Capitolo 4 "Segreti di famiglia"

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«scusalo, è una persona molto ligia al lavoro, nulla contro di te.» provò a giustificare Helia.

«tuo padre sembra molto anziano, quanti anni ha?» Nina era realmente interessata e quella domanda le uscì spontaneamente dalla bocca.

Helia le diede le spalle, fece per uscire dal negozio «forse sarebbe meglio avviarci, devo tornare a lavorare.» Nina percepì di aver in qualche modo urtato la sensibilità di lui. Preferì assecondarlo e non chiedere ulteriori spiegazioni. Ripercorsero la strada sporca e dopo venti minuti arrivarono nel viale di Nina. Lui le baciò la punta del naso. «buon pranzo.»

«anche a te..»

Nina si tolse le scarpe, corse sul prato e arrivò al porticato. Sulla sedia a dondolo ad aspettarla trovò il signor Bawer.

«papà, ciao!»

«Nina è tardi, ti ho aspettato a lungo per pranzare, dove sei stata?» Nina in verità non aveva la minima idea di che ora fosse. Quando era con Helia il tempo correva veloce senza che nessuno dei due se ne accorgesse.

«chi è quel ragazzo?» la voce del padre era calma e apprensiva.

«un amico.» Nina provava una tremenda vergogna. Preferiva evitare di condividere i suoi problemi di cuore con il padre.

«un amico che ogni giorno ti accompagna a casa..»

«si papà, si chiama Helia.»

«so bene come si chiama, Aly mi ha informato che stai frequentando questo ragazzo.» Aly? quando era passata a casa sua? «Helia Jhonson.»

«si papà, quello è il suo cognome.»

«non viene da una bella famiglia. Il padre, Eric, non è una persona perbene.» il signor Bawer dondolava sulla sedia fumando lentamente la sua sigaretta.

«Papà credo tu sia confuso, il padre si chiama Joe. L'ho conosciuto oggi»

«No bambina. Tu hai conosciuto il nonno. Joe Jhonson. Il padre è Eric Jhonson.» Nina era confusa. Ora si spiegava l'aspetto anziano dell'uomo incontrato poco prima. Ma perché Helia avrebbe dovuto mentirle? Non rispose al padre.

«Eric Jhonson è un pregiudicato. Da giovani lo conoscevamo tutti qui in paese. Era immischiato in un brutto giro, fino a quando..» il padre aspirò un'altra lunga boccata di fumo. Nina aspettava con ansia il prosieguo della frase ma lui preferì non continuare.

«il tuo pranzo è sulla tavola.» Nina conosceva bene suo padre. Sapeva che quando aveva intenzione di chiudere una discussione lei non aveva alcuna speranza di riaprirla. Così piena di domande entrò in casa. Dopo aver pranzato salì in camera sua e accese il pc. Se il padre di Helia fosse stato realmente un pregiudicato allora probabilmente avrebbe trovato delle informazioni su internet. Così inserì sulla barra delle ricerche il nome dell'uomo e nell'immediato sullo schermo del suo computer comparvero decine di articoli di quotidiani locali e nazionali. Ciascuno di essi riportava l'immagine dell'uomo. La somiglianza con Helia era impressionante. Gli stessi occhi verdi e la stessa bocca carnosa.

Nina iniziò a leggere:

"Eric Jhonson, arrestato per rapina a mano armata alla banca di Harrow"

"cinque anni di reclusione per Eric Jhonson"

"Eric Jhonson riesce a fuggire dal carcere. Ora latitante"

"Eric Jhonson accusato di duplice omicidio"

quell'ultima voce fece comparire un brivido sulla schiena della ragazza. Il padre di Helia, un assassino. Come aveva potuto nasconderle una cosa così importante?

indelebileWhere stories live. Discover now