Capitolo 19 "7 giugno 1994"

Start from the beginning
                                    

Alle sei del mattino, dopo una ventina di minuti passati a girovagare tra la fame e lo squallore, sentì pronunciare il suo nome, «Helia, alla fine sei venuto» riconobbe la voce e si voltò di scatto, «cosa vuoi da noi, perché sei venuto a casa nostra?» il tono del ragazzo era aggressivo ma incerto. Aveva bisogno di sapere.

«quella che tu chiami casa "nostra", un tempo era casa mia» iniziò Eric, «sono venuto perché avevo bisogno di parlare con te»

«noi non vogliamo altri problemi»

«allora perché sei qui? Perché sei venuto a cercarmi?» il tono dell'altro era calmo.

Helia non rispose, non aveva una risposta da dargli. Non sapeva bene per quale motivo le sue gambe quella mattina si fossero mosse per andare alla ricerca di quell'uomo che per anni aveva tentato di dimenticare.

«te lo dico io, sei venuto a cercarmi perché io sono tuo padre, e questo è un fatto certo, non si può cambiare, non puoi fare nulla per cambiarlo» gli occhi verdi di Eric fissi in quelli di Helia. L'uno trovava il riflesso di se stesso nell'altro.

«non sei mio padre» la voce del ragazzo tremava.

«la tua faccia e gli occhi che ti ho donato, dicono altro» era vero, Eric ed Helia, padre e figlio, erano due gocce d'acqua. Impossibile non notare la somiglianza che li caratterizzava.

«io non so niente di te» esordì il giovane.

«non è vero, tu sai» il tono di Eric pieno di nervosismo, «ma sai solo quanto gli altri ti hanno voluto raccontare.»

Helia abbassò lo sguardo, il padre continuò, «ora, io desidero che tu sappia la realtà delle cose, se me lo concedi vorrei raccontarti la mia vita, poi sarai tu a decidere a quale storia credere, se alla mia o a quella dei giornali»

Ci furono attimi di silenzio tagliente. Il freddo si aggrappò saldo alla pelle di Helia, un brivido gli rigò la schiena, le cicatrici subite dalla cinghia del padre di Andrew, parvero fargli male. Poi, si diede uno scossone, «avanti allora» il cuore era diviso a metà, ancora una volta gli sembrò di aver tradito la fiducia di Joe.

I due si spostarono in un piccolo parco dal prato spoglio nelle vicinanze. Si accomodarono su una panchina di legno sfatta. I cuori battevano all'unisono nei loro petti. Padre e figlio per la prima volta vicini.

Eric iniziò.

«Joe è stato un padre amorevole e premuroso. Ma questo già lo sai perché ti ha cresciuto e ti ha amato, come ha amato me e Ginevra tanti anni fa. Nella nostra casa, l'affetto non mancava. Quello che non avevamo era il cibo da mangiare.
Nonostante il suo duro lavoro, era difficile tirare avanti.» tirò un sospiro, i ricordi della fame gli provocarono una fitta allo stomaco, «così, quando divenni abbastanza grande da capire la differenza tra bene e male, consapevolmente decisi di intraprendere la strada del male. Non è vero che sono stato un ragazzo scapestrato Helia, non è vero che ero solo un giovane facilmente influenzabile da cattivi giri e persone poco raccomandabili. Ero io la persona che creava quei giri. Sapevo a cosa mi avrebbero portato le mie azioni, ed ero pronto a prendermi tutte le conseguenze dei mie errori.» quel verde acceso divenne insostenibile per Helia, abbassò lo sguardo, «sì, parlo di errori perché sapevo quello che facevo. Sapevo che rapinare gelaterie e ristoranti era un reato e che avrei subito la giustizia della legge, ma sapevo anche che facendo quei furti spregevoli sarei riuscito a portare a casa un pasto caldo per mia sorella Ginevra.» gli occhi di Eric si colmarono di lacrime, «Ginny, la mia piccola Ginny.» il piantò iniziò a rigargli il volto, «la amavo, terribilmente. Un fratello come potrebbe non amare sua sorella? Sai, io ho un unico rimpianto, quello di non averti dato la gioia di condividere la vita con un fratello. Il cammino in due è meno pesante» anche gli occhi di Helia si commossero, «quando lo stomaco richiamava la nostra attenzione, e le mani erano spaccate dal freddo, come le tue adesso, bastava guardare Ginny negli occhi per dimenticarmi dei problemi. I suoi non erano verdi come i nostri, erano di un nocciola caldo. Erano luce.» Eric tossì, «ma Joe chiaramente non accettò mai il mio comportamento, non poteva farlo e non doveva farlo. Era giusto così, ora lo so. Ora capisco perché mio padre abbia sentito il bisogno di denunciarmi. Lo ha fatto perché mi amava, è la stessa cosa che io farei ora con te.»

indelebileWhere stories live. Discover now