"Ken..."

"COSA DIAVOLO FAI...?! DOPO QUELLO...!! QUANTO VUOI SPINGERTI ANCORA...!?" urlò, disperato.

Gon si girò. Aveva le lacrime agli occhi.

Subito dopo, ci fu un'esplosione tremenda.

Il ragazzo dai capelli bianchi lottò con tutte le sue forze per non essere scagliato via dalla potenza del colpo.

Quando il fumo svanì, Killua si trovò in mezzo ad una landa desolata. Il bosco ricominciava molto più indietro.

Ma il ragazzo registrò solo in parte la distruzione attorno a lui e a malapena si rese conto dei brandelli di carne sparsi ovunque da cui sgorgava sangue blu. In quel momento pensava solo ad una cosa. Gon...

Corse da lui. Il corpo massiccio era facile da notare in mezzo a tutta quella desolazione.
Ancora una volta lo Zoldyck si chiese quanto doveva aver sacrificato per una forza del genere.

Gon giaceva pallido, gli occhi semiaperti.

"Gon..." Killua cadde in ginocchio. "Gon, cos'hai fatto... Non avresti dovuto... Se solo fossi arrivato prima..." lacrime cominciarono a rigargli le guance. "Killua..." Gon lo guardò, i capelli non più tenuti in alto dall'aura distesi attorno a lui. "Gon!" Killua gli prese la mano. "Killua... Mi dispiace..." "Andrà tutto bene, Gon. Non ti sforzare... ti porto via da qui, dove ti faremo curare e starai ben-" fece per alzarsi, ma si interruppe quando sentì la mano dell'amico stringersi nelle sue e afferrargli il polso. "Killua... non c'è tem-" tossì più volte "Gon! Non dire così, tu starai bene!" si lasciò di nuovo cadere "I-io... non ce la farei se-senza di te, Gon... io ho bisogno di te." il ragazzo abbassò la testa, i capelli a coprirgli gli occhi, le lacrime che scavavano una via tra la sporcizia sul suo viso.

"Killua." Gon si liberò dalla sua stretta e gli alzò il mento, fissandolo. "Killua, non dire sciocchezze... Ce la farai benissimo, forse anche meglio di quanto tu non abbia fatto finora."

Lo sguardo del ragazzo, pieno di forza di volontà e determinato nonostante fosse ad un passo dallo spegnersi, e le sue parole, resero lo Zoldyck ancora più triste. "Killua..." la mano di Gon si spostò sulle sue guance, asciugandogli le lacrime "io... io ti..." "Gon! Non parlare, ti prego!" Killua gli prese di nuovo la mano tra le sue "I-io... ti..."

Non seppe mai quello che il suo amico voleva dirgli. Un attimo prima di finire la frase, Gon chiuse gli occhi, e il suo corpo si rilassò.

L'urlo di Killua si sentì fino al palazzo di Meruem.

Piangendo, preda di un dolore immenso, come un mostro enorme dentro di lui che scavava furiosamente e lo lacerava dall'interno, il ragazzo lottò contro la tentazione di trapassarsi la gola con le unghie.

Non poteva credere a quello che era appena successo.

Gon... Gon è...

Non riusciva a guardarlo, il dolore era troppo forte.

I ricordi gli invasero la mente.


<Naturalmente, gli presenterò Killua. Il mio migliore amico in assoluto!>

No!
Tu devi incontrare tuo padre, non puoi morire adesso!
Io ti salverò!

Attivò il suo Nen e focalizzandolo sulle mani, sfruttò la sua elettricità come un potentissimo defibrillatore.

Con un respiro profondo, diede la prima scarica.

Tump.

Nulla. Aumentò l'energia e lo colpì di nuovo.

Ti Amo Anch'ioWhere stories live. Discover now