Era quasi mezzanotte e Nina chiese ad Andrew con forzata gentilezza di accompagnarla a casa. 

«deve finire la partita e poi forse ti accompagno.» il suo tono era calmo e menefreghista.

«amore per piacere, ho detto al padre che sarebbe tornata presto» gli chiese dolcemente Aly sfoggiando le sue lunghe ciglia e assestandogli un bacio.

«no, aspetta o va a piedi» Andrew rispondeva in maniera indifferente, troppo occupato a guardare la partita.

«amore allora dai le chiavi a Roy così l'accompagna lui a casa!» Aly avanzò la proposta al fidanzato come se l'idea le fosse sembrata geniale.

«tranquilla Aly, casa mia è vicina, faccio due passi a piedi non è un problema» si  affrettò a dire Nina. Per lei in verità era un grosso problema. Aveva paura del buio, aveva paura di camminare sola in quelle strade desolate. Ma aveva ancora più paura di rimanere da sola con Roy. Temeva che se fossero stati soli senza la supervisione di Andrew, lei avrebbe riacceso in lui la voglia di averla. 

Salutò velocemente il gruppo, Aly era mortificata ma Nina non nutriva risentimento, era consapevole che la sua amica non aveva alcun rilievo nella sua relazione, figuriamoci nelle relazioni tra Andrew ed altre persone. 

Così piano piano, iniziò a camminare verso casa. I campetti sorgevano nella zona periferica della città. La maggior parte dei lampioni era spenta. Gli alberi che si ergevano ai lati della strada iniziavano a perdere le prime foglioline e le chiome si muovevano dolcemente a ritmo del vento. Sentiva i rumori della natura. E sentiva in lontananza i rumori della città, le fabbriche tessili ancora aperte e le auto lontane.   Uno di questi suoni iniziò pian piano a farsi vicino, Nina da lontano vide un auto sfrecciare verso di lei e per poco non la travolse. Il conducente alla guida riuscì a mancarla e lei continuò dritta avanti a sé senza voltarsi. Ad un tratto sentì l'auto fermarsi e fare inversione. Il cuore iniziò a batterle forte nel petto, lo sentiva fuoriuscire dal costato. Decise di continuare a camminare indifferente. Passo dopo passo, avanti con lo sguardo rivolto al prossimo lampione. Ad un tratto l'auto si fermò accanto a lei. Era inevitabile e prevedibile. Il conducente abbassò il finestrino dal lato del passeggero, ma Nina non si fermò. Il cuore sembrava avesse lasciato il petto, lo sentiva nelle sue orecchie pronto ad esplodere. 

«dove vai da sola a quest' ora?» Nina ebbe un sussulto, quelle parole dette da uno sconosciuto, in una campagna isolata, sarebbero state terrificanti. Ma le bastarono pochi secondi e riconobbe la voce. Le nacque un sorriso spontaneo sulle labbra. Il cuore non si calmò, al contrario batteva sempre più prepotente.

Si abbassò sul finestrino per vedere gli occhi verdi del conducente seduto nell'abitacolo.  

«torno a casa, il tuo amico mi ha lasciata a piedi.» voleva pronunciare quell' ultima frase senza nascondere la sua disapprovazione. 

«ti va se ti accompagno?» lui le propose un passaggio nel modo più dolce ed innocente che Nina potesse chiedere «francamente non sono tranquillo a sapere che una ragazza cammina da sola per queste campagne, e non vorrei guardare il notiziario domani mattina e trovarci la tua foto». 

Nina sorrise, aprì la portiera e si accomodò nell'auto.

«è la seconda volta che mi aiuti, inizio a pensare che tu sia una sorta di angelo custode» lei non lo guardava, aveva vergogna, si scoprì timida. 

«chi ti ha lasciata a piedi?» le chiese lui interessato.

«Andrew, ero scesa con lui, Aly e Roy» 

«sei uscita con Roy?» lei sentì del rimprovero in quella domanda e quasi si sentì in dovere di giustificarsi. 

«si, Aly, lei ha organizzato tutto»

indelebileWhere stories live. Discover now