto niente di bello e facile.
Mai... ma poi è arrivato Simone.

Simone è quel tipo di persona. Quella persona che si insinua tra le pieghe della tua esistenza prendendone possesso un pezzetto alla volta. Tu non ti rendi quasi conto della sua presenza, ma a poco a poco la sua assenza inizia a farti male fisicamente. Ed è lì che capisci di essere fregato, lì che ti accorgi di quanto in profondità sia scesa, quanto sia diventata fondamentale.
Perché, che gli prendesse un colpo se dice il falso, Simone ormai è essenziale per la sua sopravvivenza.

Quando vede qualcosa di divertente gli viene quasi automatico girarsi alla sua sinistra ed aspettarsi di trovarlo lì... solo che lui ora non c'è. E sente la sua mancanza, terribilmente.

Dopo sette giorni di agonia, Chicca e Matteo lo convincono ad uscire per una birra. Non che sia così allettante l'idea di passare la serata con la sua ex ragazza ed il suo nuovo fidanzato, ma forse uscire un po' può fargli bene, può aiutarlo a colmare almeno un pochino quel vuoto che sente.
È come se gli mancasse un braccio e proprio non riesce ad essere di compagnia.

«Perchè non lo chiami?»
«Chi?»
«Stocazzo, Manuel... Simone! Come chi?»
«Per dirgli cosa?»
«Che ti manca e lo ami e sei un coglione.»
«Ma io mica ci stavo pensando a lui...»
«Seh... ed io sono Gigi Hadid.»
«Puoi essere un po' chi ti pare, ma non ci penso nemmeno a chiamarlo e fare la figura del coglione.»
«La figura del coglione la stai facendo adesso. Il Manuel che conosco io sarebbe già su un cazzo di treno per andarsi a prendere quello che vuole.»
«Vabbè vabbè, un'altra birra?»
«Bravo, cambia discorso... coglione codardo.»

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