Two.

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L'aria le spostava i capelli, facendoli sembrare onde in tempesta.

Arrivò alla sua meta: l'albergo abbandonato.

Entrò dal retro, e salì al primo piano. Una cosa attirò la sua attenzione: qualcosa di oscuro, nell'ombra si stava muovendo.

Si avvicinò e si accorse che era una persona, un ragazzo.

Era seduto a terra, contro la parete del corridoio, con le ginocchia strette al petto e la testa posata su esse.

Il viso, Marylène non riusciva a vederlo: era coperto dal cappuccio della felpa grigia del ragazzo sconosciuto.

Decise di avvicinarsi e si sedette vicino al ragazzo.

- Allora, che ci fai qui? - gli chiese curiosa.

Il ragazzo sbuffò.

- Scappo un po' da quello che ho intorno - la voce le sembrava familiare ma era stranamente spezzata, forse dal fumo, o forse dal pianto.

- E tu? - Marylène si avvicinò di qualche centrimetro, cercando di capire chi fosse.

- Cerco anche io un po' da scappare tutto da quel che che mi circonda, sono innamorata di un ragazzo che a malapena sa della mia esistenza, l'ho abbracciato, ed è stata la cosa più bella della mia vita ma.. per lui sono solo una delle tante. - prese un respiro profondo, avendo parlato troppo velocemente.

- Scusa, ho parlato troppo veloce.- Lei abbassó la testa.

- Tranquilla, ti capisco. - le rispose lui, poi continuò - Ma allora ti piace proprio tanto eh?-

- È difficile da capire, ogni volta che qualcuno mi costringe a spiegarlo va a finire che mi ridono in faccia, nessuno mi capisce. -

-Allora fa si che io capisca.-
Il ragazzo misterioso incuriosiva molto Marylène.

- Vedo nei suoi occhi verdi l'oceano.- silenzio.

- Io sono Marylène comunque, tu.. - chise la ragazza curiosa.

Il ragazzo deglutì a disagio.

- Michael, il mio nome è Michael.-

Marylène sospirò triste pensando al suo di Michael.

- Michael.. - sospirò nuovamente - amo il tuo nome..-

- Ti ringrazio Marylène - fece una breve pausa - che fai di bello nella vita?-

- Studio, amo, e mi deprimo.- la povera ragazza non riusciva a smettere di pensare a Michael, a cosa stesse facendo il quel preciso istante. Riprese il discorso.

- E tu, Michael? -

- Mi diverto, vivo giorno per giorno, ma ogni tanto ho bisogno di staccare la spina, come oggi, come ora.-

- Beh amico, non sei solo allora. - La ragazza aprì lo zaino e tirò fuori da esso le sigarette e l'accendino.
Ne tirò fuori una e gliela porse.

- Vuoi? - chiese al ragazzo.

- Mai rifuitare.- Marylène gli passò la sigaretta, ne estrasse un'altra per sè e se la portò alle labbra. Dopo di che, prese l'accendino, lo avvicinò al suo viso e la accese. Quando avvicinó l'accendino al viso del ragazzo non potè crederci.

La sigaretta cadde, l'accendino pure.

- Michael.- una lacrima scese lungo la sua guancia, e fu subito seguita da altre.

Lei, in ginocchio, di fronte a lui.

Lui di fronte a lei.

Marylène era confusa. Aveva passato un'ora della sua vita con Michael. Sì, proprio quel Michael.
Michael non capiva, era confuso. Che intendeva Marylène? Forse l'aveva riconosciuto? O forse..

Tac. E c'era arrivato. Era lui.

Era lui, quello di cui parlava la ragazza.

Tutto accadde molto in fretta.

Michael l'abbracciò e si sentì bene. Sapeva che con quello, forse, poteva rendere più semplici le cose. Ma per lui, non era abbastanza.

Quella ragazza l'aveva fatto sentire strano. Speciale, Amato.

Quel che non era mai stato.

Allora la baciò.

Prese il piccolo volto della ragazza rigato dalle lacrime fra le sue mani e la baciò.

Uno di quei baci veri, voluti con il cuore, e Marylène lo giuró: in quel momento aveva sentito il gusto salato dell'oceano sulle sue labbra.

I see Oceans in your eyesWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu